Con L’Aquilone di Viviana, riprende Arterità Festival
L’Aquilone di Viviana, Arterità Festival: fra martedì 29 agosto e il 1° settembre altri tre appuntamenti fra teatro, filosofia e teatro circo
Riprende la marcia di Arterità Festival – La periferia è il centro dell’arte! E’ la nutrita rassegna curata da L’Aquilone di Viviana, compagnia diretta da Ilaria Nina Zedda e Marco Quondamatteo. Rientra nelle iniziative di Cagliari dal Vivo, progetto realizzato con il contributo del Comune di Cagliari e con il sostegno del Ministero della Cultura.In cartellone, fra il 29 agosto e il 1° settembre, un tris di appuntamenti fra teatro, filosofia, teatro circo. Si riparte, dunque, martedì 29 agosto, alle 21 allo Spazio DOMOSC (via Newton 12), con La pescatrice di perle.
Il primo spettacolo
La produzione è della compagnia pugliese Acasa’, di Bari, firmata da Valeria Simone, con Stella Addario. Uno spettacolo che parte dall’esperienza di apolide e di rifugiata di Hannah Arendt. Una riflessione sull’umanità contemporanea irretita nelle maglie della burocrazia e caratterizzata spesso dall’assenza di “pensiero”. Quell’attività della mente che mette in moto la capacità di giudicare e di distinguere il bene dal male. “La pescatrice di perle” vuole ripercorrere la storia di quegli anni e guardarla attraverso lo sguardo e la vita della Arendt.
La compagnia Acasa’ promuove il teatro e la drammaturgia contemporanei, dando particolare spazio a progetti collaborativi e all’utilizzo di luoghi non convenzional. Tra le sue produzioni: “H24_acasa”, uno spettacolo itinerante sulle badanti e colf straniere in Italia; “Sworkers”, uno spettacolo collaborativo sulla prostituzione; “Paradise”, che racconta il caporalato.
L’appuntamento di giovedì 31
Giovedì 31, alle 19, allo Spazio DOMOSC va in scena lo spettacolo di teatro circo per famiglie Ginette et son monde. Con Céline Brynart, artista belga, la produzione della compagnia sassarese Theatre en vol vede la collaborazione anche della Compagnie du Pingouin Quotidien. La regia è di Michèle Kramers e della stessa Brynart.
Timida ma determinata, maldestra eppure disinvolta, Ginette conduce lo spettatore all’interno del suo mondo onirico. Qui gli oggetti diventano interlocutori, parlano, si scontrano, invitano a stare al gioco, a lasciarsi andare.
“Ginette et son monde” è un distillato di innocente poesia che scaturisce da una comicità semplice e sensibile al respiro del pubblico. Musica lieve e cuore leggero in un racconto che non necessita di parole. Un’occasione per scoprire l’universo poetico clownesco di Céline Brynart, in uno spettacolo frutto della ricerca personale sul clown della performer belga, fatta di gioco teatrale, manipolazione di oggetti, elementi di acrobatica e di danza.
Céline Brynart si è formata alla Scuola di Circo, all’Espace Catastrophe e alla Scuola Internazionale di Teatro Lassaad di Bruxelles (metodo Lecoq sul lavoro dell’attore e costruzione del personaggio). Nel 2001 crea, insieme a Eva Kahan, La Compagnie du Pingouin Quotidien, associazione culturale impegnata nella promozione di circo e teatro, partecipa e scrive vari spettacoli e progetti di circo, circo-teatro, teatro di strada e danza. Dal 1996 insegna il circo a piccoli e grandi (Ecole de cirque de Bruxelles, Espace Catastrophe e in diversi contesti in Sardegna), e teatro, movimento e danza-contact.
Il programma di venerdì 1 settembre
Il giorno successivo, venerdì 1 settembre, alle 21, sempre allo Spazio DOMOSC di via Newton 12, sarà la volta dello spettacolo teatrale Filu mè, della compagnia Antas Teatro di San Sperate, liberamente tratto da “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, in scena Ida Pillittu, con la regia di Stefano Farris, Ennio Madau, Raimondo Mercurio, musiche di Massimo Sciola, traduzione in lingua sarda a cura di Ennio Madau.
Esistono opere teatrali, capolavori, come Filomena Marturano di Eduardo che da allegorie dell’Italia del dopoguerra diventano patrimonio universale, simboli di vita, di maternità, di amore. Ida Pillittu, una delle più brave attrici del teatro in sardo fin dagli anni Sessanta, si è innamorata di quel testo, con il desiderio di interpretarlo con le proprie caratteristiche artistiche, linguistiche, culturali. Ecco perché Antas Teatro ha deciso di metterlo in scena in limba, portando, come fa intuire il titolo dello spettacolo, il personaggio Filumena (e l’attrice Ida) dentro la vita della donna Ida, quando era una giovane ragazza sarda di sessant’anni fa: “Accade un miracolo: che un personaggio, di un’opera teatrale, di un film, di una canzone, ci aiuti a trovare il filo del ricamo, misterioso e meraviglioso, che ognuno di noi è”.
Arterità Festival proseguirà nel mese di settembre con un’intensa attività laboratoriale, teatrale, interculturale per l’infanzia e per l’adolescenza, transdisciplinare, di danza inclusiva, per studenti e studentesse degli Istituti Superiori di Cagliari.