Da oggi all’Exma di Cagliari doppia mostra: la personale di Daniele Serra e la fotografica dedicata ai 30 anni dell’ex macello comunale
Nero Notte – Daniele Serra Cagliari, EXMA
10 agosto – 17 settembre. A cura di Roberta Vanali
Dal 10 agosto 17 settembre la Sala delle Volte del Centro comunale d’arte Exmà ospiterà, a cura di Roberta Vanali, la mostra Nero Notte, che rappresenta la più grande mostra dell’illustratore e fumettista Daniele Serra mai realizzata. Costituita da un centinaio di pezzi tra illustrazioni, copertine, cover, dipinti e tavole originali di graphic novel, oltre a una decina di libri illustrati, la mostra ricostruisce minuziosamente il lavoro creato dall’artista negli ultimi tre anni. Tra i più affermati illustratori a livello internazionale, Daniele Serra è stato chiamato a lavorare per autori di fama mondiale come Joe R. Lansdale o Stephen King. Per tre volte ha vinto il British Fantasy Award come miglior artista (2012, 2017 e 2021) è stato finalista al World Fantasy Award nel 2021 ed è appena stato nominato finalista anche quest’anno.
Sempre dal 10 agosto, ma nella Sala della Terrazza sarà anche visitabile, con ingresso gratuito, la mostra fotografica permanente 1993 | 2023 – 30 anni con l’Exmà, che ripercorre la storia del primo mattatoio cittadino, dal progetto di metà ‘800 fino ai lavori di restauro degli anni’80 che lo trasformarono nel primo centro comunale d’arte e cultura.
Le due mostre sono patrocinate dal Comune di Cagliari e sono organizzate, promosse e allestite da Sémata Società Coop. gestore del Centro comunale d’arte Exmà.
NERO NOTTE
“Romantico decadente”, ama definirsi l’illustratore e autore di graphic novel di stampo underground Daniele Serra, classe 1977, dal vasto background che spazia dalla musica alla letteratura, dal cinema alla pittura sino al fumetto. Noto più all’estero che in Italia, non abbastanza riconosciuto in Sardegna, Serra è un sofisticato e ingegnoso illustratore New Gothic – con all’attivo centinaia di cover e pubblicazioni in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone – che interviene per velature, tono su tono, per strutturare scenari altamente visionari carichi di pathos dall’impostazione lirica, a tratti baroccheggianti, restituendo un linguaggio espressivo noir immediatamente riconoscibile. Ritratti femminili vintage, skyline di città fantasma, personaggi spettrali prendono forma come incubi dissolvendosi tra nebbie e sfondi oscuri di uno spazio lontano da ogni tempo e luogo. Dopo la collaborazione a Carne di Marcello Fois arriva nel 2012 uno dei più prestigiosi riconoscimenti al mondo come miglior artista: il British Fantasy Award.
“Ho tantissimi modelli e maestri di riferimento per quanto consiste l’illustrazione e la pittura in generale – dice Daniele Serra – a partire da Bosch e Bruegel, passando per Rembrandt, Goya, fino ad arrivare ai Preraffaelliti, all’Impressionismo e al Simbolismo. Per quanto riguarda il 900 ci sono stati molti illustratori e fumettisti che sono stati fondamentali nella mia crescita artistica, da Dino Battaglia, Sergio Toppi, fino ad arrivare a Frank Miller, Mignola, e George Pratt. In definitiva mi piace molto il fantastico, anche nell’ambito della letteratura e del cinema sono molto legato a tutto ciò che riguarda l’aspetto più mistico e onirico delle cose. Sono un grande appassionato di film horror vecchi e di cinema asiatico. Mi piace la letteratura gotica e autori come E. T. A. Hoffmann, Shirley Jackson. Un’altra arte che reputo molto importante per la mia ispirazione è la musica, che mi accompagna da sempre mentre disegno”.
Il lavoro dell’artista
Con notevole maestria e un segno rapido e deciso Daniele Serra lavora in punta di pennello, servendosi rigorosamente di acquerelli e chine tramite velature che si sovrappongono e sfumano creando scenari evanescenti. La sua è una pittura pregna di pathos che lascia largo spazio al male e dove l’abisso scruta inesorabilmente l’umanità. Non a caso, a detta di Stephen King: I mostri sono reali e anche i fantasmi lo sono. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono.
“Ognuno di noi – scrive la curatrice della mostra Roberta Vanali – ha un demone dentro, grande o piccolo che sia, si tratta di provare a parlarci (come per Dario Argento), la fortuna di raccontare gli incubi è che puoi esprimerli con una creatività senza limiti ed è bellissimo poter creare mondi e sensazioni che sono lì chiusi in un foglio di carta, che aspettano solo qualcuno che li guardi e ci si immerga.
Nonostante lo smisurato background di formazione che annovera tra le altre discipline musica, pittura, letteratura e cinema, Daniele Serra non è classificale all’interno di una precisa tendenza artistica, ma è certamente riconosciuto come il più prestigioso illustratore sardo nonché uno dei più grandi a livello europeo grazie a una carriera scaturita esclusivamente da dedizione, determinazione e grande talento. E come direbbe Joe R. Lansdale: “Unico e sorprendente, Daniele è un artista fantastico”.
Biografia Daniele Serra
Daniele Serra nasce a Cagliari nel 1977 dove attualmente vive e lavora. Ha lavorato per Image Comics (Fade to Black, scritto da Jeff Mariotte), BOOM! Studios, (Clive Barker’s Hellraiser: Bestiary), Titan Comics (Darksouls), IDW Publishing (The Crow: Memento Mori, scritto da Micol Beltramini), Seraphim INC. (Clive Barker’s Hellraiser Anthology volumi 1 e 2, sia copertine che interni).
Nel 2014 ha lavorato con l’autore di bestseller mondiale Joe R. Lansdale, alla graphic novel” I Tell you it’s Love” per Short, Scary Tales Publications. Le sue illustrazioni sono state incluse nei libri di Stephen King e Ramsey Campbell e ha fornito graphic novel per autori come Clive Barker, Marcello Fois e altri. Nel 2018 lavora a “Tommyknockers” di Stephen King (PS Publishing), fornendo le illustrazioni per tutte e tre le copertine avvolgenti, le illustrazioni degli interni e il cofanetto.
Ha illustrato oltre 300 copertine di libri per editori di tutto il mondo, in particolare: “The Big Blow” di Joe R. Lansdale, “Voices from the Borderland” di William Hope Hodgson, “Hellraiser: The Toll” di Alan Miller, “Deep Like the River” di Tim Wagoner e “Frankenstein in London” di Brian Stableford, oltre a artwork per varie uscite musicali, come: “IX” di Shining , “Madman – Szpital Box” di :wumpscut: e “Laurestine” di So Hideous, e anche la copertina dell’edizione deluxe limitata del Blu-Ray ” Nightbreed: The Cabal Cut”.
Serra e il re dello spavento
Alcune sue illustrazioni sono state utilizzate come scenografia dell’adattamento cinematografico di “CELL” di Stephen King diretto da Tod Williams e interpretato da John Cusack e Samuel L. Jackson. Ad Ottobre 2021 vede la luce la sua ultima fatica “Murder Ballads”, in coppia con Micol Arianna Beltramini, edito da Mondadori Ink. Per tre volte ha vinto il British Fantasy Award come miglior artista (2012, 2017 e 2021) è stato finalista al World Fantasy Award nel 2021 e appena nominato finalista anche quest’anno.
Biografia curatrice:
Roberta Vanali è critica e curatrice d’arte contemporanea. Ha studiato Lettere Moderne con indirizzo Artistico all’Università di Cagliari. Per undici anni è stata Redattrice Capo per la rivista Exibart e dalla sua fondazione collabora con Artribune, per la quale cura due rubriche: Laboratorio Illustratori e Opera Prima. Per il portale Sardegna Soprattutto cura, invece, la rubrica Studio d’Artista. Orientata alla promozione della giovane arte con una tendenza ultima a sviluppare ambiti come illustrazione e street art, ha scritto oltre 500 articoli e curato circa 150 mostre per gallerie, musei, centri comunali e indipendenti.
Tra le ultime: la doppia mostra di Carol Rama in Sardegna, L’illustrazione contemporanea in Sardegna, Archival Print. I fotografi della Magnum. Nel 2006 ha diretto la Galleria Studio 20 a Cagliari. Ha ideato e curato la galleria online Little Room Gallery (2010-13); co-curato le mostre del Museo MACC (2015-17), per arrivare alla curatela unica per tutto il 2018. Ha scritto saggi e testi critici per numerosi cataloghi e pubblicazioni. Ha pubblicato “XXI Arti visive in Sardegna nel terzo millennio” edito da La Zattera. É consulente scientifica del V-Art Festival Internazionale Immagine d’Autore e a novembre 2022 è è nominata curatrice della galleria The Social Gallery a Quartu Sant’Elena. Il cinema è l’altra sua grande passione.
MOSTRA PERMANENTE: 1993 | 2023 – 30 ANNI CON L’EXMÀ
Nel mese di ottobre del 1993 l’allora Sindaco di Cagliari Gaetano Giua, aprì al pubblico ufficialmente e definitivamente l’Ex Mattatoio, il primo tra i cosiddetto centri comunali d’arte e cultura destinati a ospitare, in modo complementare rispetto alle collezioni permanenti dei Musei Civici, le mostre temporanee, oltre a spettacoli e altri eventi.
“La nostra città – scrisse Giua nel libretto realizzato per l’occasione – si arricchisce di un altro grande spazio deputato alla cultura (…), questo Centro d’Arte e Cultura apre oggi i suoi cancelli ai cittadini che da tempo si chiedevano cosa si celasse dietro quelle alte mura perimetrali che ne nascondono allo sguardo il contenuto. E l’impressione che si avverte varcandone la soglia è certamente di stupore non solo per l’opera di sapiente restauro degli edifici storici, ma per la dimensione di insieme del complesso architettonico, per la sorpresa che gli ampi spazi, le forme e i volumi suscitano nel visitatore”.
Il vecchio mattatoio
Dopo un restauro durato quattro anni il vecchio mattatoio rinacque dunque in un’altra dimensione e con altre finalità rispetto alle sue originarie, rappresentando non solo un pregevole bene culturale restituito alla città, quello che nella metà dell’800 era stato il primo macello cittadino, ma uno spazio da vivere, un luogo di cultura, di arte e di incontro posto al centro della città.
In quasi trenta immagini di grande formato, ne viene ora ripercorsa la storia, dal progetto originale del 1845 del Cavalier Domenico Barabino, maggiore del Genio Militare, fino a quel momento l’abbattimento degli animali avveniva infatti senza particolari controlli sanitari nei più disparati luoghi della città come il colle di Bonaria, creando veri focolai di infezione, attraverso le immagini più antiche che ritraggono anche il personale al lavoro, fino allo stato di semiabbandono in cui questo monumento versava alla metà degli anni ’80, quando iniziarono i lavori che lo portarono ad essere quello che è dal 1993.