Oggi, mercoledì 19 luglio, ricorre il 31° anniversario dall’attentato in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina). A margine della “marcia della legalità” tenutasi in data odierna a Matera, il Segretario Provinciale dell’Unione Generale Lavoro ha rivolto il proprio omaggio alle vittime della mafia e sottolineato la necessità di non disperdere i valori tramandati da due dei più illustri Servitori dello Stato
“L’Ugl Matera non dimentica l’eroico sacrificio di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Hanno entrambi dato la propria vita per combattere il triste fenomeno della mafia.Il miglior modo per onorarli è non rendere vano il loro impegno. In questa prospettiva il ruolo della scuola resta fondamentale: è necessario che diffonda la cultura della legalità fra le giovani generazioni.
Trentuno anni fa Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina persero la vita per mano della mafia, in via D’Amelio, insieme a Paolo Borsellino. Oggi più che mai dobbiamo rinnovare il nostro impegno a tenere viva la loro memoria e a continuare la loro lotta per la legalità, valore fondamentale che deve essere alla base della nostra visione di futuro.
È necessario cementare la nostra comunità attraverso la programmazione di occasioni di confronto tra i giovani e le istituzioni. Non devono mancare momenti di riflessione sui temi della promozione della legalità, della cittadinanza attiva e della cittadinanza europea“.
Non solo parole ma anche fatti: la mobilitazione lanciata da UGL Matera
“L’Ugl Matera lancia una mobilitazione che lega lotta alla mafia e lotta per i diritti. Non bastano le sole celebrazioni. Servono impegno quotidiano e coerenza dei comportamenti a cominciare da coloro che sono chiamati a ricoprire cariche pubbliche, sindacali e istituzionali.
Occorre costruire una nuova stagione di mobilitazione e di impegno, coniugando la lotta alla mafia con la lotta per tutti i diritti umani e sociali, senza tralasciare le annose piaghe dei lavoratori in tema di sicurezza e sfruttamento.
Stimare gli impatti economici e sociali di sfruttamento e mancata tutela di salute e sicurezza sul lavoro non è semplice; secondo l’Ugl Matera occorre al più presto trovare un sistema di misurazione condiviso, un indicatore economico che consenta di valutare i danni dell’inosservanza delle norme e al tempo stesso i benefici che derivano dall’applicazione delle normative in materia di sicurezza e di regolarità del rapporto di lavoro.
Illegalità oggi fa rima anche con ‘caporalato digitale’: i lavoratori della gig economy hanno sostituito i braccianti agricoli.
Nessun compromesso e nessuna zona d’ombra può ancora esserci nel nostro territorio. Adesso non basta più celebrare. È necessario spezzare la catena: i diritti o sono di tutti o non sono di nessuno“.
Potrebbe interessarti anche: «Caro Paolo…»: l’iniziativa targata CNDDU per l’anniversario della Strage di via D’Amelio
Per rimanere in costante aggiornamento su eventi, cronaca regionale, nazionale e internazionale e tanto altro ancora, clicca qui