Metamorfosi: filosofia e medicina in scena. Teatro Massimo di Cagliari (M2) con Giovanni Biggio, Ernesto Burgio, Alfredo Camera, Chiara Cappelletto Luciano Lozio, Danilo Sirigu, Silvano Tagliagambe
Si intitola Metamorfosi, filosofia e medicina in scena ed è la prima edizione di una rassegna che nasce all’interno di Orientare lo Sguardo, ramo dell’associazione S’ardmusic che intende lanciare una sfida culturale nel terzo settore in ambito sociale e sanitario.
«Vogliamo portare medici e terapeuti sui palcoscenici – spiega Mirella Ferro, direttore organizzativo della rassegna – con l’obiettivo di creare nuovi spazi di dialogo nel campo della cura, dell’educazione e dell’inclusione». Un invito a una riflessione e a una sintesi filosofica da realizzare assieme ad alcuni degli intellettuali più attivi della scena contemporanea.
Sotto i riflettori del Teatro Massimo di Cagliari, dal 2 al 23 giugno, la prima edizione di “Metamorfosi, filosofia e medicina in scena” proverà a indagare i temi della prevenzione, della salute, del benessere da un punto di vista non solo pratico ma anche spirituale, filosofico e nutrizionale.
Tre appuntamenti
Tre gli appuntamenti: “Metamorfosi nella cura: l’ipnosi. Considerazioni teoriche pratiche” (venerdì 2 giugno); “Gli aspetti filosofici della cura e i suoi gesti. Dal genoma all’epigenetica, non siamo mai soli” (venerdì 16 giugno) e “I nuovi orizzonti della metamorfosi, l’importanza dei batteri nella nostra vita” (venerdì 23 giugno).
Tre serate in cui troveranno spazio le parole di specialisti, filosofi e terapeuti in arrivo da tutta Italia; nel tentativo di sensibilizzare il pubblico verso riflessioni fondamentali sul tema del benessere e della cura. A moderare gli incontri e a interagire con la platea sarà Alfredo Camera, medico psichiatra, psicoterapeuta e psicodrammatista analitico. La presentazione delle tre serate, che avranno inizio sempre alle ore 19, è affidata all’attore Fabio Marceddu.
Metamorfosi
Metamorfosi, filosofia e medicina in scena si propone dunque come un momento di forte connessione emotiva, un vero e proprio cortocircuito elucubrativo messo in atto da una galleria di intellettuali di grande spicco le cui visioni e teorie incuriosiscono e sollecitano in senso profondo.
Tra gli ospiti, Silvano Tagliagambe, epistemologo e docente di filosofia della scienza all’Università di Sassari, Cagliari, Roma, Pisa; Danilo Sirigu medico gastroenterologo, radiologo e ipnologo; Giovanni Biggio, professore di neuropsicofarmacologia all’Università di Cagliari; Ernesto Burgio, medico pediatra, epigenetista ECERI (European Cancer and Environment Research Institute di Bruxelles), membro del Science of Consciousness Gruppo dell’Università di Padova; Chiara Cappelletto filosofa all’Università Statale di Milano dove studia il rapporto che i nostri corpi hanno con gli oggetti quotidiani e come questo influisce sull’esperienza che facciamo di noi stessi; Luciano Lozio farmacologo da anni impegnato nello studio dei batteri probiotici.
La compagnia
Una compagine originale, di rado protagonista nei festival isolani, che sul palcoscenico del Teatro Massimo proverà a inquadrare e tematizzare nuove visioni sul tema del benessere e della salute, lasciando ampio spazio di confronto col pubblico.
Ma cosa si intende davvero per metamorfosi? Emanuele Coccia, filosofo eclettico, nome sempre più di peso nel dibattito internazionale; nelle pagine del suo libro intitolato appunto “Metamorfosi”, parla di una forza che ci attraversa e ci trasforma non come atto di volontà cosciente e personale, ma come di qualcosa di più antico del corpo che opera in completa autonomia.
«La vita non è che un’unità cosmica che stringe la materia della Terra in un’intimità carnale. Siamo tutti carne della stessa carne, indifferentemente dalla specie cui apparteniamo» scrive il filosofo. Partendo da questi spunti, l’idea ispiratrice degli organizzatori proverà a considerare la metamorfosi come una forza intrinsecamente collegata ai processi di risanamento e riappropriazione della salute individuale.
«Abbiamo ideato questo evento per ampliare lo spazio discorsivo di chi pratica e studia il benessere dei singoli; spiega Daniela Usala, medico e direttore artistico della rassegna. Un momento di incontro in cui intuizione e arte medica diventano oggetto di riflessione e valorizzazione del presente”.
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