Il 24 maggio il Consiglio di Amministrazione dell’Aifa pone uno stop alla gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne e chiede ulteriori approfondimenti.
Il CdA, infatti, afferma di non aver deliberato la decisione sulla gratuità della pillola anticoncezionale per la mancanza di elementi essenziali di valutazione.
Pillola anticoncezionale gratuita: Aifa chiede ulteriori approfondimenti
Il 21 aprile scorso il Comitato prezzi e rimborsi dell’Aifa si è espresso in merito alla possibilità di rendere gratuito il farmaco per tutte le donne, senza distinzioni tra fasce d’età; e ha stabilito un costo totale per lo Stato pari a 140 milioni di euro l’anno.
Anche la Commissione tecnico scientifica aveva espresso il suo parere favorevole in merito alla decisione.
Ma il Cda dell’Aifa, a un mese dalla decisione del Comitato, chiede approfondimenti, e afferma che le commissioni consultive non hanno fornito indicazioni precise su:
- fasce d’età al quale concederla gratuitamente: l’Aifa tiene in considerazione alcuni elementi come l’età fertile, le condizioni economiche e l’età, fino a 19-26 anni;
- le modalità di distribuzione;
- i costi per il sistema sanitario nazionale.
In realtà le commissioni consultive smentiscono queste affermazioni; anzi, hanno ritenuto opportuno non porre alcun limite d’età, calcolando con esattezza quali sarebbero stati i costi per le casse dello Stato italiano.
La riforma dell’agenzia Aifa
A dicembre 2022 la Camera, con 160 voti favorevoli, ha dato il via libera al decreto legge che prevede la riforma dell’Agenzia.
La riforma prevede:
- la soppressione della figura del direttore generale, che detiene tutti i poteri di gestione e dirige l’attività, e la sua sostituzione con la figura del presidente, che diviene il legale rappresentante dell’Agenzia; il presidente è nominato con decreto del ministro della salute, sentita la conferenza permanente per i rapporti tra stato, regioni e province autonome;
- l’accorpamento delle due Commissioni (prezzi e rimborsi e valutazione scientifica nuovi medicinali) in una commissione unica.
Soprattutto l’eliminazione della figura del direttore generale rischia seriamente di minare l’autonomia e l’indipendenza dell’Agenzia, determinando una pericolosa commistione con gli apparati politici:
il dualismo tra la figura del direttore generale, che si occupava degli aspetti tecnico scientifici, e quella del Cda, che si occupava invece degli aspetti economico- organizzativi, viene annullata.
Viene, quindi, eliminata la figura che si occupava degli aspetti tecnico scientifici per occuparsi, con il ruolo di presidente, esclusivamente di aspetti economico commerciali.
Dopo l’esperienza della pandemia sarebbe necessario porre una particolare attenzione alla situazione dell’Agenzia del farmaco ed evitare che gli organi politici possano controllare ed indirizzare le decisioni di un organismo tecnico scientifico che dovrebbe essere autonomo ed indipendente.
Oggi il Cda dell’Aifa, presieduto dal presidente Giorgio Palù, virologo vicino agli ambienti della Lega, è composto di soli uomini.
Il dibattito sociale e politico
La questione sulla gratuità della pillola anticoncezionale è molto dibattuta a livello sociale e politico.
Tra i favorevoli all’adozione di questa misura si esprimono l’Ordine dei medici e molti esponenti dell’opposizione, che ritengono questa scelta necessaria per ridurre le diseguaglianze tra le donne e per prevenire il ricorso all’aborto; i contrari invece, tra cui spicca il movimento Pro vita & famiglia, ritengono si tratti di una misura che va contro le intenzioni del governo di impiegare le risorse necessarie per dare impulso alla natalità.
In realtà, fino al 1993, la contraccezione era gratuita e questo non ha inciso in alcun modo sulla natalità ma, anzi, ha aumentato la consapevolezza delle donne. La pillola anticoncezionale, inoltre, può svolgere un’azione analgesica per i dolori del ciclo mestruale; e può, in più, ridurre il rischio di contrarre il tumore all’ovaio, con effetti anche dopo l’interruzione.
Ad oggi sono cinque le regioni italiane, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Puglia e Piemonte, insieme alla provincia autonoma di Trento, che permettono la somministrazione della pillola gratuita attraverso i consultori familiari.
Elena Elisa Campanella