Il grande teatro nel bosco di Mitza Margiani per l’ultima giornata della 28^ edizione
Domani, domenica 20 agosto, si chiude nel bosco Mitza Margiani (comune di Villaverde) la 28^ edizione del Festival Cantiere.
In programma Momo, spettacolo di teatro di figura con Patrizio Dall’Argine; È tutta la mia vita, il grande teatro civile di Nicola Zavaglia con Beatrice Visibelli; l’ironico e delicato omaggio al mondo dell’opera lirica con È Strano, di Gianni Dettori; e il laboratorio di Agostino Cacciabue e Rita Xaxa.
Un finale da favola
La 28^ edizione del Festival Cantiere si chiude su un palco naturale di eccezionale bellezza: il bosco Mitza Margiani. Domani, domenica 20 agosto, nel cuore verde della Marmilla, ultima giornata di spettacoli per una delle più longeve esperienze culturali della Sardegna, promossa da Progetti Carpe Diem per la direzione artistica e organizzativa di Aurora Aru e Franco Marzocchi.
Il programma
Si comincia al mattino con il grande teatro italiano di figura a cura di Teatro Medico Ipnotico. A partire dalle 10,30 Patrizio Dall’Argine, con l’assistenza di Veronica Ambrosini, porta in scena Momo, la storia di un burattino cacciato dall’Olimpo per aver fatto arrabbiare gli Dei.
Si prosegue poi all’insegna del teatro civile con la performance di Beatrice Visibelli, protagonista di È tutta la mia vita, la drammatica esperienza di Charlotte Salomon nel campo di concentramento di Aushwitz. Uno spettacolo scritto da Nicola Zavaglia che indaga l’arte come strumento di resistenza all’orrore della guerra: una nuova scrittura dedicata alla vita e alle opere di Charlotte Salomon, pittrice ebrea morta giovanissima nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Tutta la sua opera è raccolta sotto il titolo Vita? O Teatro?. Un percorso interiore cadenzato come un vero e proprio copione teatrale e una moderna graphic novel. Nel racconto della tragedia Charlotte riscatta la sua personalità di donna, che per mezzo della propria arte, fuggendo ogni vittimismo, si scrolla di dosso gli orrori che la circondano.
Alle 12,30 il bosco di Mitza Margiani si anima dei personaggi di Gianni Dettori, che con il suo È Strano – nato proprio in residenza a Baradili per la regia di Franco Marzocchi – sviluppa una performance unica nel suo genere, capace di far rivivere le figure maschili e femminili dell’opera lirica, svelandone il lato più comico e paradossale.
Un laboratorio d’eccezione
La domenica del festival è inoltre arricchita dal laboratorio Fili in prima fila, a cura di Teatro Tages. Insieme a due grandi maestri come Agostino Cacciabue e Rita Xaxa, un percorso teorico-pratico che spiega per la realizzazione di marionette semplici. A seguire la scoperta dell’animazione, un momento di confronto individuale e collettivo per esplorare le grandi possibilità di certi oggetti inanimati.
Sin dal 1996 il Festival Cantiere si sviluppa come un progetto non convenzionale, un contenitore di pratiche di ricerca, sperimentazione e produzione creativa originale e in residenza.
“Luogo gentile” è il tema di questa edizione, in programma a Baradili sino a domenica 20 agosto, a sottolineare la profonda connessione tra la comunità ospitante e il gruppo di artisti, impegnato a vivere il territorio per un periodo che va ben oltre la presentazione al pubblico degli spettacoli. L’obiettivo è sempre quello di abitare i luoghi più remoti e periferici, valorizzandoli attraverso il lavoro creativo e la cultura.