Il primo, morto nel rogo della casa a Bacu Abis, la seconda rimasta sfigurata.
Da nuove indagini, è emersa una nuova traccia ematica, quindi la presenza di una terza persona all’interno della casa. L’indagine quindi si riapre con un nuovo fascicolo per omicidio volontario contro ignoti. La nuova indagine quindi non riguarda la 39enne di Carbonia.
L’apertura di un nuovo fascicolo è stata voluta dal sostituto procuratore Gilberto Ganassi a seguito del lavoro dei legali della famiglia Piredda che da anni lotta per dimostrare l’innocenza dell’unico morto di questa vicenda.
L’archiviazione del caso contro la Pitzalis era arrivata nell’ottobre 2020. Il pm De Angelis prima e Gennassi dopo, sono arrivati alla conclusione che la donna era scampata a un tentativo di aggressione sfociato poi in un incendio che portò la morte del giovane.
La famiglia Piredda ha sempre sostenuto che nella ricostruzione dei fatti qualcosa non quadrasse.
Un elemento importante è emerso dall’autopsia: l’assenza di fumo nei polmoni di Piredda, decretando la morte per asfissia meccanica. Dunque il ragazzo sarebbe morto prima dell’incendio.
Le indagini quindi proseguono.
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