Battagliera, dinamica, antesignana delle attualissime battaglie per l’ambiente, molto più colta di quanto la tradizione riporti e ingiustamente poco considerata dalla letteratura italiana. Grazia Deledda è da un secolo e mezzo un’icona della letteratura sarda da rileggere oggi sotto una luce diversa, incredibilmente ancora inesplorata.
La figura della scrittrice nuorese, prima italiana premio Nobel per la letteratura e seconda nel mondo dopo la svedese Selma Lagerlöf, è stata analizzata oggi al Salone internazionale del libro di Torino nel convegno “150 anni di Grazia”. Curato dall’AES – Associazione editori sardi e inserito nel palinsesto nazionale del Lingotto, davanti a 150 persone tra cui moltissimi non sardi. Il dibattito, moderato dal critico Alessandro Marongiu, ha coinvolto quattro esperti deleddiani. In particolare Duilio Caocci dell’Università di Cagliari, Piero Mura e Dino Manca dell’Università di Sassari e la saggista e critica Angela Guiso. Proprio quest’ultima ha sottolineato come Grazia Deledda possa essere a buon diritto considerata quasi come un’eroina ambientalista. Questo perché la sua descrizione dei paesaggi sardi, così precisa e puntuale, dev’essere vista come una difesa strenua della natura in cui ha vissuto in Sardegna prima del suo trasferimento romano.
È superata, inoltre, la visione dell’autrice come una donna ingenua e poco colta. Secondo i carteggi studiati da Piero Mura, infatti, a Roma Grazia Deledda seguiva regolarmente le lezioni universitarie all’Università La Sapienza, pur non essendosi mai iscritta. Lei diceva “perché non voglio fare l’insegnante ma la scrittrice”.
Le antologie troppo spesso escludono la Deledda, nonostante la sua importanza.Come ha spiegato Dino Manca, il motivo risiede nel fatto che i compilatori non potevano comprendere appieno il linguaggio deleddiano. Linguaggio troppo legato a usi e modi di dire peculiari della Sardegna e difficilmente interpretabile dai “continentali”. “Oggi c’è però una nuova coscienza critica che tributa a Grazia Deledda il valore che merita.” Ha detto Duilio Caocci. “Anche grazie al lavoro della commissione per l’Edizione nazionale dell’opera omnia della scrittrice voluta dal ministero della Cultura. Un’autrice a cui viene riconosciuto dagli scrittori contemporanei sardi il valore di “madre” cui ispirarsi.”
L’attualità di Grazia Deledda è stata poi al centro della presentazione del libro di Dino Manca “Sento tutta la modernità della vita” (Aipsa) nella sala Sardegna del Salone del libro.
Lo stand istituzionale della Regione, il cui programma è curato in larga parte dall’AES, presente con un proprio stand al Lingotto grazie alla Fondazione di Sardegna.
Tra gli eventi, Viviana Viviani ha presentato con l’autrice albanese Denata Ndreca “La bambina impazzita” (Arkadia), selezionata per lo Strega poesia, riferimento pop in particolare per i più giovani.
Il magistrato sassarese Gianni Caria accompagnato dalla giornalista Cristina Nadotti ha parlato per la prima volta del suo ultimo lavoro, “Sabbie” (Il Maestrale). Il romanzo affronta con delicatezza il tema dell’identità personale e dei rapporti umani. Anche verso coloro che vengono da lontano e che sembrano spesso inseriti in una società non così accogliente.
Gli autori di “Luoghi letterari” (Arkadia) Giulio Pisano, Bea Buozzi, Giulia Ciarapica, Diego Galdino, Valeria Gargiulo, Carlo A. Martigli, Paolo Roversi, Michela Tanfoglio, hanno poi raccontato “quei luoghi che, quando ci arrivi per la prima volta, ti entrano subito in circolo, che non sono i più belli che abbia mai visto con gli occhi ma che per tutti gli altri organi interni assumeranno un’importanza decisiva nella vita”.
Nel programma possiamo trovare anche altri eventi . A partire dal focus sui festival letterari della Sardegna in collaborazione con Entula, Cagliari Festival Scienza, Florinas in giallo. E ancora SetteSere SettePiazze Sette Libri, con Francesca Casula, Simonetta Castia, Emiliano Longobardi, Giacomo Mameli e Davide Peddis.
Previste inoltre la presentazione di “Gladiatores: combattimenti rituali nella Sardegna nuragica” (NOR) con l’autore Alessandro Atzeni, Andrea Garau e Walter Siccardi; “The Nuraghes and the Pleiades” (Condaghes) di Augusto Mulas, con Gabriella Berardi e Alberto Vecchiato; “Controluce” (Condaghes) con l’autrice Claudia Aloisi ed Eleonora Carta; “L’infinito in un istante” (Max88) di e con Emiliano Deiana. E ancora “Eva e Petra (Domus de Janas) con Gianni Loy, Banne Sio e Francesco Del Casino. Infine “SCHWA: una soluzione senza problema” (Ediuni) di Yasmina Pani.
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