Definitiva la condanna del boss di Limbadi per le minacce al magistrato Manzini
Fervicredo: “Grande soddisfazione, noi sempre accanto a una donna che mette le Vittime al primo posto”
“E’ definitiva la condanna del boss di Limbadi che, nell’aula dove si stava celebrando il processo a suo carico, minacciò il magistrato Marisa Manzini. Esprimiamo grande soddisfazione; e, come sempre, la più forte vicinanza alla dottoressa Manzini. Infatti, da sempre ha saputo distinguersi per professionalità, per generosità, per spirito di solidarietà anche, stando accanto a Fervicredo di cui ha condiviso le finalità e lo sforzo. Questa è una condanna molto significativa. Infatti, riafferma ancora una volta, e con tutta la forza di uno Stato democratico, la vittoria della legalità sull’arroganza della delinquenza”.E’ quanto afferma Mirko Schio, Presidente di Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere). Infatti, ha commentato la notizia che è divenuta definitiva. Ossia la condanna ad un anno e tre mesi di reclusione per il presunto boss di Limbadi Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”. E’ stato accusato, nel 2016, di aver rivolto delle frasi offensive e minacciose nei confronti dell’allora magistrato della Dda di Catanzaro, Marisa Manzini, nel corso del processo “Black Money”, che si stava celebrando a Vibo Valentia.
“Quella frase ‘fai silenzio ca parrasti assai” – aggiunge Schio -, che voleva essere una prova di ‘forza’ contro una donna che rappresenta lo Stato, e per questo è dotata di autentica autorevolezza, è costata cara a Pantaleone Mancuso. Non solo non ha affatto sortito l’effetto che lui voleva, ma anzi gli è valsa una condanna che è una simbolica ‘sconfitta’ della sua prepotenza.
E, oltre tutto, ha dato la possibilità alla Manzini di tradurre quel delirio di onnipotenza totalmente infondato in qualcosa di buono. Infatti, ne è nato un libro stupendo, firmato dal magistrato. Libro che sbugiarda e ‘distrugge’ ogni ambizione di superiorità di delinquenti che non possono e non devono trovare alcuno spazio, mai, e contro cui si sono battuti tanti fedeli Servitori dello Stato, rimettendoci la salute o la vita stessa. La dottoressa Manzini ha deciso di destinare i proventi di quel libro, come anche del successivo da lei scritto, alla Fervicredo. Non continuiamo senza sosta a manifestarle la più grande gratitudine. Gratidune per questo e per tutto ciò che ha fatto e fa per il nostro Stato e la nostra società”.
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