“Siamo a metà maggio. Dell’attesa disposizione non vi è ancora traccia. Quella dello scorso anno mise i nidi sotto la sua protezione fino al 22 novembre. Da questa data non sono più tutelati” sottolinea in una nota l’Organizzazione internazionale protezione animali
A oggi, nella città di Roma, i nidi di rondini, rondoni, balestrucci e specie affini non sono protetti dalla consueta ordinanza del sindaco né da altri provvedimenti. Lo rileva l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), preoccupata per il ritardo del provvedimento a tutela dei preziosi insettivori la cui presenza nelle nostre città è sempre più minacciata.Lo scorso anno l’ordinanza che vieta la distruzione dei nidi fu emanata l’11 marzo, nei giusti tempi considerato che la stagione riproduttiva inizia in quel periodo.
“Siamo a metà maggio. Dell’attesa disposizione non vi è ancora traccia” commenta Francesca Lavarini, delegata Oipa di Roma. “Quella dello scorso anno mise i nidi sotto la sua protezione fino al 22 novembre. Da questa data non sono più tutelati nonostante siamo a stagione riproduttiva inoltrata con i nidi non solo pronti, ma pieni di uova e di piccoli”.
L’Oipa chiede al sindaco Gualtieri di emanare al più presto una nuova ordinanza che obblighi a proteggere i nidi. “Si tratta di un atto urgente. Vi sono persone che arrivano a distruggerli perché sporcano. Vi sono inoltre imprese edili che non si fermano di fronte a un nido abitato
Quello a protezione dei nidi di rondine, rondoni, balestrucci e specie affini è una misura importante per la città, atta a rafforzare la tutela già prevista dalla legge n.157/1992 che vieta l’uccisione di nidiacei e individui adulti, nonché la distruzione di nidi e uova“, ricorda puntualmente Lavarini.
La delegata chiosa con la richiesta all’Amministrazione comunale “di interrompere le potature nel periodo riproduttivo delle specie che nidificano sugli alberi. Si tratta di interventi che uccidono nidi e nidiacei”.
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