Vita da marinai con il diabete grazie a “Nave Italia”: cinque giorni a vele spiegate nel mare di Sardegna per imparare a gestire la malattia
Cagliari, 6 luglio 2023. L’11 luglio Nave Italia, il brigantino a vela più grande del mondo, partito ad aprile dal porto di La Spezia per l’annuale campagna di solidarietà promossa dalla Fondazione Tender to Nave Italia, salperà da Cagliari per portare a bordo il progetto “Diabete in navigazione: come la tecnologia può aiutare”, programma proposto dalle associazioni Diabete Zero ODV e JANASDIA.
Vita da marinai con il diabete grazie a “Nave Italia”: cinque giorni a vele spiegate nel mare di Sardegna per imparare a gestire la malattia
Il progetto prevede una collaborazione d’eccezione con il team Luna Rossa Prada Pirelli, il challenger italiano alla 37^ America’s Cup; che, per l’occasione, aprirà le porte della sua base logistica cagliaritana agli imbarcati per una visita guidata e salirà a bordo del brigantino, durante la settimana di navigazione, per realizzare insieme all’equipaggio della Marina Militare un laboratorio marinaresco.
Dopo un’attenta selezione, –
terminata a dicembre 2022, che ha visto il comitato scientifico della Fondazione Tender to Nave Italia impegnato nell’analizzare le domande di circa 50 associazioni, –
sono stati individuati i 23 equipaggi straordinari, tra associazioni ed enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, che navigheranno a bordo di Nave Italia nel corso della campagna insieme all’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione; per sperimentare come il metodo Nave Italia influisca positivamente sul benessere di chi vive un disagio o una disabilità.
L’iniziativa
Dall’11 al 15 luglio a bordo di Nave Italia, un gruppo di diabetici tipo 1 insulino dipendenti, –
eterogeneo per sesso, età e provenienza geografica, guidato da un team medico, –
dovrà affrontare la sfida di conciliare le tempistiche imposte dalla malattia con quelle della vita di bordo.
Ciò permetterà di valutare la capacità di adattamento e di utilizzo delle tecnologie avanzate per abituare il paziente a gestire la malattia anche lontano da strutture mediche di supporto, cercando di ridurre gli ostacoli che si frappongono alla già complessa malattia del diabete.
Per cinque giorni i partecipanti veleggeranno nel mare della Sardegna, impegnandosi a non “abbandonare” la nave, con l’obiettivo di imparare a gestire la patologia anche in una situazione problematica scandita dalle numerose attività di bordo.
A supportarli sarà un team specialistico, costituito dal dott. Giancarlo Tonolo – Direttore dell’Unità operativa di Diabetologia della Asl Gallura e responsabile del progetto –
e altri sanitari, presenti sia a bordo che, in collegamento telematico, dalla terraferma.
Dichiarazioni
«Insieme alle equipe impegnate valuteremo le capacità di adattamento in una condizione diversa da quella di tutti i giorni, lontano dalle strutture sanitarie e dalle farmacie, coadiuvati dalla telemedicina grazie al collegamento con operatori in grado di supportare i pazienti da terra –
spiega dottor Tonolo. –
Deve cominciare a passare il messaggio che il diabete non è una malattia che limita le possibilità lavorative o ricreative – prosegue il dottor Tonolo -: le insuline moderne riducono drasticamente gli episodi di ipoglicemia e oggi possediamo device che garantiscono una somministrazione “intelligente”, permettendo al paziente di dedicarsi ad attività un tempo proibite.
All’inizio non sarà semplice, ma l’obiettivo di questo progetto è proprio quello di imparare a fronteggiare gli imprevisti e districarsi fuori dalle routine.
Il mare è un ottimo elemento di paragone – conclude Tonolo – come per il nostro corpo, bisogna imparare a conoscerlo e abituarsi a fronteggiare gli eventi esterni come il cambio di vento o le correnti, proprio come accade nella vita dei pazienti che devono affrontare una variazione della glicemia».
Fase di training
Per coloro che parteciperanno al progetto è prevista anche una fase di training:
nelle settimane che precedono la partenza verranno svolti incontri individuali e di gruppo sull’alimentazione; con particolare attenzione alla gestione di situazioni anomale in cui, per varie ragioni, non è possibile assumere i pasti regolarmente, condizioni frequenti nella vita di bordo.
Ogni giorno verranno effettuati briefing tra i pazienti e i diabetologi:
finalizzati a rendere i partecipanti più consci di come il sistema opera con loro per raggiungere l’obiettivo di un buon compenso metabolico; conciliabile con qualsiasi tipo di attività, senza paura delle complicanze croniche o dell’ipoglicemia. I dati saranno trasmessi all’equipe di terra.
Le principali aree di intervento di Diabete Zero ODV sono informazione, diagnosi precoce, ricerca, prevenzione, supporto psicologico e assistenza. Con questo progetto, cofinanziato dalla Fondazione Tender to Nave Italia, l’associazione intende realizzare anche altri obiettivi caratterizzanti la sua mission; in particolare, promuovere il ricorso alla telemedicina e rafforzare il rapporto pubblico-privato.
Diabete Zero ODV
«Siamo davvero onorati di partecipare a questo ambizioso progetto – dichiara il presidente di Diabete Zero Francesco Pili. –
Siamo sempre pronti ad avviare e sostenere iniziative che creino reti tra soggetti pubblici e privati:
le attività di sensibilizzazione, prevenzione e cura possono essere realmente efficaci solo se realizzate in collaborazione tra istituzioni, strutture sanitarie e associazioni di pazienti».
Ad occuparsi di tutta la parte scientifica che ruota attorno al paziente diabetico, anche nel campo psicologico e sociale, sarà l’associazione scientifica Janasdia:
che affiancherà prevalentemente i quattro accompagnatori imbarcati (due diabetologi di cui uno CPE, un’infermiera ed una nutrizionista) i tre non imbarcati (diabetologo, psicologo ed infermiera) e del loro ruolo in rapporto ai pazienti dopo coordinamento tra il CPE ed il Project Manager di Fondazione TTNI.
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