Il gruppo civico Interazione unito contro i trattamenti shock
Membri fondatori del gruppo civico Interazione e uno psicologo si sono riunito per parlare dei trattamenti shock interrogandosi sulla necessità di mettere in primo piano l’umanità
Venerdì 19 maggio, presso la Chiesa di Scientology della Sardegna, di fronte ad un pubblico di alcune decine di persone, il Gruppo Civico Interazione ha voluto trattare l’argomento dei trattamenti shock, talvolta definibili con la parola “barbari”, riservati a persone deboli, senza scrupoli ne raziocinio da parte di individui che approfittano di una laurea incorniciata ed un camice bianco. Non sono mancate in ogni caso le testimonianze relative a quei professionisti che fanno della laurea incorniciata e del loro camice una missione; volgendo la propria professionalità al servizio di pazienti le cui debolezze, disagi e traumi, vengono realmente esaminate, alleviate e spesso risolte.
Dopo saluti iniziali e un introduzione del Presidente della Chiesa di Scientology che, oltre ad essere padrone di casa è anche uno dei fondatori del gruppo Civico Interazione, è stato mostrato al pubblico lo stralcio di un video su quello che continua ad essere uno trattamenti più barbari al quale si possa pensare: l’elettroshock, addolcito dall’attuale terminologia “T.E.C.”, terapia elettroconvulsivante, che “medicalizza” il concetto di “scarica di corrente che passa da un capo all’altro del cervello senza alcuna idea medica di che cosa possa realmente accadere“.
Il video, facilmente reperibile in rete dal sito del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (ccdu.it), s’intitola “Terapia o Tortura? La verità sull’elettroshock”. Ha dato al pubblico la possibilità di comprendere veramente quanto brutale possa essere anche una sola seduta con questa tecnica. Tecnica che solo la psichiatria poteva “ingegnare” e protrarre, considerati gli orrori di cui la sua storia è ricca.
La conferenza è proseguita con il Prof. Danilo Littarru, docente di religione, specialista in bioetica e psicologo. Col suo intervento ha messo in luce il fatto che la nostra società tende a correre senza occuparsi di chi non riesce a stare al passo. Ha raccontato situazioni che gli capita di vivere come docente tra adolescenti che presentano inaspettati quanto insospettabili disagi di natura mentale.
Problematiche alle quali troppo spesso gli adulti non fanno caso; presi come sono dalla folle routine che li porta a dimenticare il corretto ordine d’importanza delle cose della vita. Adulti che vogliono ignorare il problema affidandosi alla pillola magica, lo psicofarmaco, il quale pone rimedio al sintomo nell’immediato ma lascia il problema irrisolto.
Problema che dobbiamo affrontare con un approccio umano. Inoltre, se richiede intervento medico, allora deve essere protratto con un’attenta analisi dello stato di salute generale del corpo. Tesi che il professore ha presentato anche col supporto della lettura di ricerche effettuate da psichiatri che hanno usato metodologie alternative alla chimica psicotropa con notevoli risultati coi loro pazienti.
Gli ha fatto seguito Yudhisthira Dasa, rappresentante regionale della comunità Hare Krishna e anch’egli membro fondatore del Gruppo Interazione. Ha parlato dell’uomo in quanto essere spirituale. Il suo discorso sull’immortalità dello spirito ha ulteriormente sottolineato l’importanza di soffermarci sulle faccende spirituali in quanto vera realtà della vita. In questo modo ha avvicinato il pubblico alla comprensione di ciò che i greci chiamavano psyke, quella parte dell’uomo che rappresenta il vero Sé.