Un danno epocale per l’apicoltura sarda
Centro studi agricoli- in Sardegna per l’eccessivo caldo il 40% degli alveari sta morendo- un danno epocale per l’apicoltura sarda che vanta 2.375 apicoltori, 58.451 alveari- 4,5 milioni di euro di danni stimati e 100 milioni di api morte- Tore Piana la regione chieda lo stato di calamità e deliberi gli indennizzi urgenti.
Un danno epocale per l’apicoltura sarda: L’apicoltura nella nuova PAC 2023/27, riveste finalmente un’ importante ruolo nella catena dell’agricoltura, sia per il ruolo di parte attiva nell’impollinazione di tutte le specie erbacee e da frutto, sia per le produzioni del miele.
Quello prodotto in Sardegna è di altissima qualità, grazie alla presenza di arbusti della macchia mediterranea, si pensi al miele amaro, prodotto dal fiore del corbezzolo .
Il Direttivo del Centro Studi Agricoli, su sollecitazione di numerosi Apicoltori Sardi, si è riunito ieri pomeriggio, per analizzare la situazione dei danni causati all’apicoltura Sarda a seguito delle altissime temperature climatiche.
I NUMERI
Il direttivo presieduto da Tore Piana, ha analizzato la consistenza dell’apicoltura in Sardegna, verificando i dati forniti dalla BDN, dove emerge che in Sardegna alla data del 15 Luglio 2023 sono presenti 2.375 Apicoltori con p.Iva e codice Ateco specifico, sono presenti n’ 58.451 alveari, con un numero di 5.329 Apiari. Considerando che un alveare produce in media 14 Kg di miele e che il prezzo medio del Miele Sardo è di circa Euro 10 al Kg, abbiamo un valore della produzione di circa 8.138 quintali di Miele per Euro 8.180.000 annui.
Gli esperti del Centro Studi Agricoli, inoltre evidenziano che il valore di un’arnia è in media di circa 90 euro l’uno. La vita media di un’ape è di circa 2 mesi. Un’arnia è composta da circa 50.000 api
La situazione in questo mese
L’eccessivo caldo, ha causato la quasi totale mancanza di nettare, infatti la fioritura ad esempio dell’Eucalipto è andata quasi tutta distrutta, come anche quella del TIMO che addirittura il caldo ha completamente bruciato, tanto da far venire meno le produzioni di miele, riducendo la produzione a poco più di 4 Kg in media per a Arnia, rispetto ai 14 Kg.
L’eccessivo caldo
L’eccessivo caldo ha portato alla morte di circa il 40% delle api, si parla di circa 100 milioni di Api. Si pensi che in media un alveare ha una temperatura interna di circa 30 gradi e con il caldo di queste settimane che in tutta la Sardegna raggiungeva temperature di oltre 46 gradi, portava la temperatura all’interno degli alveari a circa 43/45 gradi con la conseguente moria di larve e disseccamento delle uova pronte a schiudersi, inoltre le api adulte, con l’azione del battito delle ali, per ventilare l’alveare e far abbassare le temperature interne, non ha permesso il pascolamento delle api adulte fuori dall’alveare, che per l’eccessivo sforzo , le stesse arrivano a morte senza che nell’alveare ci sia il ricambio delle giovani Api. In numerosi casi a collassare è il favo di cera che per l’eccessivo caldo si è liquefatto
Rimedi
Gli apicoltori Sardi, allevatori di una specie autoctona chiamata Ligustica Italiana, Ape mellifera, ma poco resistente alle criticità climatiche come l’eccessivo caldo, stanno analizzando di acquistare e allevare Api di importazione più resistenti e con una maggiore adattabilità e una conseguente maggiore produzione, alcuni, ci risulta, stiano già acquistando api regine selezionate, dal costo di 360 euro l’una, sono ibridi di Api provenienti dal Sud America, rischiando di importare Api che con l’equilibrio dell’ecosistema Sardo poco si adatterebbero rischiando così un inquinamento di specie.
IL DANNO ECONOMICO
Il Centro Studi Agricoli, evidenzia che il danno ad oggi calcolato per l’apicoltura Sarda a causa della moria delle Api e della riduzione drastica delle produzioni di miele, viene valutato in oltre 5 milioni di Euro di danno per la parte economica diretta, a cui si aggiungeranno danni indiretti per riduzione delle impollinazioni per circa altri 10 milioni di Euro.
La richiesta del centro studi agricoli
Il direttivo del Centro Studi Agricoli, preso atto di questo grave danno economico al comparto Apicolo Sardo, accertata l’entità dei danni, sia diretti che indiretti, preso atto che l’apicoltura riveste un fondamentale ruolo nel ciclo produttivo vegetale. Preso atto che il numero delle aziende con regolare Partita Iva e Codice Ateco per l’allevamento di API è in Sardegna consistente sia in termini occupazionali che economici.
Delibera di inoltrare URGENTEMENTE una richiesta ufficiale all’Assessorato Regionale all’agricoltura e al Presidente della Regione e a tutti i capigruppo del consiglio regionale Sardo , di dichiarazione di danni da calamità naturali e avvio iter per indennizzo da danni da calamità naturale a tutto il comparto Apicolo Sardo.
Tore Piana a nome del Centro Studi Agricoli ha inoltre stabilito che ai primi del mese di Settembre il CSA promuoverà un pubblico incontro a Oristano con tutti gli apicoltori della Sardegna per analizzare le criticità dell’intero comparto, che il Centro Studi Agricoli ritiene fondamentale nell’economia Sarda e nell’ecosistema dell’agricoltura.