La denuncia dell’USB Sanità attraverso Gianfranco Angioni: “Il Brotzu non si tocca”.
Mentre l’ARNAS BROTZU è al collasso, e se ne prevede la chiusura, oggi il Presidente della Regione e l’Assessore alla Sanità vanno al Brotzu per proseguire con la propaganda elettorale
Inaccettabile che l’amministrazione presti il fianco a certe dinamiche; tantomeno che utilizzi la mail aziendale per comunicare che il presidente e l’assessore hanno espresso il desiderio di incontrare i lavoratori. Sono comunicazioni che non hanno un fine istituzionale.Altro che incontrare i lavoratori, e continuare con le passerelle, bisogna trovare soluzioni immediate.
I reparti di degenza e le sale operatorie oramai sono sull’orlo del baratro per la carenza cronica di infermieri e di OSS. Su 23 sale operatorie ridistribuite tra San Michele e Oncologico sono in forza circa 140 infermieri con un fabbisogno reale di oltre il doppio. Per l’attività trapiantistica servono risorse umane ed economiche.
Bisogna garantire il diritto di cura ai pazienti . Per soddisfare l’offerta sanitaria e l’abbattimento delle liste d’attesa di tutte le specialistiche, servono progetti obiettivo mirati.
Le prestazioni aggiuntive oltre ad essere limitative, non solo non compensano il disagio e la fatica ma non permettono a tutti i lavoratori di effettuarle, in quanto la norma prescrive che solo un numero limitato di professionisti può effettuarle.
Carenza di personale sanitario
In un contesto organizzativo di completa criticità, come USB abbiamo ampiamente sollecitato le stabilizzazioni e un piano straordinario di assunzioni di infermieri e OSS. Non si può tollerare che non sono state portate a termine le stabilizzazioni di tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo.
Un altro tasto dolente è il caos delle progressioni economiche, ampiamente denunciato dalla USB Sanità, dove non si comprendono quali siano le somme ad oggi utilizzate e le fasce assegnate per categoria professionale. Un accordo rivelatosi completamente svantaggioso e sottoscritto solamente da UIL CISL e FIALS.
Come se non bastasse tutti ciò, in una situazione irrealistica, numerosi lavoratori a cui sono state assegnate le fasce il direttore del Servizio delle risorse umane ha predisposto un piano di recupero delle somme ridistribuite. Ci chiediamo come si possa continuare ad andare avanti in questa maniera, i lavoratori non meritano tutto questo, stiamo navigando a vista.