Emendamenti e nuove proposte di modifica alla legge elettorale statutaria. Garantire equa rappresentanza di genere nel Consiglio Regionale.
In campo Coordinamento3. Carmina Conte: “11 consigliere su 60 sono meno del 20%, numeri inaccettabili”.
Coordinamento3 guarda alle prossime elezioni regionali in Sardegna e rilancia con forza il tema della rappresentanza di genere. L’associazione guidata da Carmína Conte rivolge un appello alla politica, alle istituzioni e al mondo dell’associazionismo perché sostengano la proposta di due emendamenti alla legge elettorale statutaria, pensati per scongiurare il reiterarsi dei pesanti squilibri fra uomini e donne nella composizione del prossimo Consiglio regionale e per rafforzare la doppia preferenza di genere.
Coordinamento3 ha affidato lo studio della complessa materia a due costituzionalisti, Carla Bassu, docente di Diritto Pubblico Comparato dell’ateneo di Sassari e Andrea Deffenu, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Cagliari.
I due esperti hanno individuato e messo a punto due emendamenti.
“Il primo; spiega Andrea Deffenu; riguarda la sostituzione del comma 4 dell’articolo 4 della statutaria: dispone che in ciascuna lista circoscrizionale siano indicati alternativamente una candidatura femminile e una maschile, sempre in numero pari. Anche nel caso di due soli componenti in lista deve essere rispettata l’alternanza e la doppia preferenza”.
“Il secondo – spiega Carla Bassu – è un comma aggiuntivo, dopo il comma 3bis dell’articolo 4: dispone che tra i capilista di uno stesso gruppo nessun genere, maschile o femminile, possa essere rappresentato in misura superiore al 50 per cento”.
Carmìna Conte ha detto: “Le indicazioni dei due costituzionalisti rappresentano una piccola, grande rivoluzione e non ci faremo trovare impreparate all’appuntamento elettorale. La norma sulla doppia preferenza di genere ha certo incrementato la presenza femminile; ha spiegato; tuttavia il meccanismo di composizione delle liste, assieme ad un uso anche improprio e strumentale di questa importante conquista, non ha favorito l’elezione di un numero paritario di consigliere”.
Da qui la necessità di nuovi strumenti “per scongiurare il reiterarsi, nella composizione del prossimo Consiglio regionale, di uno squilibrio anacronistico; ha aggiunto; 11 consigliere su 60, meno del 20 per cento, percentuali inaccettabili, che non fanno onore alla Sardegna nel contesto nazionale”.
Coordinamento 3 rimarca che sulla “questione della rappresentanza” è calato il silenzio e nessuna novità è scaturita a quattro anni e mezzo dalla “Carta di impegni per la parità”, sottoscritta da tutti i candidati alla guida della Regione e poi dimenticata. A un anno dalla celebrazione del 2/o Congresso delle donne sarde, a cui hanno partecipato tutti i rappresentanti dei partiti “la nostra marcia prosegue; conclude Conte; con gli strumenti innovativi messi a punto dai due insigni costituzionalisti Carla Bassu e Andrea Deffenu ai quali va tutto il nostro ringraziamento”.
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