“Come nel linguaggio pittorico, il buio crea. Crea disagio, inquietudine, preoccupazione, mancanza di luce, delitti”: esordisce così il noto critico d’arte mentre ci dedica qualche minuto del proprio tempo. Al centro dell’attenzione la condizione di degrado che sta vivendo il capoluogo siciliano alla luce dei recenti fatti di cronaca
“Lontano da chi percorre le vie in auto blu, il buio crea l’ambiente ideale per chi vuole delinquere.Tale condizione colpisce maggiormente la gente comune, esponendola al rischio e costringendola alla paura. È la paura per se stessi e per i propri cari. È dover entrare in agitazione quando la sera occorre portare il cane fuori. È entrare in ansia per andare a comprare il pane.
È il buio di una ‘palermo‘ che, indegna di una maiuscola, incute paura e limita pesantemente la libertà personale.
Nessuna restrizione alla circolazione può essere determinata da ragioni politiche, avverte la Costituzione italiana. La nostra Carta tuttavia non contempla l’irragionevolezza né la muta strafottenza o incapacità degli amministratori locali.
Al buio e insicure, per residenti e turisti, sono perfino le strade di notevole importanza turistica come il Corso Calatafimi, nel tratto da Via Paruta a piazza Indipendenza, dove sono ubicati monumenti di statura millenaria come la Cuba sottana, la Villa Di Napoli (o Cuba soprana), la Chiesa di Santa Maria della Speranza, la Chiesa della Madonna dei Rimedi, il Convento dei Cappuccini, solo per citarne alcune. E proseguendo, nella parte alta, il monumento per eccellenza: Monreale, con la sua cattedrale dichiarata nel 2015 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Tutto rigorosamente al buio totale o con illuminazione da costante pericolo per residenti, turisti e passanti per caso. Non per gli illustri politici romani in transito da quelle parti.
Lontano da quella luce straordinaria che apre gli intelletti e le coscienze alla percezione del vero, suscitando bellezza, ispirazione, idee, comunione e sentimenti, il buio uccide. È una violenza psicologica, che isola. È mortificazione dell’anima e dell’umore sociale.
Al meglio non c’è mai fine, e noi, con carica sentitamente umana, siamo, come dobbiamo essere, una civiltà in costante miglioramento“.
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