Crisi del Lerno: il Consorzio convoca gli stakeholders
Lunedì 3 luglio al centro dell’incontro del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna a Chilivani la grave situazione del bacino del Lerno
Si terrà il 3 luglio, lunedì prossimo, l’atteso incontro con i vertici regionali, gli amministratori locali, i tecnici e i consorziati del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna per discutere e trovare soluzioni urgenti alla grave situazione del bacino del Monte Lerno.
Il bacino infatti serve la rete irrigua del Comprensorio di Chilivani, tuttavia da diversi mesi versa in una situazione di precarietà idrica. Sono appena 8 milioni i metri cubi d’acqua disponibili ad uso irriguo.
I partecipanti
All’incontro, convocato per le 11 nella grande sala riunioni del Consorzio, in via dei Ferrovieri a Chilivani, saranno presenti i vertici del consorzio. Parteciperanno anche gli esponenti della giunta regionale Valeria Satta, Pierluigi Saiu e Marco Porcu, rispettivamente titolari di Agricoltura, Lavori Pubblici e Ambiente. Ci saranno i tecnici del Distretto Idrografico, Anbi Sardegna e le associazioni di categoria. Presenti anche i sindaci del distretto di Chilivani, il vescovo della diocesi di Ozieri Corrado Melis, politici locali e le numerose aziende agricole.
Un incontro operativo
Sarà un incontro operativo, che dovrà fornire risposte al territorio. Il consorzio intanto aveva già adottato alcune misure cautelative. “Questo Ente con delibera n°8 del 23 gennaio scorso e con delibera n°27 del 26 aprile scorso, prendendo atto della grave situazione venutasi a creare ha disposto specifiche clausole nelle domande di utenza prevedendo riduzioni di almeno un 70% con la salvaguardia degli usi cosiddetti sensibili come gli abbeveraggi e le colture pluriennali – spiega il presidente del Consorzio Toni Stangoni – e ha avviato una campagna informativa e di sensibilizzazione sia all’utenza consortile del Comprensorio interessato che per il tramite delle Associazioni di Categoria”.
“I volumi presenti in diga – spiega Giosuè Brundu, direttore generale del Consorzio – infatti sono inferiori alle assegnazioni annuali che per il 2023 sono state di 12 milioni di metri cubi (inizialmente erano 10 milioni poi incrementati a seguito delle precipitazioni di questi giorni), ma al netto dei volumi utilizzati nel corso dei primi cinque mesi dell’anno ne risultano disponibili appena 8 milioni, una quantità che non consente lo svolgimento della campagna irrigua”.