La cantante pop-alternativa Grimes, ex compagna del magnate della tecnologia Elon Musk, ha dismesso le orecchie da elfo e i filtri cyberpunk per il tempo di un reel Instagram nel quale cita le Zone Low-Tech come opzione pro-umana nell’era digitale contemporanea.
Nel breve video la star canadese parla di come la comunità internazionale degli scacchisti abbia istituito nella disciplina aree che non includono le AI (Intelligenze Artificiali), usando le implicazioni della storica vittoria del computer IBM sul campione Gary Kasparov come esempio e auspicio di scelte sempre più consapevoli riguardo l’integrazione di queste tecnologie nella sfera di uso comune. Pochi mesi fa Grimes aveva lanciato una piattaforma che rendeva possibile agli utenti la creazione di musica generata tramite AI basata sui suoi vocals.
Gli scacchi, le AI, la Civiltà.
Storicamente, le partite tra umani e AI sono state privilegiate come sistemi circoscritti di verifica del processo di avanzamento tecnologico relativo alle Intelligenze Artificiali.
Fin nel senso comune, la scelta di spostare una pedina secondo schemi definiti coniuga un tipo di intelligenza a base spiccatamente razionale con la capacità di interpretare l’avversario nei suoi percorsi mentali, nel suo stile di gioco, addirittura nei suoi risvolti emotivi.
La base di partenza è il piano come egemonia del pensiero e dell’azione; la configurazione a griglia e lo spazio strutturato definito dalla disposizione dei suoi nodi, le strategie di sopraffazione condotte attraverso regole codificate, la dicotomia cromatica, le gerarchie di potere inscritte in piccoli simulacri di materia fortemente simbolica da muovere secondo direttrici sensate, instaurano una relazione estremamente articolata con l’altro e con le pratiche della civiltà – sempre più ibridante elementi umani e tecnologici.
Il messaggio – Finestra di consapevolezza per aree a bassa tecnologia.
“Questo è un caso-studio in cui penso che le AI siano state usate in modo efficace e a favore dell’essere umano, dal quale possiamo imparare molto. Il documentario Deep Blue, in cui Gary Kasparov – il campione mondiale di scacchi del tempo – gareggia contro il computer scacchistico IBM, è molto interessante. L’intera comunità degli scacchi era scossa dalla vittoria del computer su Kasparov, ma ha reagito in modo molto strategico nel trovare soluzioni al sentirsi rimpiazzati dalle AI: essenzialmente creando una zona low-tech e rendendo i campionati appannaggio esclusivamente umano, mentre l’AI è stata utilizzata per le esercitazioni e per innovare con la ricerca di nuove modalità di gioco.
Io credo davvero molto nelle aree a bassa tecnologia; più tutto diventa high-tech, più terremo in considerazione l’impulso, il talento e l’innovazione umana.
Le AI online di scacchi sono molto popolari e sono un bel modo per imparare il gioco e mettersi alla prova, ma gli scacchi per soli umani sono più popolari che mai – molti di questi giocatori, come Magnus Carlsen, sono icone pop e anche le persone comuni sono sempre più coinvolte nella pratica, basti pensare a serie TV come The Queen’s Gambit. Credo che molta gente stia riflettendo sull’utilizzo o meno le AI, ma certamente abbiamo ancora una magnifica finestra di tempo, proprio ora, nella quale essere come la comunità di scacchisti e decidere dove le vorremmo e dove no e come vorremmo esistessero da un punto di vista qualitativo” – così Grimes sul suo profilo ufficiale.
Pop star e influencer impegnata.
Grimes è autrice e interprete di pop elettronico ricercato. Il suo stile spazia dall’immaginario fantasy all’iconografia tech, i testi sono spesso incentrati sulle dinamiche di potere nelle relazioni e nella società.
Curatissimo è ogni aspetto della comunicazione, inclusa la regia dei suoi videoclip, per i quali scrive soggetti che espandono dall’ambito puramente musicale; un universo di tematiche, simboli e connessioni che trasmette la sua visione autoriale della realtà col linguaggio proprio dell’intrattenimento e dello spettacolare in cui è massivo il ricorso alla grafica digitale.
Il suo appunto sulle AI acquisisce spessore se consideriamo la relazione col potentissimo e visionario Musk – è significativo che i due abbiano chiamato il primogenito X Æ A-12 (dove Æ indica sia la dicitura elfica per “amore” sia una versione dell’acronimo “AI”, appunto). Non solo i suoi rapporti col detentore di un potere tecnologico di enorme impatto sullo scacchiere globale la rendono un’influencer di un certo peso specifico, ma anche la sua popolarità di artista che vanta sul solo Instagram 2milioni di follower – prevalentemente tra fasce d’età giovani e giovanissime, direttamente interessate dal divenire del progresso – unite allo strumento giovanile per eccellenza nel veicolare messaggi, ossia la musica, assicurano una certa risonanza al suo appello.
Sia che inserisca nei testi delle canzoni considerazioni scomode su personalità maschili marcatamente egemoniche che avrebbero cercato di condizionarne le scelte, sia che pubblichi un video di 60 secondi su TikTok spogliandosi delle consuete sovrastrutture eccentriche – niente effetti video distraenti, aspetto clean, parole semplici, un’inusuale giacca in gessato a suggerire rigore e la discreta informalità della location – Grimes si dimostra conscia delle modalità utili a potenziare un dato messaggio, che in questo caso si scolla dai contenuti classici della sua impostazione artistica e si connota immediatamente come qualcosa di diverso, socialmente impegnato, teso a stimolare esplicitamente il dibattito sulle nuove tecnologie ponendo l’accento sulla necessità di una riflessione sul tema come individui e collettività.
A cura di Tiziana Elena Fresi.