Orsa Trentino, Oipa: “La provincia di Trento fomenta un clima di caccia alle streghe contro i grandi carnivori parlando subito di abbattimento”
Comparotto: «Fugatti punta alla rielezione e dunque ai voti di lobbies che vorrebbero “eradicare” i grandi mammiferi dal Trentino»
È un clima d’odio quel che sta montando intorno al falso attacco dell’orsa che, per difendere il suo cucciolo, ha messo in fuga due ragazzi (definiti cacciatori da fonti d’agenzia) ieri alle 6 del mattino. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
Stando a quanto comunicato dalla Provincia autonoma di Trento, per classificare il plantigrado come problematico secondo il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace) sono in corso verifiche cui “potranno seguire i provvedimenti conseguenti, tra i quali anche quello di abbattimento dell’esemplare“.
«Siamo alle solite: invece di attuare politiche di prevenzione razionali ed efficienti, come viene fatto in altre zone d’Italia, per esempio nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il presidente fomenta un clima di caccia alle streghe contro i grandi carnivori parlando subito di “abbattimento”», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Fugatti punta alla rielezione e dunque ai voti di lobbies che vorrebbero “eradicare” i grandi mammiferi dal Trentino. Dunque ogni occasione è buona per assumere le vesti del “giustiziere”, invece di quelle di un amministratore di buon senso che rispetta e protegge la biodiversità la cui tutela è ora sancita anche dall’articolo 9 della Costituzione».
L’Oipa a metà maggio ha inviato al Ministero dell’Ambiente un documento articolato con una serie d’indicazioni su come gestire gli orsi nella Provincia autonoma di Trento. Su questa base sarebbe opportuno avviare un tavolo tecnico con amministratori, esperti e associazioni protezionistiche per decidere insieme il modo migliore di gestire la specie, per la loro tutela e quella di residenti ed escursionisti.
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