Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa. Vuole favorire comportamenti rispettosi e civili. Vuole che la Rete sia un luogo accogliente e sicuro per tutti.
Scritto e votato da una community di oltre 300 comunicatori, blogger e influencer, è una carta con 10 princìpi utili a ridefinire lo stile con cui stare in Rete.
Manifesto della comunicazione non ostile: un’occasione persa per il comune di Monserrato
“Riflettevo attentamente sulle ultime tristi vicessitudini accadute a #Monserrato durante l’esposizione del Puc, dopo la visione di diversi video”,
così inizia il post di Tiziana Mori, giurista e ricercatrice, attualmente candidata come Sindaca a Monserrato alle comunali del 2024; dove è stata Assessore per 3 anni e mezzo.
“Se come chiesi da Assessore già nel 2019 in risposta ad una proposta di ANCI pervenuta a tutte le amministrazioni comunali dal Presidente Antonio Decaro invece di farmi desistere, il Sindaco avesse accettato di farmi presentare a Tutti i consiglieri l’adesione al ‘Manifesto della comunicazione non ostile’ curato da ‘Parole ostili’ forse, non si sarebbe arrivati a tanto perché sarebbe bastato richiamare i principi sottoscritti”.
Per i Comuni, ricorda Tiziana Mori, l’adesione al Manifesto aveva questi obiettivi
” per la politica è un impegno spontaneo e personale preso da politici e amministratori locali affinché il dibattito sia concentrato su contenuti e idee orientati al bene comune, attraverso un linguaggio rispettoso e non ostile, evitando che la rete possa diventare una zona franca dove tutto è permesso ed educando invece alla responsabilità le community di riferimento.
Un’applicazione pragmatica sui toni e lo stile da adottare durante i confronti e i dibattiti con gli avversari, siano essi online oppure offline”.
Visto cosa sta accandendo agli ultimi consigli comunali di Monserrato –
di cui vi sono le registrazioni nel sito istituzionale, – non avere aderito è stata “una occasione persa di dare il buon esempio nelle Istituzioni.
Il Comune infatti deve essere la massima espressione della Democrazia ove maggioranza e minoranza devono avere gli stessi diritti di rappresentare i cittadini in un clima sempre rispettoso dove sia garantito il contraddittorio a tutti”.