Sgominate due presunte associazioni a delinquere dedite al traffico di droga. Rifornivano di cocaina le province di Cagliari, Nuoro e Sassari.
Cagliari, la Polizia di Stato arresta 27 persone in un’operazione coordinata dalla D.D.A. di Cagliari. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 36 kg di cocaina purissima e documentati traffici per oltre 200 kg. I panetti di cocaina venivano consegnati con un auto di grossa cilindrata in tutta la Sardegna ed erano nascosti in vani nella carrozzeria. Il giro di affari della cocaina movimentata dalle due associazioni a delinquere è stimato in oltre 25 milioni di euro. Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari.
Dalle prime ore del mattino di oggi, si è eseguita una misura cautelare emessa dal G.I.P. di Cagliari a carico di 27 persone; residenti nelle province di Cagliari, Nuoro e Sassari. Si presume appartengano a due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti. Sono state indagate complessivamente 41 persone, delle quali 23 raggiunte dalla misura cautelare in carcere, mentre 4 sono ai domiciliari.
La Polizia ha eseguito 31 perquisizioni a carico degli indagati. Ha inoltre sottoposto a sequestro preventivo cinque auto, una moto e due appartamenti di proprietà degli indagati; oltre al provento dell’attività illecita di traffico di stupefacenti.
Le misure cautelari e le perquisizioni sono state eseguite a Cagliari, Sassari, Capoterra (CA), Macomer (NU), Silanus (NU), Birori (NU), Bancali (SS), Torralba (SS), Orani (NU), San Basilio (CA), Burgos (SS), Elmas (CA), Selargius (CA).
La Squadra Mobile della Questura di Cagliari, Sezione Criminalità Diffusa; sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari; ha sgominato due presunte organizzazioni criminali che importavano dalla Penisola, e distribuivano in Sardegna, centinaia di kg di cocaina. La droga veniva trasportata con insospettabili corrieri e raggiungeva le province di Cagliari, di Nuoro e di Sassari. I corrieri si muovevano a bordo di autovetture di grossa cilindrata, trasportando mediamente due kg di cocaina ogni volta. La droga viaggiava nascosta in vani ricavati all’interno della carrozzeria delle auto. Una delle due organizzazioni riforniva l’altra di cocaina.
Primavera fredda
L’indagine, denominata “Primavera fredda”, è iniziata nel mese di aprile del 2020.
Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati 36 chili di cocaina, documentate cessioni per oltre 216 Kg di cocaina e sono stati arrestati tre corrieri.
Gli elementi investigativi raccolti sinora hanno permesso di individuare due distinti gruppi di trafficanti, uno con base a Silanus (NU), composto principalmente da 15 indagati e l’altro operante fra Cagliari e Capoterra (CA), composto da 14 indagati. Il primo, oltre a rifornire il secondo, agiva in diversi paesi del Marghine e acquistava la droga dalla Penisola. La cocaina veniva distribuita ad una capillare rete di spaccio, che si sviluppava tra Sassari, Burgos (SS), San Basilio (CA), Elmas (CA).
Per quanto emerso sulla base agli indizi finora raccolti, a Cagliari e Capoterra avrebbe operato l’altra organizzazione, che era in grado di smistare, a sua volta, i panetti di cocaina, da un chilo l’uno, ad altri trafficanti che rifornivano una ramificata rete di spaccio nella città metropolitana. Tale organizzazione, oltre a rifornirsi da quella di Silanus, avrebbe acquistato stupefacente anche attraverso un proprio “canale” della Penisola, il cui corriere e trafficante di Cagliari sono stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile il giorno 08.04.2021, mentre stavano trasportando su un tir 20 kg di cocaina.
Il giro di affari
Il giro di affari della cocaina “movimentata” dalle due associazioni è stimato in oltre 25 milioni di euro.
L’indagine si è rivelata particolarmente complessa perché si è svolta prevalentemente con servizi di pedinamento, osservazione e videosorveglianza in contesti rurali, nelle campagne e ovili dove gli indagati nascondevano i panetti di cocaina o dai quali partiva la distribuzione dello stupefacente. Gli indagati, inoltre, comunicavano soprattutto attraverso applicazioni di messaggistica istantanea o con telefoni con esclusiva connessione dati ed erano soliti “bonificare” ambienti e autovetture alla ricerca di microspie.
La droga veniva occultata in campagna, nei cespugli, fra gli arbusti o nei muretti a secco e da qui partiva per essere consegnata in luoghi sempre diversi in tutta la Sardegna. I corrieri si muovevano con auto di grossa cilindrata che, quasi maniacalmente, venivano sottoposte a continue manutenzioni per garantirne sempre la massima efficienza e il “pronto impiego”. Le auto erano dotate di nascondigli per la droga, appositamente ricavati nella carrozzeria e azionabili con meccanismi telecomandati. Ai corrieri era riconosciuto dalle organizzazioni anche un rimborso per il carburante, calcolato a km.
Una volta consegnata la cocaina il corriere prelevava il denaro e lo consegnava al suo trafficante di riferimento.
La ricostruzione
La ricostruzione dei vari spostamenti dei corrieri con la cocaina è stata possibile attraverso rilevamenti GPS e con l’utilizzo di telecamere installate vicino alle abitazioni degli indagati, ai nascondigli utilizzati per conservare i panetti di cocaina e ai luoghi di consegna dello stupefacente.
Dalle intercettazioni, gli investigatori della Polizia di Stato di Cagliari hanno ricostruito anche due rapine: la prima avvenuta il 10.2.2021 a Capoterra (CA), località Poggio dei Pini, durante la quale un indagato, poi deceduto nel corso delle indagini per cause naturali, avrebbe sottratto un kg e mezzo di cocaina a un altro indagato che ne sarebbe stato era il custode.
La seconda rapina consumata il 24.5.2021 a Cagliari, in Via Barracca Manna, durante la quale uno degli odierni arrestati sarebbe stato ferito da un colpo di pistola e altri tre indagati sarebbero scappati con oltre un Kg di cocaina e 30 mila euro.
Nel corso delle indagini, inoltre, si è scoperto un furto di armi avvenuto il 11.07.2021 a Capoterra CA). Uno degli odierni arrestati e due indagati, sarebbero entrati in una abitazione mentre il proprietario era in vacanza; e avrebbero sottratto cinque fucili da caccia, tre pistole e decine di munizioni.
L’inizio dell’indagine
L’indagine è iniziata proprio dalla rapina avvenuta a Capoterra, che era stata organizzata da un corriere “infedele”, soffocato dai debiti di gioco e di droga. Il corriere, dopo aver recapitato il prezioso carico aveva mandato sul luogo della consegna un suo complice. Questi, con la minaccia di una pistola, aveva costretto uno degli indagati a farsi consegnare il panetto di cocaina di 1,5 Kg appena ricevuto. Il rapinatore, poi, si era dato alla fuga con un’auto.
Le ripetute percosse e minacce di morte che alcuni degli indagati gli avrebbero fatto per recuperare la cocaina avrebbero portato il custode a rivolgersi alla Squadra Mobile e a raccontare l’accaduto. Il custode sarebbe stato minacciato sia dai trafficanti del gruppo di Capoterra, che lo avrebbero incaricato della custodia, sia da quelli di Silanus che gli avrebbero venduto la droga.
Il gruppo radicato in provincia di Cagliari, composto da 14 persone (10 tratte in arresto) tutte con specifici incarichi o mansioni, era quello che movimentava i maggiori quantitativi di cocaina. Proprio per questo e per le elevate disponibilità di denaro e di droga, i trafficanti sarebbero stati oggetto di una rapina, avvenuta il 24 maggio 2021 a Cagliari, in via Barracca Manna.
La rapina
La rapina sarebbe stata organizzata da tre pregiudicati di Cagliari che avevano agito nel momento dello scambio droga/denaro, in un appartamento. Dalla reazione dei due trafficanti, tratti in arresto in data odierna, che stavano gestendo la consegna, sarebbe scaturita una sparatoria ed una violenta colluttazione, durante la quale uno di questi veniva ferito alla gamba da un colpo di pistola e l’altro al viso. I rapinatori sarebbero scappati con una parte del bottino (un chilo di cocaina e circa 30 mila euro) mentre un altro chilo di cocaina e altri 30 mila euro, lasciati nell’appartamento, venivano sequestrati dalla Squadra Mobile intervenuta sul posto.
Gli arrestati
Nel corso delle indagini son stati arrestati due corrieri: un’ex consigliere comunale del Comune di Anela (SS) ed un operaio di Nuoro. Il 28.9.2021, l’ex consigliere comunale veniva tratto in arresto in flagranza dalla Squadra Mobile di Cagliari mentre a bordo della sua auto, sulla S.S. 387, nei pressi di Dolianova (CA), trasportava un Kg di cocaina che sarebbe stata destinata al gruppo che operava fra Cagliari e Capoterra. Insieme alla cocaina gli investigatori avevano sequestrato 45 mila euro in contanti, che l’uomo aveva appena ricevuto come prezzo della consegna di un altro chilo di cocaina avvenuta a Suelli (CA).
L’operaio di Nuoro, invece, è stato arrestato il 20 gennaio 2022 mentre con la sua auto percorreva la S.S. 131 diretto a Dolianova, dove avrebbe dovuto effettuare la consegna di tre kg di cocaina ai trafficanti del gruppo di Capoterra. Anche questo stupefacente, del valore di oltre 140 mila euro, era stato sequestrato dalla Squadra Mobile. A distanza di poche ore da questo arresto, gli uomini della Squadra Mobile avevano sequestrato altri 11 Kg di cocaina nelle campagne di Silanus. La droga era stata nascosta dagli indagati in un grande cespuglio posto sui confini di un terreno di proprietà; dal quale era stata prelevata la cocaina consegnata al corriere nuorese.
La sparizione della cocaina
Secondo quanto emerso dalle indagini, la “sparizione” di tale ingente carico di droga era stata attribuita dall’organizzazione ai due custodi di Silanus; anche loro arrestati oggi. I due sono stati fatti a lungo oggetto di gravi minacce e di richieste di denaro a “risarcimento” dell’ingente danno economico subito dall’associazione, stimabile in oltre 450 mila euro.
Nell’operazione di oggi sono stati impiegati nr. 140 agenti della Polizia di Stato di Cagliari, Nuoro e Sassari, del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna di Abbasanta e il Nucleo Cinofili di Abbasanta.
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