Dal Presidente Massimo Ponzellini i suggerimenti per gli interventi prioritari in grado di fare del mare il principale asset del Paese
Centro Giuseppe Bono: in 12 punti il cambio di rotta per la filiera mare
Il Centro Giuseppe Bono di analisi e consulenza strategica sul mare, dopo l’organizzazione del Mare Global Forum ha messo a punto in queste settimane un programma di dettaglio di intervento nei vari settori, non solo economici, connessi con il mare; individuando dodici punti prioritari di intervento, anche nella chiave di porre risorse professionali e di ricerca al servizio delle Istituzioni nazionali e regionali.
“Abbiamo intenzione di essere fedeli, anche e specialmente nel nome di Peppino Bono –afferma il Cavaliere del Lavoro Massimo Ponzellini, Presidente del Centro –
a quello che abbiamo dichiarato pubblicamente essere il nostro obiettivo prioritario:
quello di trasformare la risorsa mare, in tutte le sue declinazioni, da un disvalore, o in un asset sottovalutato, nel motore principale del sistema Paese; favorendo il dialogo fra tutte le componenti di una filiera che è stata negli ultimi cinquant’anni ignorata nelle sue potenzialità”.
Porre il fattore mare al centro di un’Europa nuova
“Oggi abbiamo il dovere – prosegue Ponzellini –
di porre il fattore mare non solo al centro del Mediterraneo, ma al centro di un’Europa nuova che dal Mediterraneo e dal suo sviluppo non può prescindere”.
In quest’ottica il Centro Giuseppe Bono, in totale spirito di servizio, ha messo a punto una prima strategia di intervento e di analisi su settori cardine; in grado di imprimere quel cambiamento di rotta che significa occupazione, ricchezza e non solo per le comunità costiere, occupazione e sviluppo.
I 12 punti
Ecco in dodici punti quella che noi crediamo essere una chiave di lettura per il settore mare.
Un contributo concreto che intendiamo fornire a tutti quelli che in questi mesi hanno scoperto, o forse riscoperto, il valore dell’economia del mare.
- Difesa del patrimonio delle coste italiane dai fenomeni di erosione e inquinamento, nonché loro valorizzazione in chiave turistica.
- Abbattimento delle barriere e dei vincoli burocratici che impediscono uno sviluppo della presenza della flotta battente bandiera italiana sulle grandi rotte mercantili.
- Definizione di una connessione permanente, che sfoci in scelte sinergiche, fra le esigenze prioritarie del sistema economico, energetico e industriale del Paese e gli investimenti in porti, impianti costieri e navi. Il caso dei rigassificatori, delle navi gasiere e della possibilità di creare una tecnologia costruttiva in Italia.
- Cambio di rotta nelle scelte di realizzazione e di priorità delle infrastrutture che dovranno rispondere a una logica di sistema integrato. Nel caso dei porti, investimenti in opere marittime ma in contemporanea nei sistemi integrati di logistica che rendano produttive queste opere.
- Programma integrato di ricerca sulle tecnologie avanzate per consentire all’industria cantieristica e al suo indotto di conservare una posizione leader
- Incentivi allo sviluppo di una tecnologia duale, che consenta di sfruttare anche a fini civili, l’innovazione nel campo della difesa.