OfficinePermanenti2023: #VULNERABILI
Si è aperta ieri la nona edizione delle Officine Permanenti, tre giornate di incontri e spettacoli live.La manifestazione andrà avanti sino a venerdì 21 luglio a Sa Manifattura
(viale Regina Margherita, Cagliari). Ingresso gratuito.
Vulnerabilità come condizione essenziale intrinsecamente legata al nostro essere umani. Vulnerabilità come strumento per riconoscere i propri limiti ed essenziale per costruire spazi comuni e condivisi da abitare. La Vulnerabilità in tutte le sue sfaccettature è al centro della nona edizione delle Officine permanenti. L’evento, organizzato dall’associazione IC assieme all’Ordine Ingegneri Cagliari, al circolo Rosselli, al Centro Studi Crespellani, e alla rete storica di associazioni e collettivi partner.
La manifestazione
che andrà avanti sino venerdì 21 luglio, negli spazi dell’Opificio Innova a Sa Manifattura di Cagliari, è stata aperta ieri dal direttore artistico Gianni Massa che, dopo una breve introduzione sul concept dell’edizione 2023, ha dato spazio all’incontro tra il giornalista Massimo Moi e l’artista Giovanni Columbu sull’identità e la vulnerabilità dell’Uomo marginale.
Subito dopo, alle 19.30, si è tenuto l’incontro con la psichiatra Paola Gaetano e la psicologa Anita Piselli, che hanno discusso dell’aspetto psicologico del tema centrale del festival nel loro intervento dal titolo “Vulnerabili dunque umani“. Alle 20.15 è stato il momento di Michela Atzeni e del suo divertissement sulla vulnerabilità intitolato “La Maga di OZ“: l’artista ha coinvolto la platea delle Officine mettendola di fronte alla necessità di aprirsi e togliere la maschera di finta invulnerabilità che tutti siamo costretti a portare quotidianamente. Alle 21.30 è quindi andato in scena lo spettacolo “Le mie prigioni” di Gianluca Medas, accompagnato dalle musiche di Nicola Agus, una potente riflessione sulla prigione come luogo di resistenza e creazione intellettuale a partire dalle vicende vissute da Silvio Pellico, Aldo Moro e Antonio Gramsci.
Il programma completo del Festival
Oggi, giovedì 20 luglio il festival si sposta nella Sala Formazione dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari (via Tasso, 33) per una prima parentesi tecnica sulle vulnerabilità del costruito con la lectio magistralis di Massimo Mariani, ingegnere, che farà un focus sulle tecniche di intervento con l’acciaio per il consolidamento e il restauro degli edifici in muratura, dalle 9.30 alle 11.30.
Nel pomeriggio, a partire dalle 16.00, si torna a Sa Manifattura, Sala Gonario, per un secondo seminario sulla vulnerabilità delle strutture, tenuto dagli ingegneri Patrizia Casula, Daniel Meloni, Carlo Locci e Michele Pisano, che discuteranno di problematiche del costruito in Italia e presenteranno esempi tratti dalle esperienze fatte sul campo.
La Sala Contemporanea tornerà quindi ad animarsi dalle 18.30, con il confronto “Territori vulnerabili: parallelismi ecorurali“, condotto dalla docente Alessandra Patti, Carlo Laconi e Antonio Pili. Alle 19.10 Giuseppina Vacca, ingegnera e docente UNICA, presenterà il libro “SI VIAGGIARE” assieme all’autore Franco Meloni docente di Fisica. A seguire, alle 19.40, Don Ettore Cannavera, fondatore della Comunità La Collina, il fisico Sergio Abis e Irene Testa discuteranno la psicologia della vulnerabilità nell’intervento “Della colpa e dell’espiazione“. A partire dalle 21.15 (Ingresso solo da via XX Settembre vicolo 1), l’artista Teresa Porcella presenterà lo spettacolo “LA SCIENZA è donna la pace è bambina“, un’intervista impossibile e al tempo stesso reale a Maria Montessori.
Venerdì 21 luglio
il programma delle Officine riparte a Sa Manifattura, Sala Eventi, dalle 16.00 alle 18.00, con l’ultimo dei seminari tecnici organizzati dalla Scuola di Formazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari: “Digital ICTus*_La vulnerabilità nei sistemi ICT: nessuno è immune” con i tecnici Carlo Crespellani, Gianluigi Caddeo, Nicola Marini, Maura Pintor e Renato Vincis.
L’ultima serata si aprirà alle 19.00 nella Sala Contemporanea, con un interessante dialogo tra Alessandro Spano (UNICA) e Gianluca Cocco sul tema “Metaverso e meta no“. Alle 19.45 andrà in scena “Amore che vieni, amore che vai“, un viaggio con la poesia e la musica di Fabrizio de Andrè, in compagnia del cantante Ninè Ingiulla, di Gianluca Cocco, Dandy Massa, Fabio Medda e Gianluca Medas.
Dopo una pausa alle 21.30 (Ingresso solo da via XX Settembre vicolo 1), il festival si chiuderà con “Ingegneria della Felicità. L’arte di realizzare l’impossibile” di e con Walter Rolfo, unico Coaching/show in Italia, lo spettacolo è pensato per “insegnare ad essere squadra e realizzare l’impossibile in ogni giorno della nostra vita, privata e aziendale, e… scegliere di essere felici“.