Sardegna l’isola dei Nuraghi. Paola Secci (CAL): “Bene il lavoro in rete per valorizzare il patrimonio archeologico”
“Oggi siamo pronti a condividere la bozza e il progetto: “Sardegna l’isola dei nuraghi”; con l’intento di aprirci ai suggerimenti e agli stimoli che provengono da chi amministra i territori; e conosce bene le difficoltà che i comuni, le associazioni e le cooperative che gestiscono i siti archeologici, si trovano a dover fronteggiare per la mancanza di una regia unica regionale in grado di assicurare un costante approvvigionamento di fondi, a garanzia di una programmazione mirata lungimirante volta alla promozione unitaria del patrimonio archeologico sardo”.Lo ha detto la presidente del Consiglio delle Autonomie Locali, Paola Secci intervenuta a Cagliari all’incontro “Sardegna Isola dei Nuraghi” che si sta svolgendo all’ex Manifattura Tabacchi. “Sono numerose le criticità che investono il settore. In particolare, segnalo la durata limitata e la precarietà dei contratti di chi lavora per valorizzare i siti archeologici da più di trent’anni senza alcuna stabilizzazione. Tutto il comparto merita maggiore attenzione e programmazione”. La presidente del Cal si è soffermata sull’importanza del percorso fatto da “Sardegna verso l’Unesco” che ha presentato l’istanza di inserimento nella World Heritage List dei monumenti della antica civiltà nuragica sarda che, dal novembre 2021, è inclusa all’interno della “tentative list” italiana redatta dal Ministero della Cultura.
I tesori sardi
“Lo scrigno di tesori della civiltà sarda già portato alla luce è solo una piccola parte della magnificenza ancora interrata che le campagne di scavo potrebbero restituirci. Sono ancora inespresse le potenzialità di un patrimonio unico nel Mediterraneo – ha proseguito Paola Secci – che merita di essere valorizzato e fatto conoscere nel mondo. Questa è una delle chiavi capaci di aprire realmente l’isola ad uno sviluppo consapevole e sostenibile. Pensiamo alle ricadute che i siti archeologici possono generare sul turismo.
Un effetto domino per tutti i settori produttivi dell’isola: le strutture ricettive, i B&B, gli agriturismi e i ristoranti anche dei piccoli comuni. Grazie anche al progetto “Sardegna l’isola dei nuraghi” facendo tutti insieme rete, la Ras, la fondazione di Sardegna; i partners tecnico scientifici delle Università di Cagliari e Sassari; l’Anci e tutti i comuni dell’isola, abbiamo la possibilità di fungere da motore propulsivo e rivitalizzante della cultura identitaria e millenaria della civiltà sarda; ha concluso la presidente Cal; e di far brillare nel mondo, il lascito ricevuto dai nostri predecessori”.
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