Il programma ha previsto un’attività di ricerca, con tecnologie innovative a livello internazionale, per indagare sull’eventuale presenza di cetacei nella profonda gola che, dal centro del golfo scende dalla scarpata continentale in direzione nord-ovest.
Per le ricerche dei mammiferi marini, a bordo di una barca generosamente messa a disposizione da Boomerang, un’agenzia charter di Olbia, sono stati impiegati droni aerei, idrofoni. E anche kit di rilevamento del DNA ambientale (eDNA) e droni subacquei.
Sono stati proprio gli idrofonisti, Sara Ferri e Gerardo Sorrentino della stazione zoologica Anton Dohrn, tra i più importanti enti di ricerca internazionali nel settore della biologia marina, a confermare quanto più volte avvistato e segnalato dai pescatori locali. Michele Cimino fra tutti che ha fattivamente collaborato con il gruppo di ricerca.
Nel canyon di Castelsardo ci sono i mammiferi marini. “È stato emozionante avvertire dall’idrofono il clic del capodoglio.” Racconta Laura Pintore, biologa esperta di megafauna marina per il WWF. Ha condotto le ricerche con Giulia Prato, capo programma Oceani. “In 4 giorni abbiamo registrato la presenza di cetacei per ben 7 volte”.
“È la conferma di quanto sapevamo già dal Maggio 2013 quando. Proprio a Castelsardo primo comune della Sardegna ad aderire, si era tenuta la cerimonia di sottoscrizione della Carta di Partenariato del Santuario Pelagos per i comuni dell’isola”. Sottolinea l’assessore all’ambiente Roberto Fiori. “E questo è solo il primo passo. Sulla base dei primi risultati ottenuti il progetto continuerà nell’ambito di altre attività con il WWF Italia”.
L’associazione R!SE, diretta da Lorenzo Colantoni, ha inoltre messo a disposizione un team di filmmaker, Marco Barretta e Federico Cornacchia. Seguiranno le diverse fasi del progetto, per raccontarlo in un documentario conclusivo che verrà distribuito tramite canali e media partner di livello nazionale e internazionale.
La presenza di balene nel mare nostrum ha una funzione fondamentale, per la produzione di ossigeno e la cattura dell’anidride carbonica. Le loro feci, ricche di minerali, azoto e ferro, sono infatti il principale nutrimento per il fitoplancton che contribuisce ad immettere nell’atmosfera il 50% dell’ossigeno presente sul pianeta ed a catturare miliardi di tonnellate di co2, l’equivalente di quattro foreste amazzoniche.
“La nostra amministrazione riconosce l’importanza della tutela dei mammiferi marini presenti nelle nostre acque. Ci impegniamo a portare avanti azioni concrete per la loro salvaguardia”. Conclude il sindaco Antonio Capula. “Puntiamo sull’ambiente sia per la sua tutela che per la possibilità di una sua valorizzazione in chiave turistica. Il suggestivo Whale Watching nel santuario Pelagos è già una realtà in Liguria e potrebbe diventarlo anche da noi”.
La Città aveva aderito, a suo tempo, anche al progetto di ricerca denominato, “Sardegna Nord Cetacei”. Promosso dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, con lo scopo proprio di monitorare, attraverso un equipaggio composto da veterinari, naturalisti e biologi marini, la presenza di cetacei nel Nord Sardegna e valutare il loro stato di salute.
Ha preso anche parte, come unico comune sardo presente, nello scorso mese di Marzo, al Monaco Ocean Week 2023, il forum della Pelagos Initiative, dedicato interamente al Santuario.
Il Canyon di Castelsardo fa inoltre parte delle “10 aree per la protezione nuova e rafforzata”, individuate dal WWF in Italia. L’unica in Sardegna insieme al Santuario di Caprera.
Il progetto ”Sardegna, i giganti dimenticati” ha ricevuto il sostegno della Fondazione Sardinia Film Commission, della QYSEA, azienda che produce droni subacquei. È gestito da R!SE, un progetto di comunicazione ambientale, che conta su un team di autori specializzati. In collaborazioni attive con, tra gli altri, National Geographic, Rai e La Repubblica che propongono un nuovo approccio e nuovi strumenti per spiegare in maniera chiara le grandi sfide ambientali di oggi, dalla geopolitica della transizione energetica fino alla drammatica scomparsa della biodiversità.
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