Il mondo dello sport scende in campo per l’emergenza sangue
Le atlete e gli atleti dell’associazione Trail & Road Runners si sono recati i giorni scorsi negli ambulatori di via Monte Grappa per donare sangue. Il presidente Francesco Pipia: «Un gesto semplice e tangibile che può salvare la vita». Il dottor Pietro Manca, direttore del centro trasfusionale: «Il bisogno di sangue purtroppo non va in vacanza»
Sassari, 18 luglio 2023 – Il mondo dello sport scende in campo per far fronte alla carenza di sangue. Dopo alcuni ordini professionali e le forze dell’ordine, i giorni scorsi una rappresentanza dell’associazione sportiva dilettantistica Trail & Road Runners (TRR), si è recata al centro trasfusionale di via Monte Grappa per la donazione.
«Abbiamo aderito con convinzione all’appello lanciato dal centro trasfusionale perché penso che ogni donazione sia preziosa. Molte nostre atlete e atleti sono donatrici e donatori storici e vengono a donare periodicamente in questo centro. Oltretutto diversi nostri tesserati sono soci dell’Avis e svolgono attività di donazione nel territorio come a Castelsardo o a Ittiri», ha affermato Francesco Pipia, presidente dell’associazione.
Un’associazione giovane, nata quattro anni fa che oltre a organizzare gare podistiche come la “Vivicittà” a Sassari o altre competizioni sportive nel territorio, si è fatta promotrice di diverse iniziative solidali e si è contraddistinta sin da subito per un’attenzione particolare alle tematiche sociali.
Lo sport quindi protagonista e in prima linea per far fronte a una problematica che si acutizza nei mesi estivi. Il caldo infernale di questi giorni non ha fermato le atlete e gli atleti che in questi giorni hanno dato dedicato un’ora del loro tempo per un gesto semplice ma importante che può salvare vite.
«Donare è un gesto volontario e gratuito e in questo periodo dell’anno è ancora di più indispensabile. Queste sono settimane particolarmente difficili perché durante i mesi estivi le raccolte di sangue non sono sufficienti per le esigenze dell’ospedale, ma il bisogno di sangue purtroppo non va in vacanza», ha affermato il dottor Pietro Manca, direttore del centro trasfusionale.
Promuovere lo sport
Promuovere l’attività sportiva, combattere la sedentarietà, la passione per la corsa su strada e per i trail (una specialità della corsa che si svolge in ambiente naturale) sono caratteristiche che accomunano gli iscritti alla piccola realtà sportiva e che donano abitualmente per dare ognuno il proprio contributo.
«Ogni sacca di sangue dà una speranza di vita, sia che a donare sia un operaio, un insegnante, un professionista o un pubblico ufficiale. La bellezza della donazione è che azzera ogni disparità sociale e livella tutti: sia i donatori che i riceventi. Il sangue è rosso per ogni essere umano, non ha colore di pelle e non ha tratti somatici», ha sottolineato il presidente dell’associazione.
Un’emergenza quotidiana se si pensa che il sangue può essere necessario a persone con patologie oncologiche o ematologiche; pazienti che devono subire interventi chirurgici o che hanno emorragie digestive, politraumi; oppure casi acuti ad esempio di anemia che richiedono un intervento tempestivo.
«Occorre sottolineare che il 48 % del sangue donato in Sardegna è destinato ai talassemici che, per poter vivere, devono sottoporsi periodicamente alle trasfusioni» ha proseguito ancora in dottor Manca.
«Sulla problematica della cronica carenza di sangue che purtroppo caratterizza la nostra isola, la nostra associazione vuole essere in prima fila; e vorremmo promuovere specifiche giornate in collaborazione con il centro trasfusionale di Sassari. Mi piace immaginare un filo rosso che unisce universalmente donatori e riceventi», ha dichiarato Francesco Pipia.
«Ringraziamo l’associazione Trail & Road Runners per l’importante contributo e per l’impegno assunto anche per il futuro. Rinnovo quindi l’appello a tutti i cittadini perché con la donazione non solo si aiuta a salvare delle vite; ma ricordo che la donazione è vantaggiosa perché lo stato di salute del donatore viene monitorato ogni volta», ha concluso il dottor Pietro Manca.
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