Teatro del Segno: “Volevo Nascere Attore” di e con Emanuele Bosu – sabato 13 maggio h 20.30 al TsE di Cagliari per Teatro Senza Quartiere (e domenica 14 maggio h 19.30 Omaggio a Maria Callas con il soprano Chiara Loi)
Vita d’artista tra la magia del teatro e l’incertezza del futuro con “Volevo Nascere Attore”:il nuovo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Emanuele Bosu che debutterà sabato 13 maggio alle 20.30 al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari; per l’ultimo appuntamento con la Stagione 2022-2023 di Teatro Senza Quartiere:
organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” (2017-2026); con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari; e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Teatro del Segno: “Volevo Nascere Attore” di e con Emanuele Bosu
Sotto i riflettori il giovane e talentuoso artista; che ha esordito sulle scene con un omaggio a Ettore Petrolini, per cimentarsi poi opere classiche e contemporanee; collaborando con compagnie come La Maschera e il Teatro Actores Alidos, per approdare sulla ribalta di Zelig e al Lapola Circus:
«racconterò vicende che ho vissuto, parlerò delle cose che odio, che amo e che non ho mai capito» –
rivela Emanuele Bosu –.
«Parlerò di quanto avrei voluto nascere attore ma mi dissero che il teatro era morto. E allora io mi sono messo a giocare con un morto… Si riderà, tranquilli».
Pièce originale, divertente e coinvolgente
Una pièce originale, divertente e coinvolgente, in cui il giovane attore e conduttore radiofonico e televisivo si mette idealmente a nudo per parlare di sé, dei suoi sogni e delle sue spirazioni; come dei molteplici interrogativi di fronte alle questioni cruciali del Terzo Millennio, in un susseguirsi di monologhi e canzoni, sulle note del pianoforte di Fabio Ucchesu; in un inedito e scoppiettante one-man-show in cui fanno la loro comparsa inedite e stravaganti creature nate dalla fantasia dell’autore, con le loro storie, tra piccole e grandi tragedie del quotidiano e situazioni surreali.
Dichiarazioni
“Volevo Nascere Attore” è «uno spettacolo leggero che ciò nonostante punta alla riflessione di numerosi temi quali i giovani, il mondo contemporaneo e il ruolo che il teatro assume in tutto questo» –
afferma Emanuele Bosu –,
che si inserisce così nella grande tradizione della commedia e del cabaret; dove ci si affida al potere catartico della risata per affrontare argomenti complessi, scottanti e attuali e regalare un variopinto affresco della società.
«Nello spettacolo interpreterò numerosi personaggi, parodie di personaggi tipici dei nostri tempi, commenterò fatti accaduti in questi giorni che stiamo vivendo, anche dell’ultim’ora. Parlerò di questa fame che abbiamo di inquadrarci in un ruolo ben definito nel mondo» – afferma Emanuele Bosu –.
«Lo stesso titolo è una provocazione
““Volevo Nascere Attore”… e invece sono nato bambino: questa è la frase più emblematica. Parlerò delle questioni, delle parole, dei fatti che non ho mai compreso, partendo dalle cose più semplici per approdare alla politica».
Una galleria di “maschere” antiche e nuove, in un alternarsi di ricordi personali e aneddoti curiosi, trame vere e inventate, divagazioni esistenziali e filosofiche, ragionamenti semiseri
«Che hanno come chiave d’accesso la risata, il sorriso, la leggerezza che si contrappone alla pesantezza dei nostri giorni» – sottolinea Emanuele Bosu –.
«Per quanto riguarda il Teatro, dicono spesso che sia morto. Da quando ho cominciato a fare questo mestiere, questa era una delle frasi che ricorreva più spesso. Ma io da allora mi misi a giocare con questo cosiddetto morto. E mi sono trovato sempre bene…».
“Volevo Nascere Attore” in un certo senso è un work in progress, con una struttura ben definita e una chiara sequenza di sketches e battute, tra parole, note e visioni, che parte dall’innocenza e dalla curiosità dell’infanzia, dallo spirito bambino che ogni artista (e ogni essere umano) custodisce dentro di sé per rappresentare la realtà senza pregiudizi e luoghi comuni; prendendo spunto dalle esperienze e dagli episodi buffi o singolari, dalle intuizioni e dai dubbi, dagli imprevisti e dagli errori; come dalle felici coincidenze che hanno contrassegnato il cammino artistico e professionale dell’autore, dei primi successi e delle difficoltà; ma soprattutto della sua passione per il meraviglioso gioco del teatro, in cui attraverso la finzione si può far emergere la verità.
“Volevo Nascere Attore”
«È la prima volta che porto in scena uno spettacolo legato a personaggi miei» – dichiara Emanuele Bosu –. «Il mio Teatro è spesso legato a parodie di personaggi già esistenti o alla messa in scena di personaggi di grandi attori e autori (vedi Petrolini). Ma ora, anche dopo l’esperienza a Zelig, quella con i Lapola, e l’insieme di tutto quello che ho conosciuto e interpretato in questi intensi anni, è giunto il momento di divertirmi con i miei personaggi, con la mia visione più spudorata e critica di ciò che mi circonda».
E aggiunge: «Inoltre ho 21 anni e credo sia importante dare la mia opinione anche sui giovani e soprattutto su questo continuo interessamento del mondo “maturo” ai giovani. Questo continuo bisogno di avvicinarci che costringe la politica e il mercato a travestirsi da teneri e provocanti spasimanti, capaci di qualsiasi cosa pur di guadagnarsi un bacio».
E infine, un invito: «Al pubblico dico solo: “Non mancate” – conclude Emanuele Bosu – “non perdete un’occasione per ridere, per uscire dalle vostre vite, per ascoltare un’ennesima visione del mondo diversa dalla vostra. Venite a cantare, sorridere e pensare. Insomma non mancate. Se proprio dovete mancare, mancate un altro giorno…”».
Prossimi appuntamenti
Arie e duetti d’opera e evocativi preludi per il Recital “1923-2023 Vissi d’Arte, Vissi d’Amore – Omaggio a Maria Callas” con il soprano Chiara Loi e il baritono Roberto Dettori accompagnati dall’Orchestra da Camera “Johan Nepomuk Wendt”; diretta da Raimondo Mameli domenica 14 maggio alle 19.30 al TsE di Is Mirrionis a Cagliari per un nuovo appuntamento con la rassegna “Vieni all’Opera al Teatro TsE” organizzata dal Teatro del Segno in collaborazione con l’Orchestra Wendt.
Un’antologia di pagine indimenticabili per ricordare la grande artista greca, a cent’anni dalla nascita, sulle note di Mozart, Rossini, Donizetti, Gounod,Verdi, Puccini: « Quando avevo dodici anni, mia madre mi regalò una biografia di Maria Callas, che lessi e rilessi tante volte, e tramite il soprano greco, la “Divina” Callas, mi innamorai del mondo dell’opera» – ricorda il maestro concertatore e direttore d’orchestra Raimondo Mameli –.
«La Callas è la più grande interprete del XX secolo, capace ancora oggi di incantare, attraverso il disco, le nuove generazioni di melomani. Questo concerto vuole essere un omaggio a una donna e artista leggendaria che, puccinianamente, “visse d’arte e d’amore”».
Il TsE di Is Mirrionis a Cagliari
Il TsE di Is Mirrionis a Cagliari ospita anche corsi e stages, oltre rassegne e festivals, con spettacoli e concerti, proiezioni cinematografiche, mostre e incontri, e una serie di iniziative culturali rivolte al quartiere e alla città:
in programma, oltre agli spettacoli della Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2022-2023, anche “Mi sono scritto addosso…”; il laboratorio di drammaturgia diretto da Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, articolato in varie sessioni (il secondo ciclo è in programma dal 7 al 10 giugno), che si concluderà in estate con l’esito scenico nell’ambito del XV Festival “Percorsi Teatrali”.
E il Laboratorio Permanente sulle “Tecniche di Non Recitazione” diretto da Stefano Ledda per attori e allievi attori oltre al progetto “MonologArte”; a cura di Stefano Ledda, incentrato sul lavoro sul personaggio in pièces “per voce sola”, con incontri settimanali e esito scenico finale al TsE.
Riparte dal TsE il progetto “Rovinarsi è un Gioco” 2023-2024 – Città Metropolitana di Cagliari con le matinées dedicate alle scuole: in scena nei prossimi mesi lo spettacolo “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” di e con Stefano Ledda sulla storia di un giocatore di videopoker, per una riflessione sui rischi e i costi sociali del gioco d’azzardo.
“Teatro e Marmellata”
Nel mese di giugno prenderà il via la nuova edizione di “Teatro e Marmellata”, la rassegna dedicata a giovanissimi e famiglie organizzata dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda: dopo un’anticipazione, domenica 12 marzo alle 17, con “Io, Andersen” di Marco Nateri, in scena con Anna Paola Marturano per un itinerario nel mondo fantastico di Hans Christian Andersen, in programma nuove fiabe teatrali su misura per bambine e bambini. E spazio anche ai laboratori – come “Giochiamo che io ero?” a cura di Emanuela Lai (Teatro Impossibile).
Il progetto
Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”, nato con l’idea di offrire un’alternativa e un’opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni: un riuscito “esperimento” culturale, capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d’azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani.
L’arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell’immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo, con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d’incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.
Tra le incertezze del presente, ma guardando al futuro: il progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” proseguirà per un altro quinquennio, in virtù della proroga della convenzione che affida lo storico cineteatro parrocchiale di Sant’Eusebio, ora divenuto TsE, al Teatro del Segno fino al 2026. Un teatro “abitato” che pure nei mesi difficili della pandemia, sempre nel rispetto delle regole e delle distanze, con uso di mascherine e sanificazioni, ha ospitato prove e allestimenti, rigorosamente “a porte chiuse”, e la nascita della nuova creazione del Teatro Tages.
“Teatro Senza Quartiere” 2022-2023
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2022-2023 – dedicata al ricordo del cantante lirico e scrittore Gianluca Floris – si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor IMOBILIANDO di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno; l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere; Teatro impossibile, La compagnia Salvatore della Villa, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”; la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Associazione Culturale CORDATA F.O.R. e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
La compagnia
Il Teatro del Segno / Laboratorio di Produzione Teatrale nasce –
il 12 Gennaio 2009 –
dall’esigenza dei suoi fondatori e del direttore artistico Stefano Ledda, di dirigere in maniera più spiccata la propria produzione artistica e la propria attività didattica verso il teatro sociale e verso interventi mirati alla diffusione della cultura teatrale.
Una compagnia professionale di produzione, un gruppo aperto ai diversi aspetti dell’espressività; che ricerca attraverso la sperimentazione di percorsi creativi diversi, il segno scenico indispensabile alla comunicazione dell’emozione e del senso.
Il Teatro del Segno cura progetti come “Rovinarsi è un Gioco” e “Senza Fiato”; e organizza, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” e alla rassegna “Teatro e Marmellata” al TsE; il Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu; e il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai, nell’ambito di Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
Info e prezzi
“Teatro Senza Quartiere” – Stagione 2022-2023 – II tranche | marzo-maggio 2023
- abbonamento a 5 spettacoli
- intero € 55,00 – ridotto* € 45,00 – ridotto studenti € 30,00
- biglietti: intero € 13,00 – ridotto* € 10,00
(*) riduzioni per residenti nel quartiere di Is Mirrionis / under 25 e over 65 / abbonati CeDAC / spettatori Cinema Odissea
- Card x 3 spettacoli a scelta € 30,00
- Card x 2: acquistando 2 abbonamenti per la Stagione 2022-2023 di Teatro Senza Quartiere , si può richiedere 1 abbonamento omaggio alla Stagione di Teatro Ragazzi Teatro e Marmellata 2023
NB – Tra le iniziative, si rinnova il “biglietto sospeso” ispirato alla tradizione napoletana del “caffè sospeso”:
chi lo desidera può acquistare il biglietto per uno spettacolo della Stagione di “Teatro Senza Quartiere” o della rassegna “Teatro e Marmellata” per regalarlo e metterlo a disposizione di chi non può permettersi di acquistarlo; rendendo così la cultura ancora più “sostenibile” e inclusiva per un teatro senza barriere.
per informazioni: e-mail: [email protected] – cell. 351.6862271 (anche whatsapp)