Dodici i roghi registrati nell’isola in data odierna, lunedì 17 luglio. Per la soppressione di tre di essi il Corpo Forestale ha fatto ricorso ai mezzi aerei
Complessivamente dodici. Anche oggi è stata raggiunta la doppia cifra. Si è ormai perso il conto di tutti gli incendi divampati in Sardegna dall’inizio dell’estate. In meno di un mese dall’avvio della stagione più calda dell’anno, si sono susseguiti roghi senza soluzione di continuità in tutto il territoriale regionale.Tre i roghi che oggi hanno richiesto gli straordinari del Corpo Forestale, vistosi costretto a intervenire con i mezzi aerei. Quello di maggiori dimensioni si è sviluppato nelle campagne di Osidda (NU): a farne le spese quattro ettari di pascolo alberato. Il dato sarebbe potuto essere ancor più funereo se la Stazione del Corpo Forestale di Bitti e Buddusò e il GAUF Nuoro non fossero stati supportati dall’elicottero e dal Super Puma (capacità di carico di 4.500 litri d’acqua) decollati dalla base del CFVA di Farcana e Alà dei Sardi.
Necessario l’ausilio dal cielo anche per annichilire le fiamme divampate a Perfugas (località “Monte Pedru”) e Barumini (presso “Ponte Bau Perdu”).
Nel primo comune, sito in provincia di Sassari, la furia distruttrice del fuoco si è accanita su 5000 m² di pascolo. Sul posto la Stazione di Bortigiadas, coadiuvata dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di Limbara; nel paese del Sud Sardegna, noto per il complesso nuragico più importante dell’isola, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, le fiamme hanno invece violato una superficie di circa un ettaro (500 m² di boschivo, misto di conifere, e 500 m² di incolto). Fondamentale l’intervento del Corpo Forestale di Barumini.
Articolo a cura di Paolo A.G. Pinna
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