a cura di Sara Vanni
Martedì 4 Luglio, nella cornice dello shop Urban Pep di Cagliari, con Michela Calledda (Libreria “La Giraffa”), si è svolta la presentazione di FEMMINUCCE, il libro di Federica Fabrizio (conosciuta come Federipppi), che quest’anno ha anche debuttato su Sky con Giorgia Soleri partecipando all’ultima edizione di Pechino Express.
FEMMINUCCE: la finestra sul femminismo intersezionale
L’incontro è stato piacevole, molto stimolante; le riflessioni e gli scambi di esperienze tra l’autrice e il pubblico lo ha arricchito, complice la capacità di Federica di essere molto colloquiale, di raccontare in maniera semplice e con esperienze di vita quotidiana l’importanza di lottare, come le sue discussioni a pranzo o a cena, in famiglia, sui grandi temi di cui nessuno parla, sulle battute che non si dovrebbero fare e che inconsapevolmente si continuano a fare.
Lottare per cosa? Cos’è FEMMINUCCE?
FEMMINUCCE è una finestra sul femminismo intersezionale, un libro che esplora le dinamiche oppressore-oppressa: da un lato, ci sono le persone “privilegiate”, molto spesso inconsapevoli dei propri privilegi, di frequente orientate a difenderli; dall’altra parte, le persone discriminate, più inclini a subire della violenza.
C’è, poi, lo stereotipo della femminuccia, della persona debole, del maschio che non deve fare la femmina, della femmina vista come fragile.
Come scrive proprio l’autrice nell’introduzione, la convinzione che la debolezza sia donna ha escluso le donne dai libri di storia, dalla politica, dalle classifiche musicali, dalla ricerca, in favore di un modello vincente, assolutamente maschile.
Chi sono le FEMMINUCCE di Federica Fabrizio
Le femminucce raccontate in questo libro smettono di rappresentare questo stereotipo. Sono donne che lottano, si impadroniscono di tutti gli spazi, urlano, cantano, resistono, ballano.
Il volume è un percorso che spazia tra epoche e generi diversi (donne della storia, donne dello spettacolo).
Nel corso della presentazione all’Urban Pep, Federippi ha raccontato la “rivoluzione inconsapevole” di Raffaella Carrà:
Non so se Raffaella sapesse attivamente cosa stesse facendo, quando decideva di alzare un po’ più su dell’ombelico la maglia, o quando parlava di far l’amore, in quei tempi. Non so se la mia idea che ho di lei è reale o deriva da ciò che penso sia successo o vorrei fosse successo. Ma so che qualcosa è successo.
E, come dice la presentazione dello stesso libro: Il nostro non è un percorso in solitaria ma una staffetta di cui, adesso, è il momento di raccogliere il testimone.
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SARA VANNI