Grande attesa per i mattatori Capuano e Abbiati, domani in scena a Baradili
Grande attesa per i mattatori Capuano e Abbiati, domani in scena a Baradili, Baradili 17-20 agosto 2023, Il grande teatro nel paese più piccolo della Sardegna con il sostegno dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione e Spettacolo della Regione Sardegna, e del comune di Baradili.
Ancora una giornata di grandi spettacoli e musica, a Baradili, con la 28^ edizione del Festival Cantiere, organizzato da Progetti Carpe Diem per la direzione artistica e organizzativa di Aurora Aru e Franco Marzocchi.
Domani, sabato 19 agosto, riflettori puntati su uno dei più importanti attori del teatro di ricerca italiano, Leonardo Capuano, con il suo spettacolo-capolavoro prodotto da una delle maggiori istituzioni teatrali, la Compagnia Umberto Orsini di Torino. Sistema nervoso va in scena alle 20,30 sul palco dello Spazio Usai, per la prima volta in Sardegna.
Quello di Capuano è il ritratto di un uomo che non ricorda, che cerca di riappropriarsi di pezzi della propria vita, di mettere ordine tra le parti che gli sfuggono. Le conseguenze di questi episodi lo scuotono a tal punto che il proprio sistema nervoso si manifesta come un soggetto autonomo e parlante, con cui dialoga ed entra in relazione, così come con altre presenze che abitano il suo quotidiano. Nella sua folle lucidità ha però la consapevolezza che il suo stato di alterazione sia dovuto non soltanto alla sua condizione personale ma alla sua realtà di uomo, parte di un sistema nervoso globale che è il mondo in cui vive.
Leonardo Capuano, nel corso di una lunghissima carriera teatrale, si è rivelato al pubblico nei più importanti festival e teatri italiani nella duplice veste di attore e autore con vari apprezzatissimi monologhi. Recentemente è stato protagonista di Macbettu, spettacolo del regista Alessandro Serra insignito del premio UBU. Nel cinema ricopre il ruolo di Sanna in Ariaferma di Leonardo Di Costanzo (Festival di Venezia 2021, film della critica) e il ruolo di Efisio Marini ne Lo Stato Delle Anime di Peter Marcias. Mentre per la televisione veste i panni di Salvatore Berto in Vostro Onore di Alessandro Cas. Conduce seminari sul lavoro dell’attore con un approccio legato alla fisicità del gesto e della voce.
Altro grande mattatore della serata di sabato sarà Roberto Abbiati, attore, musicista e pittore lombardo, protagonista dalle 21,30 di Circo Kafka, liberamente ispirato al Processo e prodotto da Teatro Metastasio di Prato per la regia di Claudio Morganti. La sua è una rilettura di un dramma che forse è commedia, un’amara riflessione sulla giustizia ancora attuale dopo un secolo esatto. Lo spazio scenico è un surrogato di circo in cui si sviluppa la storia di K, che si sveglia e trova due poliziotti vicino al suo letto. “Beh spiegatemi il motivo della vostra invasione in camera mia!”. “Niente. Proprio niente, non possiamo dirle niente”. Circo Kafka è la metafora di una giustizia che riceve ma non informa, ed è lì che tutto diventa un circo di marionette e animali impagliati. In questo contesto «Abbiati è un Buster Keaton senza parole», come lo ha definito Gabriele Rizza su “Il Manifesto”, «tutto sussurri e grida, occhiate e stupori».
Ma il sabato del Cantiere si apre alle 19 con il concerto di Ada Flocco Quartet: un repertorio di composizioni originali e brani della tradizione jazz rielaborati con nuovi arrangiamenti e sonorità moderne. Un progetto della cantante abruzzese Ada Flocco con Saverio Zura alla chitarra, Canio Cascio al sax soprano e Federico Califano al sax tenore.
Sin dal 1996 il Festival Cantiere si sviluppa come un progetto non convenzionale, un contenitore di pratiche di ricerca, sperimentazione e produzione creativa originale e in residenza.
“Luogo gentile” è il tema di questa edizione, in programma a Baradili sino a domenica 20 agosto, a sottolineare la profonda connessione tra la comunità ospitante e il gruppo di artisti, impegnato a vivere il territorio per un periodo che va ben oltre la presentazione al pubblico degli spettacoli. L’obiettivo è sempre quello di abitare i luoghi più remoti e periferici, valorizzandoli attraverso il lavoro creativo e la cultura.