Suinicoltura in Sardegna
Suinicoltura in Sardegna, Tore Piana, Centro Studi Agricoli / Associazione Italiana Coltivatori. Giusto L’emendamento Della Giunta Regionale All’ Articolo 2 Bis Del Collegato Alla Legge Regionale Di Stabilita’ 2023 Che Prevede La Modifica Della L.R. 28/2018 Sulla Suinicoltura Sarda E Che Aggiungerebbe Alla Stessa L.R.28 Un Articolo ” Disposizioni Per La Valorizzazione Della Suinicoltura In Sardegna” Consentendo Il ” Pascolo Semibrado Controllato” Unica Via Per Dichiarare Entro Il 2024 La Sardegna Completamente Indenne Dalla Psa.
Le polemiche sollevate in queste settimane, sull’emendamento presentato dalla Giunta Regionale sulla valorizzazione della suinicoltura Sarda, appaiono più strumentali e di ordine politico che di ricerca di una soluzione per far uscire definitivamente la Sardegna dalle restrizioni di Regione con PSA.
Semmai è il contrario, l’emendamento della Giunta Regionale, se approvato è l’unica via per far dichiarare alle autorità competenti Europee l’uscita da Regione dalla PSA nel 2024, ad affermarlo senza mezzi termini, Tore Piana presidente del Centro Studi Agricoli e Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori N Sardegna. ” proprio io che nel 2018 ho fortemente combattuto alcuni articoli della L.R. 28/2028 sulla suinicoltura; come molti ricorderanno, oggi ritorno con decisione sull’argomento a favore di questo Emendamento, che farà veramente uscire la Sardegna dalla Peste Suina Africana, non comprendo assolutamente la polemica che si sta sollevando, che al contrario se non passasse l’emendamento della Giunta Regionale, si che si creerebbe il danno per la suinicoltura, dove resterebbero in vigore tutte le norme restrittive per la circolazione dei suini e delle carni macellate in particolare nei 12 comuni ancora oggi della zona 3, dichiarati non indenni.
La peste suina in Sardegna non esiste più dal 2019 sia sul maiale domestico sia sul cinghiale.
La Legge Regionale 28/2018, tra l’altro continua Tore Piana, non è adeguata ai tempi di oggi, va aggiornata al D.lvo 134 del 2022 e al DM 5.6.2022 sulla Bio sicurezza oggi in vigore. In pratica oggi ci sono nuove normative sia Europee che Nazionali a cui la stessa LR 28/2018 va adeguata. Oggi la Regione Sardegna in particolare l’Assessorato Regionale All’Agricoltura, sta proponendo le regole su Nuove Linee Guida dell’allevamento tradizionale della suinicoltura in Sardegna, dove sono previste due tipologie di allevamento tradizionale, il primo quello in essere che è il semibrado confinato sino a oggi usato e uno, di nuova proposta che prevede il semibrado regolamentato, che comprende un pascolo fatto fare ai Suini, sotto il controllo delle Amministrazioni comunali come ad esempio sui terreni ad uso civico, dei servizi veterinari sia pubblici che privati, sia dell’allevatore stesso.
Quest’ultima soluzione, sarà il grimaldello vero, reale e unico, per dare la svolta epocale alla Sardegna per l’uscita definitiva dalla PSA.
A supporto di questo, il Centro Studi Agricoli e Associazione Italiana Agricoltori N Sardegna, evidenziano come nei mesi scorsi il Ministero della Salute ( servizi veterinari) abbia dato la possibilità all’UDP ( unità Di Progetto sulla PSA della Sardegna) 5 mesi di tempo, sino a Febbraio 2024 per procedere ad applicare il DM 5.6.22 con maglie molto più larghe, proprio perché in Sardegna il rischio epidemiologico è oggi bassissimo.
In questa finestra temporale, precisa Tore Piana, gli allevatori di Suini dei 12 comuni , oggi dichiarati ancora zona infetta e rossa, come Orgosolo, Urzulei, Talana, Baunei, Arzana, Villagrande e altri) che ancora pare esistano, suini in allevamento brado e non regolarizzati. questi avrebbero la possibilità di questi pochi mesi, per regolarizzare i propri suini, pagando una piccolissima penale di poche centinaia di euro.
Questa soluzione sarebbe in alternativa all’abbattimento coato dei suini in stato brado, inoltre tutti i capi di suini dall’età di 3 mesi ai 12 mesi avranno un controllo virologico da parte dei servizi veterinari asl , grazie a accordi intrapresi tre udp sulla psa e ministero della salute e regione sardegna.
Questa soluzione verrebbe consentita in via transitoria per regolarizzare qui pochi capi che ancora pare esistano in allevamento brado e far permettere di deliberare l’uscita della Sardegna da regione con PSA da parte della UE. Infatti grazie all’emendamento della Giunta Regionale, agli accordi dell’UDP sulla PSA con il Ministero della Salute, la Regione Sardegna, consentirebbe il censimento definitivo e il controllo sistematico di tutti i suini presenti nei 12 comuni ancora con restrizione sulla psa e dichiarati zona rossa 3.
Ecco perché con l’emendamento della Giunta Regionale viene da noi del CSA e AIC , ritenuto essenziale e fondamentale per far dichiarare la Sardegna come regione totalmente indenne dalla PSA, con un risultato storico le cui restrizioni duravano dal lontano 1978 (44 anni) continua Tore Piana, al contrario se l’emendamento per la modifica alla LR 28/2018 non dovesse essere accolto, allora si che si rischierebbe di far continuare le restrizioni per la PSA e l’intero territorio regionale sarebbe ancora gravato da restrizioni ( zona 1, zona 2 e zona 3) , esattamente il contrario di quello che alcune associazioni con polemiche stanno affermando oggi, conclude Tore Piana a nome del Centro Studi Agricoli e di AIC N Sardegna.