Dal 17 al 22 agosto a Mogoro va in scena l’edizione estiva del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023, con la direzione artistica della musicista Zoe Pia
Dal 17 al 22 agosto a Mogoro va in scena l’edizione estiva del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023, con la direzione artistica della musicista Zoe Pia
Tanti gli ospiti del fitto cartellone, che in questa edizione annoverano il Me’Ta Quartet Reloaded con Antonello Salis, Fabrizio Sferra, Sandro Satta e Riccardo Lay, Zoe Pia, il trio della cantante e pianista YumiIto, la cantante Camilla Battaglia, il contrabbassista Paolo Damiani, il progetto Le Scat Noir e la cantante Claudia Aru. Parteciperanno ai concerti del festival alcune tra le maschere tradizionali sarde più rappresentative come Su Boe, Su Merdule e Sa Filonzana di Ottana, il Gruppo Etnico Cultuale Mamutzones de Samugheo e le Janas e Amaymonaus di IlBono. Torna anche l’appuntamento con Jatzilleri, il festival nel festival che vive nei locali di Mogoro: tra i protagonisti Antonio Floris, il PNL Swing Trio, Irene Serra e il duo Mebitek e Miriana Millapan.
La rassegna
La rassegna nelle precedenti edizioni ha ospitato artisti del calibro di Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra, Ada Montellanico, Dan Kinzelman, Iarin Munari, Joyce Elaine Yuille, Roberto De Nittis, Nanni Gaias, Cettina Donato e rafforza la sua presenza tra gli eventi dell’estate isolana, proponendo anche in questa sesta edizione la sua consueta formula – fortemente ricercata e voluta dalla direttrice artistica Zoe Pia -, in cui musica ed elementi della tradizione dialogano alla ricerca di paesaggi sonori e originali, commistioni artistiche tra centri storici, chiese e suggestivi scorci naturalistici dell’oristanese.
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Dichiarazioni
“La Sardegna è sinonimo di bellezza dove tradizioni antiche, leggende e miti resi eterni dalla trasmissione orale caratterizzano un territorio dai mille volti”, dice Zoe Pia, direttrice artistica del festival.
“L’edizione del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 registra la presenza di artiste e artisti italiani e stranieri, abbraccia le nuove generazioni, ospiterà prime assolute, con lo sguardo costantemente rivolto verso la multidisciplinarietà, la connessione con le realtà del territorio, il turismo culturale ed esperienziale.
L’offerta artistica si intreccerà con degustazioni di prodotti enogastronomici del territorio, sposando la sostenibilità ambientale. Vivremo l’edizione estiva del festival tra Mogoro, dove si terrà la seconda edizione di Jatzilleri, e il suo Nuraghe Cuccurada, con il solito cartellone che coniuga eccellenze internazionali, nazionali e regionali, con la partecipazione per la prima volta assoluta di esponenti di maschere tradizionali sarde, sul palcoscenico ad affiancare i musicisti in solo.”
Pedras et Sonus Jazz Festival 2023
Il Pedras et Sonus Jazz Festival 2023 è organizzato dall’omonima associazione (associazione Pedras et Sonus) con il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Fondazione di Sardegna, Comune di Mogoro, Corsica e Sardinia Ferries, e il supporto dei partner Fondazione Svizzera Pro Helvetia, Associazione Time inJazz,
Insulae Lab – centro di produzione musica, Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, Grafik-Art, Vini Ariu, Dromos Festival, Ente Musicale di Nuoro, Università degli Studi di Cagliari – Produzione Multimediale, I-Jazz, UniCa Radio, Nuraghe Cuccurada, FASI, Mariposas de Sardinia, Associazione Menabò, Caligola Record, Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, Agriturismo Surbiu e Residence Funtana Noa.
Info e biglietti
Per i concerti del Pedras et Sonus Jazz Festival 2023festival è previsto l’acquisto dei biglietti, disponibili sul sito OOOH.EVENTS con tariffe ridotte per categorie agevolate. Sarà possibile acquistare i biglietti anche il giorno dei concerti negli spazi antistanti l’evento.
I luoghi
Mogoro è sinonimo d’arte tessile e manufatti in legno, apprezzati nel mondo e che affondano le radici nel passato. A metà XIX secolo dalle sue case risuonava il battere sordo di 600 telai, oggi la tradizione è ancora vivissima: è un centro agropastorale dell’alta Marmilla, popolato da quattromila e 500 abitanti, noto per tappeti, arazzi, abiti tradizionali, coperte da corredo, is fanigas (pcavaer coprire le casse nuziali), is cannacas (collari per i buoi), scanni e cassepanche, e per l’ottimo vino della sua cantina sociale. Sulle eccellenze manifatturiere di tutta la Sardegna, dal 1961, ogni anno, in estate, si accendono i riflettori della Fiera dell’artigianato artistico della Sardegna, con visitatori da tutta Europa. Il paese si adagia in un altopiano sulle pendici meridionali del monte Arci, 35 chilometri a sud di Oristano. In un territorio ricco di storia – sede preistorica di lavorazione dell’ossidiana nel Mediterraneo – e fertile, mietitura e macinazione del grano hanno generato usi e sapori espressi da panifici e pastifici (civrasciu, coccoi, malloreddus e fregola) e dai dolci (pan’e saba, pabassini e pardulas). Le botteghe artigianali si alternano a case in basalto, decorate da cornici di calce e portoni di legno (fonte: Sardegna Turismo)
Il festival
Il festival Pedras et Sonus Jazz Festival nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra i più giovani direttori artistici in Sardegna (nasce, infatti, nel 1986) ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis e dalla Fondazione di Sardegna.
Nelle sue prime edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, costruendo e ampliando collaborazioni con importanti realtà come l’Università degli Studi di Cagliari, il Festival Internazionale Time in Jazz, il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari e il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo.
La kermesse rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.
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