Ventiquattro edizioni, 2 comuni coinvolti, 6 giornate, 10 spazi scenici; 19 spettacoli, 2 laboratori, una lezione/incontro; una presentazione letteraria e un’attenzione particolare ai più piccoli per il ricco e variegato cartellone della XXIV edizione del Festival dei Tacchi;
presentato questa mattina dagli organizzatori della compagnia cagliaritana Cada Die Teatro; che si svolgerà, immersi negli affascinanti panorami dei i Tacchi d’Ogliastra, tra i comuni di Jerzu e Ulassai dal 4 al 9 agosto.
XXIV Festival dei Tacchi: presentata l’edizione 2023
Il direttore artistico Giancarlo Biffi spiega il senso di questa nuova edizione:
«Soffocati da pandemie, guerre, crisi climatica e ingiustizie croniche, non possiamo più solo accontentarci di boccheggiare, occorre provare a tornare a respirare.
Abbiamo tutti un grande bisogno di “fare un bel respiro”, per ritrovare in noi, già da ora, la forza per migliorare il futuro; nella consapevolezza che si possa fare a meno di tutto, ma non della gioia dello stare assieme.
Abbiamo bisogno di ritrovare il nostro respiro, forse anche solo per un istante; e quale momento e situazione migliore se non ad agosto tra i Tacchi d’Ogliastra.
Per sconfiggere l’apnea che ci stringe la gola e ci blocca lo stomaco, facciamolo insieme “un bel respiro”; tra tanta natura e tanto teatro, per poter procedere, per poter tornare a essere, godendoci buone storie, meravigliosi paesaggi e soprattutto ottime compagnie.
Un Festival per tornare a respirare coralmente».
VENERDÌ 4 AGOSTO
Per la prima volta al Festival, l’attore, regista e drammaturgo Mario Perrotta, aprirà la prima serata (4 agosto alle 21 a Jerzu), con “In nome del padre”; secondo capitolo della trilogia teatrale dedicata alle figure simbolo delle famiglie millennial; “In nome del padre, della madre, dei figli” e per il quale l’istrionico artista ha ottenuto il secondo posto al Premio Ubu 2019 come Miglior nuovo testo.
A seguire, alle 22.30, –
con numerosi sold out registrati in tutta Italia, – saliranno per la prima volta sul palcoscenico della Cantina Antichi Poderi di Jerzu i Motus:
storica compagnia di teatro di innovazione conosciuta in tutto il mondo e fondata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò; che la mattina seguente (5 agosto) saranno protagonisti di una lezione/incontro con il pubblico.
In scena lo spettacolo “Of the nightingale I Envy the fate (dell’usignolo invidio la sorte)”,:
con la danzatrice e performer Stefania Tansini (Premio Ubu 2022 Miglior performer under 35); che rivestirà i panni di una moderna Cassandra, offrendone una rilettura contemporanea per corpo e voce.
SABATO 5 AGOSTO
Dopo la lezione/incontro con i fondatori dei Motus alle 11 nell’Aula consiliare del Comune di Jerzu, la seconda giornata sul palco (5 agosto a Jerzu) prende il via alle 17.30 con la coproduzione Cada Die Teatro – Casa degli Alfieri (Universi sensibili) “Geografia Bambina”; primo studio che vede in scena per la compagnia dei padroni di casa:
Lara Farci, Mauro Mou e Francesca Pani assieme ad Antonio Catalano; artista a tutto tondo, attore, scrittore, scultore, pittore e tanto altro ancora.
Al centro del racconto lo stupore del mondo attraverso lo sguardo di una bambina di 8 anni, Emma.
Alle 19 Stefano Panzeri (Compagnia Anfiteatro–Progetto Piattaforma di Unoteatro) accompagnerà il pubblico alla scoperta di “Garò – Una storia armena”; un viaggio alla scoperta del giovane Garabed Surmelian, della sua famiglia, di una cultura, dei suoi colori; e della folle minaccia di un’insensata ideologia nazionalista che sfocerà nel genocidio di un popolo.
Momenti emozionanti e profondi si alterneranno ad altri più leggeri e divertenti; che porteranno gli spettatori a conoscere una drammatica storia collettiva attraverso le vicende dei singoli.
Alle 21.30, sempre a Jerzu arriva per la prima volta una delle attrici più istrioniche, sensibili e riconosciute della prosa e del cinema di casa nostra:
Maria Paiato sarà “L’avvelenatrice”; divertente commedia noir di Éric-Emmanuel Schmitt su una singolare e diabolica dark lady, di fronte alla quale anche la giustizia degli uomini si è dovuta fermare.
DOMENICA 6 AGOSTO
La mattina della terza giornata (6 agosto) comincia alle 11.30 con la seconda coproduzione del Cada Die Teatro assieme al Teatro La Baracca di Bologna dedicata al pubblico più giovane.
Silvestro Ziccardi e Fabio Galanti sul palco andranno alla ricerca di “Atlantide” mitologica terra dove regnavano bene e giustizia. La troveranno? Lo spettacolo sarà replicato anche il 7 e 8 agosto alla stessa ora.
Nel pomeriggio, alle 18.15 ci si sposta alla Stazione dell’Arte di Ulassai per lasciarsi ammaliare dall’ultima storia per bambini scritta e messa in scena dal direttore artistico Giancarlo Biffi, “Gufo Rosmarino nel mondo di Amarilla”.
In questo decimo capitolo l’intrepido gufetto si confronta con il mondo vegetale, come sempre accompagnato da vecchi e nuovi amici, alla scoperta della vita delle piante e delle loro esigenze.
Alle 19.30 sarà la volta di Roberto Anglisani (CSS Udine) con “Giobbe, storia di un uomo semplice”, adattamento di Francesco Niccolini dal romanzo del 1930 di Joseph Roth, racconto tragicomico proprio come la vita, dove si ride e si piange, si prega e si balla, si parte, si arriva e si ritorna, si muore in guerra e si rinasce.
A grande richiesta del pubblico, la terza giornata si chiude, sempre alla Stazione dell’Arte di Ulassai, con il ritorno del fortunato spettacolo prodotto dal Cada Die Teatro “Riva Luigi ’69/’70 – Cagliari ai dì dello scudetto”. Alessandro Lay accompagna il pubblico nella conoscenza di Rombo di tuono, mito calcistico certamente, ma uomo entrato nel cuore dell’Isola e dei suoi abitanti per le tante qualità umane.
LUNEDÌ 7 AGOSTO
Lunedì 7 agosto alle 17 (in replica l’8 alla stessa ora) nel bosco di Sant’Antonio a Jerzu (??) le arti abbracciano la natura in “Alberi Maestri”, performance itinerante alla scoperta del mondo degli alberi e delle piante.
Accompagnato da Michele Losi (Scarlattine Teatro), il pubblico sarà immerso in un’intensa esperienza sonora, poetica e visiva.
Alle 18.15 alla Stazione dell’Arte di Ulassai un appuntamento che evidenzia il rapporto costante e continuativo tra gli organizzatori e i territori che ospitano la rassegna.
Dopo un anno di laboratori trascorso con i bambini della scuola primaria di Ulassai, Silvestro Ziccardi e Lara Farci del Cada Die Teatro dirigono l’esito scenico dal titolo “Il pastorello e la capretta”, omaggio a Maria Lai, a 10 anni dalla sua scomparsa.
Ulassai sarà protagonista anche dello spettacolo delle 19.30 “La scelta di Cesare – Omaggio all’aviatore Cesare Lai” con Tommaso Massimo Rotella e Patrizia Camatel.
La storia tratta dal romanzo “La scelta di un uomo” di Pierangelo Chiolero (AIPSA Edizioni), racconta del gesto eroico del giovane pilota ogliastrino che nel 1933 si schiantò sulle montagne della Valle di Susa, vicino all’abitato della Borgata Santa Chiara di Giaglione (TO) pur di salvare le vite di un gruppo di bambini che giocavano nelle vicinanze, sacrificando la propria.
Alle 21.30 spazio alle storie di “Leonardo e Michelangelo – Il disegno delle cose invisibili”, geni contemporanei, rivali e inconciliabili con in comune però l’estasi di fronte all’essere umano.
Il racconto talvolta struggente, talvolta esilarante, è scritto e messo in scena dall’eclettico attore, scrittore e youtuber Roberto Mercadini. Venuto recentemente alla ribalta del grande pubblico per la sua partecipazione al programma televisivo “Splendida Cornice”, l’artista vanta una lunga e proficua carriera.
Ha in repertorio oltre venti monologhi, che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità.
MARTEDÌ 8 AGOSTO
Mercadini risalirà sul palco anche il giorno successivo (8 agosto alle 19.15 alla Cantina Antichi Poderi di Jerzu) con “Noi siamo il suolo, noi siamo la terra”:
spettacolo promosso da Banca Popolare Etica che racconta del legame strettissimo tra economia ed ecologia; uno spettacolo visionario, ma basato su dati rigorosamente scientifici.
A chiudere il calendario della penultima giornata, sale sul palco per un graditissimo ritorno un grande amico del Festival, Andrea Pennacchi (Teatro Boxer).
Insieme all’inseparabile musicista Giorgio Gobbo, presenterà in forma di spettacolo il suo ultimo libro Shakespeare and me – Come il Bardo mi ha cambiato la vita (People editore); perché, come dice l’autore “ Dio è morto, Marx pure… ma Shakespeare sta benissimo”.
MERCOLEDÌ 9 AGOSTO
L’ultima giornata (9 agosto a Jerzu) si apre alle 17 nel Bosco di Sant’Antonio con l’esito finale del laboratorio “Mappe tattili” condotto durante il Festival da Bruno Cappagli (La Baracca -Teatro Testoni di Bologna).
I protagonisti saranno i Cuori di panna smontata, allievi della Scuola di Arti sceniche La Vetreria e coloro che vorranno partecipare alla residenza condotta dall’attore e autore specializzato nel teatro per i ragazzi.
Alle 18.15 Enrico Messina (Armamaxa Teatro) condurrà il pubblico dentro l’arte del racconto, dove riscoprire il fascino della fabulazione e della parola.“Orlando – Furiosamente Solo Rotolando”; è un appassionato lavoro di scrittura in cui si narrano le vicende di Carlo Magno, di saraceni, di battaglie e principesse da salvare, con alcuni episodi ripresi dalla storia, altri rielaborati, altri completamente inventati com’è nell’essenza stessa dell’arte di raccontare.
Alle 19.30 Francesca Pani e Alessandro Lay, assieme al musicista Gavino Murgia, diretti da Giancarlo Biffi, portano sul palco “L’uomo che volle essere Peron” (produzione Insulae Lab).
Tratto dal romanzo del giornalista Giovanni Maria Bellu, e con la riduzione del testo ad opera di Biffi, il racconto si dipana tra finzione e realtà, alla scoperta di un mistero:
veramente Giovanni Piras divenne Juan Domingo Peròn?
La chiusura del Festival è affidata a uno spettacolo esilarante con la coppia di attori formata da Maria Cassi e Leonardo Brizzi (compagnia Catalyst).
Con “La solita zuppa” il duo toscano accompagna gli spettatori in un viaggio musicale e intimo; fra celebri canzonivde gli anni Sessanta e pagine ironiche e graffianti dello scrittore de La vita agra, Luciano Bianciardi.
Le amministrazioni di Jerzu e Ulassai
Anche questa edizione non sarebbe stata possibile senza il fondamentale sostegno della Cantina Antichi Poderi di Jerzu e le amministrazioni comunali di Jerzu e Ulassai:
«Jerzu continua a credere nella straordinaria forza e nell’immensa bellezza di quel grande strumento di educazione dell’anima che è il teatro.
È come se Jerzu avesse, nei confronti dei suoi cittadini e dei tantissimi visitatori delle sue notti agostane; una sorta di “dovere morale” di portare avanti questa meravigliosa rassegna giunta alla ventiquattresima edizione.
Crediamo da oltre vent’anni nella straordinaria bellezza del teatro, nell’emozione unica che trasmette uno spettacolo dal vivo; crediamo nell’imperativo morale del dover fare cultura e siamo orgogliosi di quell’atmosfera che i visitatori respirano nelle notti agostane; in cui l’apprezzamento per la nobile arte enologica, che da sempre contraddistingue Jerzu, si somma e si fonde con la fama del suo festival del teatro» ha spiegato Fabrizio Contu, vice sindaco di Jerzu.
Sulla stessa linea di pensiero è anche il vicesindaco di Ulassai, Luigi Deidda:
«Siamo molto lieti di ospitare il Festival, in una stagione di grande rinnovamento per il paese. Il nostro impegno, insieme alla popolazione e al Cada die Teatro, è quello di coinvolgere il territorio in eventi sempre più stimolanti per il pubblico.
In progetto c’è il coinvolgimento maggiore delle scuole attraverso dei laboratori partecipativi che hanno visto protagonista l’artista Maria Lai e che quest’anno, per la prima volta dopo tanti anni sono stati riproposti.
Riteniamo, infatti, che il coinvolgimento fin dall’età di 6/7/8 anni sia fondamentale per portare avanti un progetto che sia sostenibile nel tempo, per rinnovare e condividere sempre più il teatro quale mezzo di riflessione e partecipazione».
Il Festival è sostenuto da Comune di Jerzu, Comune di Ulassai, Cantina Sociale Antichi Poderi, Fondazione di Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna e Ministero della Cultura.
Si ringrazia l’Agenzia Forestas che da anni supporta il Festival con la sua presenza per tutta la rassegna nel processo di sensibilizzazione del rapporto tra uomo, arte e natura.