Sassari, con “Trespass” cala il sipario su “Primavera a Teatro”. La direttrice artistica Livia Lepri: “Questa dodicesima edizione ha aperto uno spazio di dialogo e d’incontro fra gli artisti e il loro pubblico”
SASSARI. Uno spettacolo ai limiti tra la performance e l’installazione, nato per essere accessibile soprattutto a un pubblico di non vedenti. Ci si può entrare, uscire, sostare e persino addormentarsi, per aprire le porte a tutti verso nuovi immaginari. Domenica sera in Sala Estemporada a Sassari è andato in scena “Trespass Tales of the Unexpected”, una produzione congiunta delle compagnie di fama internazionale Chiasma e Orbita Spellbound, per chiudere in modo originale la dodicesima edizione di “Primavera a Teatro”.
«Sono molto felice terminare la rassegna coreutica del 2023 con questo progetto appositamente dedicato alla disabilità – ha dichiarato la direttrice artistica Livia Lepri –. Spellbound e Chiasma ci hanno coinvolto insieme ad altre compagnie nazionali per partecipare al bando sulle disabilità promosso dal Mic, che poi abbiamo vinto. Nasce così questa creazione che siamo entusiasti di presentare qui a Sassari per la prima volta».
La performance è pensata come un’attività della mente che procede per associazioni. Non ci sono né passato, né presente e né futuro, ma tutti si trovano sullo stesso piano per costruire possibilità di immaginazione.
«È proprio un aprire a nuovi immaginari, senza imporre visioni precise – hanno spiegato Marta Olivieri e Camilla Guarino, rispettivamente ideatrice e coautrice –. Sicuramente ogni pubblico e ogni persona riconosceranno sempre qualcosa di differente nel movimento. Allo stesso modo sarà per il richiamo delle sensazioni, che dipenderanno da soggetto a soggetto, in funzione delle esperienze vissute, dei ricordi che emergono, e lo stesso cerchiamo di fare noi senza dare una linea troppo precisa e non imporre un immaginario, ma cerchiamo di allargarlo e di deviarlo».
Trespass
Il titolo scelto, “Trespass”, ricorda non a caso uno sconfinamento, uno scavalcare, andare oltre, verso qualcosa che non per forza è già stato progettato. Facendo leva su una base di regole precise, il lavoro di creazione coreografica lo inventa tutto la performer in scena. Quindi nessuno sa per certo cosa farà.
Con questo appuntamento di profonda creatività e di grande rispetto per l’inclusione, cala il sipario su una dodicesima edizione ricca di soddisfazioni: «Il bilancio è assolutamente positivo – ha affermato ancora Livia Lepri – siamo felicissimi di come è andata. Grazie alla rassegna abbiamo potuto lanciare il nostro spazio di via Venezia come luogo performativo deputato agli spettacoli e alla convivialità.
Per giunta con grande successo, perché gli spettatori da marzo a oggi ci hanno fatto capire e scoprire che poteva diventare uno spazio di dialogo tra artisti e pubblico». La manifestazione è organizzata da Estemporada con il patrocinio e il sostegno del Mic, della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna.
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