Nutella ha così sostituito la sua iconica etichetta con alcune foto degli scorci più belli d’Italia, andando a coprire tutte le regioni: dai borghi alle montagne, dalle isole alle città, dalle acque cristalline ai paesaggi colorati.
Dopo aver incentivato un turismo di “casa” e consapevole, la crema spalmabile più famosa al mondo ha deciso di mettere in luce una delle altre eccellenze che contraddistinguono il Bel Paese: il turismo gastronomico.
Pane & Nutella, questo il nome del progetto realizzato in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è stato pensato per offrire a tutti un viaggio nel gusto e nella tradizione regionale italiana.
Una vera e propria lente di ingrandimento sui pani d’Italia per riscoprire le origini, la storia e le caratteristiche non solo di un prodotto che consumiamo quotidianamente (e che troppo spesso diamo per scontato), ma anche di un vero e proprio mestiere: un’arte che porta alla luce una maestria antica.
Tante differenze tra le diverse tipologie e varietà regionali, ma anche tra i diversi forni e le differenti manualità, perché il pane è un elemento vivo, che viene personalizzato da chi lo prepara.
I pani tipici della Sardegna
Pane & Nutella si configura come un vero e proprio percorso di scoperta in grado di raccontare le tradizioni di tutte le venti regioni italiane, attraverso i loro pani tipici, dai più noti ai meno conosciuti, come Sa Tunda e Su Civraxiu.
Sa Tunda
Sa Tunda è una fragrante pagnotta dalla pezzatura di circa 1 kilogrammo, dalla particolare forma a fiore con sette “petali” leggermente appuntiti.
Le sette punte, chiamate “pizzi”, sembrano rimandare ai giorni della settimana, come a scandire il tempo tra una panificazione e l’altra. Non è un caso. Le sue origini si intrecciano infatti da sempre con la tradizione contadina sarda: “Sa Tunda” era l’alimento principale degli agricoltori di Teulada, preparato il sabato con una lavorazione a mano di oltre 5 ore.
L’impasto è composto da semola di grano duro rimacinata, acqua, lievito madre detto “frammentu sardu” e sale.
Su Civraxiu
Su Civraxiu, invece, è il pane contadino per eccellenza tipico del sud della Sardegna. Cambia leggermente forma a seconda del paese della sua produzione: la più comune è quella tipica di Sanluri.
Si ipotizza che il nome “Civraxiu” derivi dal latino cibarius “cibo”. Questa prelibatezza, infatti, è stato da sempre concepito come l’alimento principale degli agricoltori sardi, tanto da diventare il pane tradizionale contadino.
È di grossa pezzatura. La crosta è di colore bruno dalle lievi sfumature dorate. È ricco di una mollica morbida e spugnosa.
L’impasto è composto da semola di grano duro, lievito madre, acqua e sale.
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