Fondo per le vittime delle violenze naziste, l’ANVM chiede uguale trattamento anche per le vittime delle “Marocchinate”.
Ciotti (presidente ANVM) “Tragiche vicende da troppi anni dimenticate, si costituisca un Fondo al quale contribuiscano le Nazioni Alleate.”
Il 28 giugno scorso è stato approvato un decreto ministeriale che norma la procedura di accesso e le modalità di erogazione degli importi del Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime delle violenze naziste in Italia.
Il Fondo venne istituito con la legge 29 giugno 2022, n. 7, con i soldi del PNRR, e ha una dotazione finanziaria che a tutt’oggi assomma a circa 61 milioni di euro.
L’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate, prende spunto da questa vicenda per chiedere un analogo trattamento per le donne e gli uomini che subirono violenze carnali e non solo, da parte dei soldati Alleati.
“Questi militari si abbandonarono a numerosissime violenze ai danni della popolazione civile italiana, passate alla storia con il termine marocchinate – dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’ANVM e ricercatore storico – i soldati alleati in generale e i coloniali francesi in particolare, non solo si accanirono su persone inermi, ma vollero altresì provocare, come in effetti fecero, il dolore più terribile che si possa infliggere a un essere umano: stuprarono giovani e anziane davanti agli occhi dei parenti, costretti sotto la minaccia delle armi ad assistere a questo scempio. Chi si ribellava veniva ucciso. Le violenze iniziarono esattamente 80 anni fa, con lo sbarco in Sicilia, e si svilupparono con particolare virulenza in Campania, Lazio e Toscana.
La legge
Con la Legge del 2022 e il recente Decreto Ministeriale -conclude Ciotti – si risarciscono le vittime delle violenze compiute dall’esercito germanico. Chiediamo l’istituzione di un analogo Fondo al quale dovrebbero contribuire anche le Nazioni Alleate, in particolare la Francia. Sarebbe un gesto non solo giusto, ma anche doveroso nei confronti delle italiane e degli italiani vittime di uno stupro di massa volutamente dimenticato per troppi anni.”
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