Con il Festival Cantiere domani a Baradili gli spettacoli di Silvia Paoli e Mele Ferrarini: il grande teatro nel paese più piccolo
Entra nel vivo a Baradili, nel cuore della Marmilla. E’ la 28^ edizione del Festival Cantiere, una delle più longeve esperienze culturali in Sardegna che taglia quest’anno il traguardo dell’edizione numero 28.
OE’ organizzato come sempre da Progetti Carpe Diem per la direzione artistica e organizzativa di Aurora Aru e Franco Marzocchi. Sin dal 1996 il festival si sviluppa come un progetto non convenzionale, un contenitore di pratiche di ricerca, sperimentazione e produzione creativa originale e in residenza.
Il tema
“Luogo gentile” è il tema di questa edizione. Sottolinea la profonda connessione tra la comunità ospitante e il gruppo di artisti, impegnato a vivere il territorio per un periodo che va ben oltre la presentazione al pubblico degli spettacoli. L’obiettivo è sempre quello di abitare i luoghi più remoti e periferici, valorizzandoli attraverso il lavoro creativo e la cultura.
18 agosto: il programma
Domani, venerdì 18 agosto, sono in programma due spettacoli dall’altissima intensità emotiva. Si comincia alle 20, sul palco dello Spazio Usai, con l’incredibile storia di Catterina Vizzani portata in scena da Silvia Paoli per la regia di Andrea Macaluso. In Catterina – coprodotto da Carpe Diem proprio in residenza a Baradili in collaborazione con Il Lavoratorio di Firenze – si racconta la vita di una donna del ‘700 che, dai 14 anni fino alla morte, visse come uomo facendosi chiamare Giovanni Bordoni. Una storia sorprendente, piena di colpi di scena, rocambolesca e commovente: una storia d’amore. Un caso eccezionale non di eroismo ma di libertà pura e semplice, di autenticità, di vita vissuta all’insegna della fedeltà a sé stessi, fino alla morte.
Un omaggio a Pasolini
Alle 21 riflettori puntati invece su Pierpaolo Pasolini, al centro di un progetto ideato e diretto da Mila Vanzini: Pasolini frastagliata materia. Un’incursione nell’opera di PPP che segue il percorso umano e quello professionale, dalle prime poesie in friulano all’oscurità del suo ultimo romanzo incompiuto, Petrolio. In scena Mele Ferrarini, che interpreta Pasolini stesso ma anche alcune figure chiave della sua biografia, come Ninetto Davoli e Livio Garzanti. Lo spettacolo si muove attraverso una frastagliata materia: poesie, articoli, lettere, romanzi e canzoni che, come fossero fotografie, escono da una scatola e colgono solo dei particolari. Quella particolare espressione, quel particolare contesto, quel momento. Durante questa esplorazione, a volte ci si trova davanti a una figura cubista, che ci osserva con la sua scomposta espressione, carica di contraddizioni.
La 28^ edizione del Festival Cantiere, prosegue sino a domenica 20 agosto con, tra gli altri, Leonardo Capuano, Roberto Abbiati, Beatrice Visibelli.