Il Partito Democratico torna a porre l’accento sulla drammatica situazione sanitaria in cui verte la città costiera del nord-est della Sardegna
“Il servizio sanitario olbiese non reggerà un’altra estate di fuoco. Il carico della stagione appena cominciata rende ancora più evidente la drammatica situazione che da troppo tempo segnaliamo invano.L’organico insufficiente non permette di fare una programmazione, né sul piano delle emergenze né tantomeno sul livello cronico. Le liste d’attesa sono talmente lunghe da costringere i cittadini a spostarsi a Nuoro, Sassari o Cagliari, su infrastrutture viabili pericolose e inadatte. Oppure a rivolgersi al sistema privato. ‘Olbia città sostenibile, vivibile’: solo se si è in salute o si è disposti a pagare.
Lo scenario più preoccupante è il Pronto Soccorso. Si registra infatti la carenza cronica di medici, costretti a lavorare anche per due settimane senza giorno di riposo.
Il primario è in malattia; il facente funzioni sembra che abbia abbandonato l’incarico dopo una sostituzione di quindici giorni.
Gli infermieri sono quattro per turno e devono correre da una parte all’altra per assistere come possibile chi resta in attesa fino a 12-13 ore.
Gli OSS, pur di garantire il servizio, si trovano a fare praticamente i portantini, senza distinzioni di competenze.
A questo quadro allarmante si sommano ambulatori chiusi e Guardie mediche turistiche non pervenute (nonostante la scadenza del bando al 22 maggio)”.
PD: “Di che morte dobbiamo morire? Sindaco e Regione diano risposte immediate”
Nelle righe conclusive della nota il Partito Democratico sottolinea che “da troppo tempo richiamiamo invano l’attenzione del sindaco che, ricordiamolo, è la massima autorità sanitaria del territorio, affinché porti in Regione il grido chiaro e forte con cui Olbia chiede aiuto.
Abbiamo chiesto mesi fa un Consiglio Comunale aperto, e neppure quello è servito ad attivare un percorso che porti a soluzioni immediate e condivise. Tutto tace, ancora una volta.
Chi si assume la responsabilità della negazione del diritto alla salute? Vogliamo risposte, a tutti i livelli: l’assessora comunale ai servizi sociali, il sub-commissario provinciale, il presidente della conferenza sociosanitaria e l’assessore regionale non possono ignorare un’emergenza che evidentemente non è una priorità nell’agenda politica di chi governa il territorio.
La situazione negli ospedali limitrofi è la medesima, con una evidente e ulteriore ricaduta dei disagi sulla popolazione olbiese e gallurese. Ai cittadini è negato il diritto alla salute. Inaccettabile e vergognoso.
Chiediamo con urgenza un tavolo permanente sulla sanità, con la mobilitazione dei sindaci del territorio. Le nostre vite valgono molto di più di una sosta infinita tra le corsie d’ospedale“.
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