A cosa giocano i sardi?
La recente pubblicazione di uno studio sul gioco d’azzardo in Sardegna (GAPS – Gambling Adult Population Survey) riporta dati relativi all’anno 2021 e descrive il quadro delle scelte compiute dai sardi nei centri scommesse e sui casinò online.
La prima informazione interessante riguarda proprio la suddivisione tra giocatori online e giocatori dei centri scommesse, delle ricevitorie e dei bar:
i primi sono in netta minoranza, se è vero che solo uno su tre preferisce la modalità del gioco sul web! Sassari e Nuoro sono le province dove si gioca di più, a prescindere dalla modalità adottata.
Anche le informazioni raccolte sulle tipologie di giochi sono interessanti:
- Ogni 100 giocatori, 87 acquistano un Gratta e Vinci e di questi, l’89,2% è donna tra i 18 e i 50 anni;
- Il 39,3% dei giocatori sardi punta sul Gioco del Lotto e, ancora una volta, la prevalenza degli appassionati è donna, tra 51 e 80 anni;
- Solo il 16,2% (quasi tutti maschi) opta per il 10eLotto;
- Le scommesse sportive, com’era facile attendersi, è una scelta del pubblico maschile, di età prevalentemente compresa tra 15 e 50 anni
Strutture sanitarie ed educative e forze dell’ordine contro gioco patologico e gioco illegale
Due piaghe rischiano di rovinare la passione dei sardi per Lotto, Enalotto, slot e scommesse online:
il manifestarsi di comportamenti ossessivi nei confronti del gioco, che sfociano a loro volta in una dipendenza vera e propria; il gioco illegale, in mano alla criminalità organizzata, dove non esistono tutele di alcun tipo nei confronti dei giocatori.
Fortunatamente, da una parte e dall’altra, società civile, strutture sanitarie e forze dell’ordine intervengono regolarmente per cercare, da una parte, di arginare il fenomeno della ludopatia, dall’altra di reprimere ogni forma di gioco illegale e non conforme alle regole imposte dall’Amministrazione Dogane e Monopoli.
Se in Italia è il 40% della popolazione ad essere interessata al gioco, un 3% dei giocatori ha un rapporto problematico con lotterie, slot e scommesse, con conseguenze che coinvolgono non solo il giocatore, ma anche la sua famiglia e la società più in generale.
Ad Olbia, dove la passione per il gioco è un fenomeno particolarmente sentito, il Serd (Servizio dipendenze) è costituito da un team specializzato di psicoterapeuti e co-terapeuti che accolgono persone provenienti da tutta l’isola per aiutarle ad uscire dalla dipendenza.
Il rischio dipendenze e il SERD di Olbia
L’ASL di Olbia e in particolare il Serd, in collaborazione con il Comune e la Provincia, hanno avviato un progetto teatrale a tema “gioco d’azzardo patologico” allo scopo di coinvolgere quella fetta della popolazione più a rischio:
i minori, ai quali il gioco è formalmente vietato, ma che trovano comunque troppo spesso la possibilità di aggirare la legge a riguardo.
La rappresentazione dal titolo “Rovinarsi è un gioco” è stata scritta e interpretata da un professionista del teatro sardo, Stefano Ledda della compagnia “Teatro del sale”, e rivolta agli studenti delle classi terze e quarte superiori della città di Olbia.
Al termine dello spettacolo, un dibattito ha consentito ad esperti, attori e studenti di confrontarsi e approfondire l’argomento.
Artisti e ASL contro la dipendenza da gioco
Di nuovo arte e cultura contro la dipendenza dal gioco. Questa volta è l’artista Manu Invisibile il protagonista, grazie alla realizzazione di un’opera intitolata “Realtà”, arrivata a conclusione di un laboratorio artistico che si è tenuto nella settimana di prevenzione del gioco d’azzardo patologico, coinvolgendo ben 300 studenti della provincia di Cagliari.
“Realtà” è un murale a tema game realizzato su una superficie di 140 mq, che vuole mostrare come la realtà non sempre sia come appare realmente:
“essa si cela continuamente dietro le luci oltre i colori di una slot machine, dietro il movimento circolare e i suoni che ipnotizzano”.
Il messaggio è rivolto a tutti i ragazzi:
soprattutto a coloro che, sotto gli occhi preoccupati dei genitori, utilizzano in modo compulsivo social e smartphone, preferendoli allo studio e alla sana vita all’aperto.
Gli interventi delle forze dell’ordine contro il gioco d’azzardo illegale
Se strutture sanitarie, scuola e mondo della cultura tentano di ridurre la portata del fenomeno delle ludopatie, le forze dell’ordine, dal canto loro, si impegnano ad individuare, punire e reprimere le manifestazioni di gioco illegale:
macchinette installate senza autorizzazione o non collegate al circuito dell’Agenzia delle Entrate, diffusione di giochi e scommesse illegali, frodi informatiche, mancata esposizione dei giochi proibiti, …
Nel mese di marzo, per non fare che un esempio, la Guardia di Finanza della provincia di Cagliari ha sequestrato ben 12 slot machine illegali e denaro per un ammontare di 3.500€ derivante da gioco illegale; hanno denunciato un titolare di attività e comminato sanzioni per complessivi 180.000 Euro.
Eppure, il gioco d’azzardo in Italia non è illegale: ai centri scommesse disponibili in tutte le città e in buona parte dei paesini della Sardegna, si aggiungono i casinò online dotati di metodi di pagamento sicuri come PaySafeCard. È sufficiente scegliere uno di questi casinò online per essere certi di partecipare a giochi e scommesse ammessi dalla normativa vigente.