Grazie alle ricerche d’archivio della scrittrice Adriana Valenti Sabouret è stata infatti recentemente individuata la posizione della tomba del rivoluzionario sardo Michele Obino. Patriota della Sarda Rivoluzione e braccio destro di Giovanni Maria Angioy. Obino riposa nel Cimitero di Père-Lachaise a Parigi ma disponiamo di questa informazione solo dal 2019.
Il prossimo 5 Maggio, alle 11:30, grazie all’aiuto dell’Assemblea Territoriale Disterru, che riunisce i sardi emigrati. Insieme alla Corona De Logu, ANS ricorderà Obino presso la sua tomba portando un omaggio floreale e la stessa Adriana Valenti Sabouret sarà presente per raccontare qualche interessante pillola storica sulla vita del rivoluzionario di Santu Lussurgiu.
Non è infatti assai noto che gli angioyani che scamparono alle persecuzioni in terra sarda, spesso trovarono la morte in esilio, molti nella Francia e tra questi appunto Obino e lo stesso Angioy. ANS e Corona de Logu riscoprono quindi un altro importante pezzo di storia, nel solco della due giorni realizzata tra Cagliari e Sassari, in occasione della festa dei sardi.
Lo scorso 28 aprile infatti Cagliari si è tinta di rosso, in un tripudio di nastri e maglie rosse, che hanno addobbato le strade del centro. E appunto il Rosso «è il colore del ricordo del sacrificio di chi, in nome di ideali di libertà e giustizia, ha voluto trasmetterci il progetto di una Sardegna libera dall’oppressione» – argomenta Riccardo Pisu Maxia, presidente di ANS.
Nelle settimane precedenti ANS aveva anche invitato le amministrazioni comunali a illuminare la notte del 28 un suo monumento di rosso ed è un orgoglio che il Comune di Cagliari, con il Bastione Saint Remy, abbiano accolto l’invito colorando di rosso la propria città.
E il tema della riscoperta dei luoghi perduti della «Sarda Rivolutzione» è stato centrale per i festeggiamenti del trentennale organizzato da ANS.
Cagliari si è sviluppata tra i luoghi simbolo dell’Arco di Palabanda dell’Orto Botanico. Dove gli attivisti di ANS e i consiglieri di Corona De Logu hanno omaggiato i protagonisti dei Vespri sardi. Le passeggiate in sardo, inglese e italiano a Castello hanno raccontato i fatti di Sa Die de S’Aciapa e non è certo mancata la musica di importanti artisti sardi come Dedalo, Celè, Andrea Deiana Porcu, Andrea Andrillo, Claudia Aru, Pierpaolo Vacca e degli organettisti Luca Lai, Tore Cosseddu e Claudio Serra.
Ma questa nuova Sa Die è stata anche qualcosa di più e di diverso dalla mera celebrazione. “Pensiamo che Sa Die debba diventare la giornata dei sardi di oggi.” Spiega sempre il presidente di ANS. “Per il secondo anno consecutivo abbiamo chiesto e ottenuto la partecipazione delle attività economiche di Cagliari. Esse hanno aperto le porte dei loro locali a cittadini sardi e turisti. Accogliendo l’invito a festeggiare quella che sta diventando una festa di popolo”.
Conclude Pisu Maxia: “Tutto ciò senza soldi pubblici. Solo con la forza della solidarietà fra sardi e sarde e dell’amore per la nostra nazione per chi ha dato la vita per vederla libera e sovrana”.
Per altri articoli clicca qui.