Gli amanti della musica elettronica di qualità si sono riuniti ancora una volta alla corte dei berlinesi MODERAT. Il tour è approdato nei giorni scorsi a Bologna, richiamando una folla ispirata di fan vecchi e nuovi nel parco delle Caserme Rosse.
Sequoie Music Park è uno dei festival di punta nell’estate bolognese e con i suoi nomi internazionali è punto di riferimento per gli adepti degli spettacoli dal vivo.La scena bolognese
Bologna sta vivendo in questi mesi una fase di rinascita, esplosa con gli eventi all’aperto della bella stagione, estremamente evidente nell’era post-Covid con nuove aperture di club, circoli, riqualificazioni di spazi molto riuscite – come l’ex complesso ferroviario del DUMBO, che programma live, mostre, eventi sportivi e ospita allestimenti collaterali come l’Urban Beach.
Per chi vive Bologna da tempo, sembra quasi si sia tornati a 15 anni fa, quando condivisione non significava solo una tanto osteggiata movida, ma un brulicare di appuntamenti stimolanti con appeal sul pubblico europeo, oltre che nazionale. Per molti, una serie di amministrazioni fortemente gentrificanti e poco avvezze a una visione culturale composita che fosse orientata ai giovani aveva infatti minato – sembrava irrimediabilmente – lo spirito creativo della città e il suo posizionamento simbolico oltre-mura.
Il concerto
Opinione diffusa tra gli spettatori dei Moderat è che la musica stavolta fosse troppo bassa, che nonostante la distanza dal centro cittadino e l’ora presta (il tutto si è concluso ben prima di mezzanotte) l’impianto abbia subito un eccesso di controllo in termini di decibel, che le casse non vibrassero abbastanza per rendere omaggio agli ospiti e coinvolgere a dovere nelle atmosfere electro house e minimal techno create da Apparat, Gernot Bronsert e Sebastian Szary. Le melodie del primo e i bassi dei secondi – insieme, membri dei Modeselektor – sarebbero state dunque penalizzate da volumi limitati.
Non sembra però che ciò abbia avuto molte ripercussioni sulla partecipazione dei presenti, complice una scaletta che ha da subito sferzato con la perla A New Error, per inanellare con grande equilibrio tra ballabilità ed electro-romance tutti i brani più celebri e desiderati.
A trascinare nel viaggio sensoriale, gli immancabili visual targati Pfadfinderei con una regia luci raffinata integrante grafiche ed effetti a tema digitale, con griglie laser, trasposizioni anatomiche di mani umane e computerizzate, gli immancabili tori, le suggestioni fumettistiche e le eclissi al massimo della stilizzazione. Lo schermo unico illuminato alle spalle dei tre lasciava trasparire nelle silhouette tutta la composta concentrazione di professionisti ormai considerati ambasciatori del genere, che porteranno ancora una volta in Italia il loro show il 09 settembre al Decibel Open Air di Firenze.
L’anima di una Bologna che è da sempre bacino di novità e interconnessioni, sembra tornata a godere di questi impulsi collettivi e stasera il gemellaggio con Berlino, tramite i suoi artisti, ha rinnovato il flusso di energia tra città che fanno della cultura un tratto identitario.
A cura di Tiziana Elena Fresi