Lavoro. In Sardegna i dirigenti privati crescono del 2,3%, le manager fanno segnare un saldo negativo -1,4%
In Italia il numero dei manager nelle imprese aumenta del 5,4% anche in tempi di crisi e inflazione. Serve sempre più managerialità per coniugare persone e nuove tecnologie.Roma, 19 maggio 2023 – Cresce il numero dei manager e dei dirigenti in Italia, +5,4% nel biennio 2020-2021, pur in presenza di un contesto economico difficile che risente ancora degli effetti del post pandemia, della risalita dell’inflazione e della guerra in Ucraina.
Un dato che premia principalmente le donne che fanno segnare un +13,4% rispetto al +3,5% degli uomini su base nazionale. Anche in Sardegna il dato nazionale trova conferma, con un incremento del +2,3% che porta il numero complessivo dei manager a 404 ma con dato in controtendenza par la componente femminile che segna una riduzione del -1,4% dal 2020 al 2021.
Questa la fotografia che emerge dal “Rapporto Manager 2023” su dati Inps, presentato ieri nel corso dell’Assemblea annuale di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria , che si è svolta presso gli spazi del Marriot Rome Central Park che ha visto presenti 100 manager del centro Italia.
A confrontarsi con gli associati sull’evoluzione del mondo del lavoro, sulla della figura dei dirigenti nei terrori nonché sui mutamenti e le sfide che la trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale stanno apportando al futuro del management: Roberto Saliola, Presidente Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria con Mario Mantovani, Presidente di Manageritalia e Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio che nel suo intervento di saluto istituzionale ha aperto a una proficua collaborazione con i manager per dare slancio alle imprese.
Il commento di Roberto Saliola, Presidente Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria.
“In questo momento stiamo vivendo una vera e propria nuova rivoluzione industriale 4.0 che mette al centro la relazione tra risorse umane e la tecnologia. Il futuro imminente ci obbliga a rivedere i nostri modelli di produzione e gestione d’impresa focalizzandoci sulla fruizione tecnologica e l’integrazione delle competenze.
In quest’ottica saranno sempre più rilevanti e determinanti, per affermarsi nel mondo del lavoro e dell’impresa, le soft skills come: creatività, empatia, capacità di adattamento oltre ovviamente a competenze aggiornate. In questo le donne da sempre sono e lo saranno ancor di più un modello di riferimento per la managerialità poiché più sensibili e attente al cambiamento”.
Le dichiarazioni di Mario Mantovani, Presidente di Manageritalia
“Numeri in crescita per la figure manageriali che per le loro competenze si dimostrano sempre più determinanti per la crescita delle imprese e di conseguenza dei territori locali in cui operano. I mutamenti professionali; le nuove affermazioni di genere e di competenze che stanno affrontando oggi imprese; territori; amministrazioni pubbliche ecc.. hanno sempre più bisogno di manager, uomini e donne, capaci di governare al meglio la complessità anche tecnologica, così come hanno sempre fatto con le risorse umane, finanziarie e gestionali. Parità di genere e innovazione tecnologica sono due elementi sempre più determinanti per il futuro del management”.
Nello specifico il territorio sardo fa registrare dati più che positivi. C’è una presenza complessiva di 404 manager (334 uomini e 70 donne) con un incremento complessivo del 2,3%. È Cagliari la provincia con più dirigenti 255 (213 uomini e 42 donne) dati che però risultano statici e invariati negli ultimi due anni. Significativo lo scenario della provincia di Sassari. Infatti, a fronte di un totale di 112 manager (94 uomini e 18donne) che mette a segno una crescita complessiva del +9,8%. Qui l’aumento delle dirigenti donna è del 6% il più alto dell’isola. Oristano rimane più a trazione maschile con un +6,4% di manager ma nessun nuovo ingresso femminile. Nuoro è l’unica provincia in controtendenza con un calo complessivo dei manager del -11%. Ciò riduce il loro numero totale a 16 (12 uomini e 4 donne) con le donne che rimangono invariate.
L’incremento delle figure manageriali nazionale e regionale dimostra come imprenditori e aziende abbiano compreso l’importanza delle competenze; e che senza figure manageriali non si cresce e non si compete sul mercato nazionale e internazionale. Manager e dirigenti crescono in tutti i settori con un significativo +9% per il terziario e terziario avanzato; solo del 1,1% per l’industria; in crescita anche ambito come Istruzione, Servizi di informazione e comunicazione nonché sanita e assistenza sociale. Segno di come il comparto dei servizi sia sempre più significativo per la crescita e lo sviluppo del Paese.
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