A un mese dalle alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna, FFF Italia convergerà a Bologna per aderire alla giornata di mobilitazione indetta da Bologna For Climate Justice.
Il 17 giugno ci saremo perché non accettiamo che il disastro avvenuto diventi la nuova normalità, ma è ciò che accadrà se continueremo, con il solito “business as usual”, a investire nei combustibili fossili e cementificare i territori.
Siccità e piogge estreme sono due facce della stessa medaglia, la crisi climatica. Ciò che si percepiva come una minaccia lontana nel tempo e nello spazio ha colpito pesantemente anche l’Italia. Siamo arrivati a questo punto grazie a decenni passati prima a negare il problema, poi a minimizzarlo. La politica non può più nascondere la testa sotto la sabbia.
Siamo in un’emergenza e si deve cominciare ad agire in tal senso:
- Abbattere rapidamente le emissioni, per evitare che la crisi climatica colpisca ancora più duramente nei prossimi anni.
- Preparare i territori a eventi sempre più estremi: prendersi cura del suolo, bloccando le cementificazioni, per limitare il più possibile i danni delle alluvioni; ridurre i consumi di acqua per affrontare meglio la siccità, a partire dall’industria agroalimentare, che inghiotte miliardi di litri ogni anno solo per l’allevamento.
Abbiamo spalato per settimane, insieme a un grande numero di volontari, adesso scendiamo in piazza. Continuiamo a protestare perché non vogliamo un futuro in cui spalare fango sia la nuova normalità, in cui neanche la propria casa sia un luogo sicuro.
Adesso anche la classe dirigente deve fare il proprio dovere: sia le amministrazioni locali e regionali, sia il governo nazionale hanno il dovere morale di agire e farlo velocemente. Invece si continua a investire nei combustibili fossili, si sfrutta il “decreto alluvione” per semplificare l’iter per un costruire rigassificatore, facendo diventare l’Italia un hub del gas fossile, si costruiscono grandi opere inutili, nuove strade, logistiche e centri commerciali.
Ora basta. Vi aspettiamo in piazza.
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