Prosegue in Marmilla la rassegna itinerante “Chistionis“. Giunta alla terza edizione e organizzata dai comuni di Usellus, Albagiara e Gonnosnò con il sostegno del Consorzio Due Giare e la direzione artistica della Biblioteca Gramsciana Onlus.
Il secondo appuntamento è con la storia.
Venerdì 26 maggio ad Usellus si parlerà infatti dell’infanzia nelle guerre del secolo scorso.
Sarà questo il tema dell’incontro, che inizierà alle 17 nella biblioteca comunale con ospite Bruno Maida. Professore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino e autore del testo “L’infanzia nelle guerre del Novecento”. Dialogherà con lui Silvia Marrocu con interventi di Marco Atzori.
IL TEMA
Giuseppe Manias, della Biblioteca Gramsciana, ha spiegato: “I bambini sono diventati sempre più vittime, attori e spettatori dei processi sociali, in tempo di pace e di guerra.
Non considerare il loro punto di vista, la loro esperienza, la loro memoria significa negarsi la comprensione di una parte importante della storia vissuta dalle generazioni, che ci hanno preceduto ma anche del presente. È un processo progressivo e differenziato a livello mondiale sul piano dei tempi, della geografia, delle dimensioni. Ma anche delle caratteristiche stesse delle guerre, da quelle di massa della prima metà del Novecento a quelle locali, fino ai conflitti asimmetrici postnovecenteschi”.
Manias ha poi precisato: “Bruno Maida racconta quelle vicende. Ponendo una particolare attenzione ad alcuni temi specifici. In particolare la legislazione internazionale per la protezione dei bambini nelle guerre, che si è però accompagnata a un loro crescente coinvolgimento. E anche il trauma e la resilienza, attraverso i quali i bambini si rivelano non semplici soggetti passivi. Bensì sono persone capaci di profonda rielaborazione e adattamento. Inoltre anche i linguaggi per raccontare quelle esperienze, dalle parole ai giochi ai disegni. Nei disegni di guerra fatti dai bambini le strade sono molto rare e non collegano mai due luoghi. Tutto si riduce a un punto dove c’è il corpo senza vita di qualcuno oppure un veicolo brucia. Metafora di una vita sospesa, l’assenza di strade rinvia alla responsabilità degli adulti, che devono costruirle e aiutare i bambini a ritrovarle. La guerra è una frattura profonda nella vita di chi ne faccia esperienza, condiziona i comportamenti successivi, sedimenta le memorie che si radicano nell’identità. Lo è ancora di piú per l’infanzia per la quale, nella stratificazione delle diverse età che la compongono, la guerra coincide con il tempo della formazione, della definizione di se stessa. Ma anche della costruzione di un proprio sguardo sul mondo”.
Fino a dicembre dieci appuntamenti per le “Chistionis” nei tre piccoli paesi.
Antonio Deiola, assessore alla cultura di Usellus, ha ricordato: “L’idea progettuale rimane la possibilità di discutere su diversi argomenti, attraverso cui veicolare attività di promozione della lettura e di cultura in generale. Vogliamo fornire stimoli alle comunità del territorio con temi vari, che grazie alla partecipazione di autori di opere librarie favoriscano la voglia di crescita intellettuale, non solo dei paesi coinvolti, ma di tutta la zona”.
Si parlerà anche di banditismo, migrazioni, sport e ambiente. Lino Zedda, presidente del Consorzio Due Giare, ha chiuso: “Il nostro territorio rimane vitale anche dal punto di vista culturale. Il confronto e le discussioni costruttive arricchiscono ogni comunità coinvolta”.
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