Bilancio tragico per il Comune in provincia di Nuoro e più in generale per l’intera isola: circa 150 ettari di sughereto e macchia mediterranea sono stati vittime della furia distruttrice delle fiamme. A rischio la produzione di sughero dell’area
Un inizio di settimana così terribile e drammatico poteva popolare solo gli incubi peggiori. Purtroppo quegli indesiderati sogni dalle fattezze angosciose hanno fatto capolino nel mondo reale assumendo le sembianze di fiamme implacabili. Quelle che hanno devastato Sorgono, ostaggio per oltre 7 ore di un incendio divampato in località S’Agase e poi proliferato nel resto del territorio circostante; quelle che hanno incenerito circa 150 ettari, un tempo (ormai si è costretti a parlare al passato) ricchi di antiche sugherete.Imponente il dispiegamento di forze: un Super Puma proveniente dalla base di Fenosu, cinque Canadair (tre decollati da Olbia e due provenienti da Ciampino), un elicottero A500 dell’Aeronautica militare e quattro del Corpo Forestale hanno coadiuvato il personale a terra impegnato nello spegnimento (undici squadre dei Vigili del Fuoco, nove dell’Agenzia Forestas, quattro di organizzazioni di volontariato, due del Corpo Forestale di Tonara e Aritzo e altrettante di barracelli e il Gruppo di analisi e uso del fuoco di Nuoro e Oristano).
Non solo Sorgono: intervento del servizio aereo antincendio regionale in altre tre zone
Allargando lo sguardo sull’intero territorio regionale, in data odierna sono stati complessivamente sedici i roghi divampati.
Escludendo quello di Sorgono, di cui si è fatta menzione nelle righe precedenti, il Corpo Forestale ha fatto ricorso al servizio aereo antincendio regionale per spegnere altri tre incendi. Nuraminis e Sadali nel Sud Sardegna e Ulatirso in provincia di Oristano i territori coinvolti. A farne le spese aree boschive, pascoli alberati e incolti.
Articolo a cura di Paolo A.G. Pinna
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