Domenica a Nulvi la proiezione del documentario sull’attrice nulvese Maria Frau
Recitò con Totò, Maurice Chevalier e Renato Rascel, fu diretta da Eduardo De Filippo, è stata una vera star del cinema e una apprezzatissima cover girl: Maria Frau, attrice sarda dalle origini nulvesi oggi 94enne, si appresta a festeggiare il suo compleanno – domenica 6 agosto 2023 – nel corso di una serata organizzata a Nulvi, in piazza Parodi, con inizio alle ore 21.30. Ingresso libero per tutti.
Domenica a Nulvi la proiezione del documentario sull’attrice nulvese Maria Frau
Il suo paese vuole augurarle un buon compleanno, lo farà in un modo speciale: sarà infatti proiettato il documentario che raconta la sua vita e la sua carriera, “Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella”, scritto e diretto da Sergio Naitza per Karel Produzioni.
Scomparsa da ogni radar a soli 26 anni e nel pieno fulgore della carriera, Maria Frau (classe 1929) è riapparsa dopo 66 anni negli Stati Uniti dove l’ha ritrovata il regista Sergio Naitza: nel film racconta la sua scelta di “sparire” da tutto, e molte curiosità sul cinema italiano anni ’50.
Appuntamento a domenica 6 agosto, Nulvi ore 21.30 in piazza Parodi con la proiezione di “Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella” di Sergio Naitza, Karel Produzioni. A corredo della serata le esibizioni del Coro di Nulvi.
La carriera
“Una carriera fulminante, dal 1950 al 1956: 17 film, copertine di riviste nazionali e internazionali, fotoromanzi, i primi sceneggiati della Rai, trasmissioni radiofoniche. Un volto diventato subito popolare nell’Italia che faticosamente usciva dalla guerra. Carnagione mediterranea, lunghi capelli neri, occhi incantatori, corpo sinuoso.
All’improvviso, il ritiro dalle scene, a soli 26 anni, senza spiegarne la ragione. Scomparsa, da un giorno all’altro. Via dall’Italia e il silenzio.
Perché? Dopo 66 anni, “Frau talks”. Maria Frau, classe 1929, l’attrice che era destinata ad una carriera illuminata dai neon del successo, rompe l’isolamento e il silenzio e si racconta nel documentario “Maria Frau, l’attrice che spense la sua stella”, scritto e diretto da Sergio Naitza, firmato da Karel produzioni.
L’occasione arriva dalla sua “festa di compleanno” organizzata nel paese natìo, a Nulvi (Sassari), per iniziativa dell’Amministrazione Comunale nella serata di domenica 6 agosto. Alle 21.30 in piazza Parodi con ingresso libero per tutti, i riflettori saranno puntati sul documentario nel quale Maria Frau – oggi splendida 94enne – spiegherà perché nel 1956 decise di calare il sipario, di eclissarsi dal mondo dello spettacolo, dalla notorietà, dalla ribalta mediatica.
Una scelta raccontata in due parole, nella sua casa di Austin, Texas: “per amore. Sono sparita solo per amore”. Alla serata parteciperà il Coro di Nulvi con una esibizione di saluto alla illustre compaesana prima e dopo la proiezione.
Documentario
Nel documentario (fotografia Luca Melis, montaggio Rossana Cingolani, sostenuto da Fondazione Sardegna Film Commission, Società Umanitaria-Cineteca Sarda, Comune di Nulvi), scorrono vita artistica e privata, dalla natìa Sardegna al successo, con aneddoti e curiosità sul cinema italiano anni Cinquanta.
Lo racconta nel documentario aggiungendo molti dettagli: dopo un periodo in Costa Rica si è infine trasferita negli Stati Uniti, oltre 40 anni fa, perché “avevo incontrato l’uomo della mia vita e ho deciso di dedicarmi solo alla famiglia. Non mi sono mai pentita della scelta. Sono stata fortunata”. Con l’energia di una donna nel fulgore degli anni, Maria Frau apre lo scrigno dei ricordi.
Le radici sarde: nata nel piccolo paese di Nulvi, papà pastore, il trasferimento a Roma in cerca di un lavoro più redditizio. Infanzia e adolescenza nella capitale, crescendo in una dignitosa povertà. “Non avevo neppure i soldi per il cinema”. Ma è il cinema che si accorge di lei.
Con il più classico segno del destino. Maria è una bella ragazza, volto pulito, sguardo sognante. Mentre è seduta nella sala d’aspetto di un ufficio, la nota il regista Mario Bonnard che sta cercando la protagonista per il suo film “Margherita da Cortona”. Non l’ha ancora trovata, nonostante abbia anche lanciato un concorso nazionale. “Tu sei Margherita” le dice. E la scrittura. Da quel momento inizia la rapida ascesa di Maria Frau verso il successo.
I giornali parlano di lei, la sua immagine – anche in licenziose pose col bikini – campeggia su tutte le riviste, la fama travalica i confini nazionali. Ha ruoli di prima attrice nel cinema popolare, versione melò (Luna Rossa, Tormento di anime, La barriera della legge, Il lupo della frontiera, Agguato sul mare); cavalca e tira di spada in Sul ponte dei sospiri; la sua bravura e versatilità la portano a girare in Germania per Stella di Rio, dove mostra il suo talento di ballerina, in Turchia per La sultana Safiyè, in Francia per I sette peccati di papà con Maurice Chevalier e Il maggiorato fisico con Eddie Constantine; duetta con Totò nel ruolo di Cleopatra in Totò all’inferno e Eduardo De Filippo la vuole accanto a Renato Rascel nella versione cinematografica della sua commedia Questi fantasmi. Nel 1954, agli albori della Rai, è nello sceneggiato L’affare Kubinski diretta da Anton Giulio Majano, sono tante le partecipazioni a programmi radiofonici in cui chiacchiera con gli ascoltatori.
Al vertice della popolarità e con tante offerte di lavoro (Eduardo le propone di entrare nella sua compagnia, Gassman la cerca per un ruolo a teatro, Tognazzi vuole scritturarla per una commedia musicale) Maria Frau spegne la sua stella.
La favola della povera ragazza sarda, novella Cenerentola, che dall’anonimato diventa una star, rifiuta una carriera in rampa di lancio per la consacrazione in nome dell’amore per il suo principe azzurro, si interrompe bruscamente, ma insieme dolcemente. Per amore, appunto. Una bella storia che parla anche al nostro tempo: dove apparire, esserci, mostrarsi, viene prima di vivere”.