Roma, 11 luglio 2023 – Eni, in collaborazione con Assarmatori e Confitarma, ha presentato oggi il documento “La rotta verso il net zero. Insieme per decarbonizzare il settore marittimo”; a cui hanno contribuito tre delle più grandi aziende produttrici di motori navali (Wärtsilä, WinGD e MAN Energy Solutions), oltre a:
Unem, Federchimica/Assogasliquidi, Assocostieri e RINA, che ha supervisionato il lavoro di 40 esperti che dal marzo scorso hanno lavorato congiuntamente per arrivare a una strategia comune.
Le associazioni degli Armatori ed Eni insieme per decarbonizzare il settore marittimo
Il progetto ha definito un documento di orientamento strategico, a partire dall’analisi dell’evoluzione tecnologica dei motori e dalla disponibilità, anche in termini di infrastrutture, di vettori energetici a ridotta intensità carbonica.
Nel mondo, ogni giorno, più di 100.000 navi mercantili trasportano 12 miliardi di tonnellate di merce all’anno.
Il settore marittimo è oggi la spina dorsale dell’economia globale:
il 90% delle merci è trasportato via acqua e si stima che le emissioni ad effetto serra generate pesino per circa il 3% (sul totale mondiale delle emissioni climalteranti). A livello europeo il trasporto marittimo muove circa il 75% del commercio extra-europeo; e il 36% dell’intra-EU.
Soluzioni di breve, medio e lungo termine
Il settore necessita di soluzioni di breve, medio e lungo termine, compatibili con le dinamiche economiche, per contenere fino ad azzerare le emissioni di CO2 e consentire agli armatori di rispondere adeguatamente ai target fissati dalla Commissione europea, nonché agli obblighi definiti a livello internazionale dall’IMO (International Marine Organization) e da altri ulteriori adempimenti.
I vettori energetici disponibili sono molteplici (HVO, FAME, GPL, GNL e le sue soluzioni bio e rinnovabili, metanolo, ammoniaca, carburanti sintetici e idrogeno) ma presentano applicazioni e prospettive diverse, condizionate dalla disponibilità di materie prime e dalle infrastrutture esistenti o in via di realizzazione.
I biofuel rappresentano nel breve-medio termine una soluzione già disponibile:
nell’incontro odierno è emersa la volontà di realizzare dei casi pilota, che consentirebbero di soddisfare i target europei e di garantire la competitività; tenuto conto di un naviglio mondiale con un’età media di poco sotto ai 22 anni che, a seconda della tipologia di attività, ha tempi di sostituzione molto diversi.
I produttori di motori sono pronti per realizzare soluzioni ad hoc per le diverse tipologie di combustibile. Al momento gli armatori si stanno orientando per i nuovi ordini verso motori:
- mono fuel (in via sperimentale anche con la cattura a bordo della CO2 per il GNL o con tecnologie che possano catturare il carbonio in forma solida)
- dual fuel che utilizzano vettori liquidi o gassosi anche bio, metanolo e nel lungo termine ammoniaca e idrogeno.
Le associazioni degli Armatori ed Eni insieme: dichiarazioni
“Aver lavorato insieme a questo progetto, –
congiuntamente a Eni e a diversi altri qualificati attori, –
è un’ulteriore prova del fatto che gli armatori sono in prima linea per la decarbonizzazione del trasporto marittimo; pronti a fare quanto in loro potere in quest’ottica.
Tuttavia è bene ribadire che quando si parla di combustibili alternativi è fondamentale il contributo dell’industria di terra per:
l’individuazione del fuel, per la sua produzione e infine per lo stoccaggio nei porti, la distribuzione e la messa a bordo della nave.
Su questo ci aspettiamo molto anche per rispettare le stringenti normative nazionali, comunitarie e internazionali in materia di sostenibilità ambientale”, hanno dichiarato Mario Mattioli, Presidente di Confitarma, e Stefano Messina, Presidente di Assarmatori.
“Il settore marittimo è fondamentale per la competitività dell’Italia; anche per sperimentare la neutralità tecnologica attraverso l’adozione di numerose soluzioni per favorire una transizione equa, secondo le tre dimensioni:
ambientale, economica e sociale. Come Eni crediamo molto in questo progetto, esempio inclusivo di collaborazione tra tutti gli attori del settore; che per noi rappresenta solo un primo passo sia per promuovere soluzioni già mature come i biofuels che sperimentare soluzioni più di lungo termine”
ha dichiarato Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution di Eni.