Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone la sua chiacchierata con Max Borghetti. L’intervista all’artista musicale (classe 1998), nato e cresciuto nella Repubblica Domenicana ma avente radici italiane, ha avuto luogo in occasione dell’uscita del singolo “Maníaca”
È “Maníaca” il nuovo singolo nato dalla collaborazione di Max Borghetti con Abraham Mateo e José Cano
Ciao! Mi fa piacere che tu abbia pensato a me come persona di riferimento con la quale chiacchiere, al fine di raccontare della recente uscita del singolo “Maníaca” [clicca qui https://abrahammateo.lnk.to/Maniaca]. Ebbene, qual è il motore alla base della nascita di tale suddetto brano – che ti vede nella veste di compositore e di paroliere, insieme ad Abraham Mateo e José Cano?
“Ciao Giulia, innanzitutto grazie della tua disponibilità e del tuo supporto! Io e i miei colleghi da te sopracitati, come anche lo stesso Abraham ha dichiarato, abbiamo voluto fare – per mezzo del nostro singolo “Maníaca” – un omaggio al film cult “Flashdance”.
Abbiamo quindi rilasciato altresì un video musicale [clicca qui https://youtu.be/MzBlHP2e8Ww]; cosicché, attraverso alcuni passi di danza che emanano forza, venga ulteriormente rafforzata l’estetica visiva dell’amato classico candidato all’Oscar… questo nostro pezzo, inoltre, è perfetto per le sfide di ballo su TikTok; penso che non ci sia momento migliore della stagione estiva per sbizzarrirsi in tutto ciò”.
Hai affermato, in riferimento alla canzone “Maníaca”, che <<Il processo di scrittura è stato davvero stimolante, poiché ognuno di noi – sia io che Abraham e José – ha portato a fattor comune il proprio stile e la propria esperienza… in maniera tale da creare un pezzo unico e commovente>>. Ebbene che cos’è quel qualcosa che ti rende particolarmente orgoglioso di avere realizzato il sopracitato brano e vi è un messaggio specifico, contenuto in esso, che vorresti arrivasse chiaro agli ascoltatori?
“Sono particolarmente orgoglioso del modo in cui, nella creazione della canzone “Maníaca”, noi tre – io, Abraham e José – siamo riusciti a combinare i nostri stili e le nostre esperienze individuali; al fine di creare un pezzo unico e commovente. Il messaggio che vorremmo trasmettere agli ascoltatori è quello di abbracciare le proprie diverse culture, difatti nel pezzo viene cantato:
“Adicta al dembow [domenicano]/ También reggaetón [Panamá e Porto Rico]”, ossia di una lei che è additiva a questi sopramenzionati stili musicali e ciò in nome delle proprie personali radici”.
Interpretazione aggiornata della canzone “Maniac” di Michael Sembello (singolo di punta del film cult “Flashdance”), con quale intenzione e speranza tu hai deciso (insieme ad Abraham e a José) di innestare – su quella che è stata definita quale musica retrò – un tocco latino moderno e cioè ritmi cosiddetti contagiosi e “rinfrescanti”?
“L’intenzione, nel creare il singolo “Maníaca”, era quella – come ho anticipato poco fa – di rendere omaggio all’estetica visiva e all’energia potente del film “Flashdance”.
Abbiamo tuttavia deciso (con Abraham e con José) di inserire un tocco latino moderno per aggiornare il brano di Michael Sembello e renderlo così più fresco e coinvolgente. I ritmi contagiosi e rinfrescanti hanno l’obiettivo di proporre e presentare appunto tale pezzo, al pubblico contemporaneo, in maniera accattivante… ma mantenendo, comunque, il mood della versione originale della canzone del 1983”.
…E per quello che concerne il film “Flashdance” del regista Adrian Lyne, tu che cosa ne pensi? Che cosa ti suggerisce – in primis emozionalmente – la storia della stupenda diciottenne Alex, che lavora come saldatrice in una grande officina di Pittsburgh, in Pennsylvania, e che arrotonda lo stipendio ballando in un locale notturno (il suo sogno è diventare una danzatrice professionista)?
“FLASHDANCE è un film iconico, che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare. La storia di Alex, giovane saldatrice che sogna di diventare una ballerina professionista, è emozionante ed è certamente d’ispirazione per molte persone.
Sono del parere che tale pellicola trasmetta ed infonda un notevole senso di determinazione e di perseveranza, nel perseguire i propri sogni, nonostante gli ostacoli. Mi affascina l’energia e la passione che Alex appunto mette nella danza e il modo in cui lotta per realizzare gli obiettivi che si è prefissa”.
Infine, sempre a proposito del singolo “Maníaca”, hai dichiarato che – nel darlo alla luce – hai provato un misto di gioia e di nostalgia. Ti chiedo pertanto gioia e nostalgia per l’appunto di chi e di che cosa e in quali occasioni ti capita, più che in altre differenti circostanze, di essere invaso da codesti stati d’animo.
“Ho immaginato, –quando ho menzionato la gioia e la nostalgia a proposito del dare alla luce il singolo “Maníaca”, –
che il brano potesse evocare sentimenti di felicità per il presente in cui siamo; e per la possibilità di realizzare ciascuno i propri sogni in esso…
ma ho immaginato anche la possibilità che abbia luogo una qual certa nostalgia per il passato; nei confronti delle esperienze che ci hanno portato fino ad oggi. Io, per ovvie ragioni di età anagrafica (sono nato nel 1998), non ho vissuto gli Anni Ottanta ma avrei preferito venire al mondo in quegli anni solo per una cosa:
cioè per lavorare assieme a tutti i grandi compositoi e parolieri dell’epoca… loro, cito ad esempio Quincy Jones e Phil Ramone, erano così tanto fuori di testa (geniali!) che adesso si rilavorano le loro pazzie”.