Cagliari, 6 luglio 2023 – Hanno scritto lettere ai vertici delle Aziende ospedaliere e della Regione, e hanno partecipato a numerosi incontri con referenti e coordinatori sindacali:
ma gli infermieri – iscritti al sindacato del NurSind – nonostante tutti i solleciti per mettere alla luce il mancato pagamento dell’attività HUB VACCINALE prestata dal 1° gennaio 2022 al 1° aprile 2022, non hanno ottenuto ancora nulla.
Nursind, gli infermieri protestano: “prestazioni non pagate ai dipendenti Areus che hanno lavorato negli hub vaccinali tra gennaio e aprile 2022”
“L’attività è quella svolta per conto della ex ATS Sardegna nei locali della fiera di Cagliari e nel Palazzetto dello sport di Quartu Sant’Elena –
ha spiegato Fabrizio Anedda Coordinatore Regionale NurSind Sardegna –
un servizio che prevedeva l’impegno di infermieri e medici del 118 per garantire la sorveglianza attiva post somministrazione del vaccino anti-Covid.
La richiesta di collaborazione è giunta agli infermieri del 118 senza che nessun operatore si sia sottratto; nonostante le tante difficoltà legate a quel momento storico.
Bisogna precisare che i pagamenti sino al 1° gennaio 2022 sono puntuali e precisi, la svolta in negativo è avvenuta dopo il passaggio dei dipendenti ex ATS ad AREUS e degli stessi dipendenti AREUS, i quali, a oggi, risultano non essere stati ancora liquidati per le prestazioni svolte, con giustificazioni che rimpallano la responsabilità tra ex ATS e nuove aziende.
Ci sembra inconcepibile che il dipendente, a distanza di un anno debba continuare a peregrinare tra i vari uffici delle diverse aziende per ottenere il riconoscimento economico per il servizio extra, prestato in un momento in cui era necessaria una sinergia e collaborazione indispensabile per il bene della comunità”.
Lo scaricabarile
Il Sindacato NurSind parla di una azione di scaricabarile verso quella o l’altra azienda: Asl Cagliari, ARES, AREUS e ATS liquidatoria.
E di una mancanza di riconoscenza verso lo spirito di abnegazione mostrato dai professionisti infermieri AREUS e ATS; i quali hanno effettuato le vaccinazioni dei cittadini nei centri HUB e hanno garantito un supporto post vaccinale in tutta la Sardegna.
“Risulta alquanto insopportabile – conclude Anedda –
poiché vi sarebbe una condizione per cui tale trattamento sarebbe permeato da una discriminante professionale e geografica:
determinata dal fatto che le prestazioni garantite nello stesso frangente, temporale e contestuale, sono onorate economicamente ovunque per le professioni mediche; mentre per le professioni infermieristiche sarebbero state liquidate solamente in alcune aree, come quella del Sulcis Iglesiente; mentre le altre, attendono invano una risposta formale che giustifichi i ritardi”.