Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda il carabiniere ucciso in un’imboscata il 10 luglio 1988, nel territorio di Gioia Tauro, mentre svolgeva il turno serale di pattuglia con il collega Giuseppe Spera. Di seguito la nota stampa a firma del presidente Romano Pesavento
“Sono trascorsi trentacinque anni dall’omicidio di Pietro Ragno. A porre fine alla giovane vita del carabiniere fu la ‘ndrangheta, che all’epoca aveva iniziato da qualche anno a mettere in campo una serie di azioni intimidatorie contro gli uomini dello Stato. Agiva in un territorio desolato e povero, proliferando alla luce del sole tra omertà, clientelismo, traffico di droga e corruzione pubblica e privata.In Calabria si avverte ancora oggi una triste sensazione di abbandono e di illegalità diffusa. Lo si può riscontrare dalle notizie stampa e dalle ultime inchieste della Dda di Catanzaro (es. “Glicine akeronte”) che delineano un diffuso sistema clientelare in grado di influenzare le istituzioni e di eterodirezionare i finanziamenti verso gruppi criminali.
I giovani continuano a emigrare; gli onesti sono sempre più relegati all’isolamento culturale e sociale.
In regioni come la Calabria la scuola assume un ruolo centrale nella lotta alla criminalità e alle mafie, contrastando la paura e operando in funzione di una concreta educazione al rispetto delle norme giuridiche.
La legalità ha una sua funzione nel momento in cui si esplicita in conoscenze dei princìpi che regolano la convivenza tra aggregazioni di persone sempre più estese, complesse e interconnesse e comporta anche l’interiorizzazione di regole condivise. Queste ultime non costituiscono un’imposizione, ma il cuore pulsante di una società garante della libertà e dignità del singolo individuo.
È necessario far accostare i giovani calabresi, fin dalla più tenera età, ai princìpi della legalità e dei diritti umani, in modo che possano sedimentarsi nella loro coscienza e divenire in modo del tutto naturale fonte di ispirazione e bussola per le future scelte di vita.
Ricordare Pietro Ragno nel 2023 significa accendere una luce di speranza per le future generazioni calabresi”.
Per conoscere meglio il CNDDU
- https://www.facebook.com/docentidirittiumani
- https://sites.google.com/view/docentiperidirittiumani/home
Potrebbe interessarti anche: Costantino Stella, un prete coraggioso che osò sfidare la mafia: l’omaggio del CNDDU
Per rimanere in costante aggiornamento su eventi, cronaca regionale, nazionale e internazionale e tanto altro ancora, clicca qui